Il rapimento

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Nicole
Ci giriamo di scatto impaurite e cerchiamo di scappare ma l'uomo che Ada ha ferito, l'acciuffa e io inaspettatamente vengo presa per i fianchi e poi in braccio dall'altro, il moro.
"Lasciatemi andare!!!" Grida Ada inutilmente ma io provo con una strategia diversa; inizio a morderlo, graffiarlo, calciarlo e gli tiro i capelli.
Poi, buio, non vedo più niente, l'ultima cosa che mi ricordo è di un lieve bruciore alla coscia destra ma nient'altro.
Mi risveglio con la vista appannata, ma dopo qualche secondo riesco a vedere nitidamente una stanza piccola e bianca senza nient'altro. Direi non male per una claustrofobica come me.
Inizio a non respirare, non ho il fiato nemmeno per urlare e chiedere aiuto (come se mi aiutassero, poi) così svengo; ma vengo risvegliata da degli schiaffetti: "Ahia!" Esclamo. "Sei svenuta. Neanche il tempo di presentarci" dice il moro, mi rialzo è un po' frastornata rispondo: "sono claustrofobica, ho paura degli spazi chiusi ma se sono vuote senza nessuno con me è ancora peggio" spiego "sicuramente non é un problema mio, sono Nicolas comunque" risponde arrogante "chi te l'ha chiesto, non mi frega niente del tuo nome" rispondo a mia volta.
"Fammi uscire" lo sfido "adesso, non ho intenzione di rimanere un altro secondo qui dentro" aggiungo.
Ci alziamo entrambi in piedi e iniziamo a fulminarci con lo sguardo per diversi secondi finché non spacca il silenzio "non fare la gradassa che tu da qui non esci proprio, forse ancora non ti è entrato in testa" dice "va bene" rispondo.
Mi siedo in un angolino e faccio voto di silenzio.
"Lo sai? Sei più irritante quando non parli" obiettivo centrato.
"Hai fame?" Chiede annoiato, non rispondo.
"E va bene, peggio per te" fa per andarsene.
Cavolo, se se ne va svengo di nuovo.
"No ti prego rimani, per favore, se te ne vai sverrò nuovamente" lo prego.
Con mia sorpresa rimane e si siede accanto a me, chiudo gli occhi e mi addormento.
Vengo svegliata da delle grida "aiuto aiuto, salvateci, siamo in pericolo" sicuramente sarà Ada, ancora non ha capito che urlare è inutile.
Vedendo che Nicolas è ancora accanto a me, chiedo: "posso vederla?" "No" risponde seccamente.
"Per favore, perché non la posso vedere? Dove l'avete portata?" Chiedo più agitata di prima, ho paura che si vendichino e le facciano del male a loro volta.
"Stai tranquilla, non allarmarti, è in un'altra stanza come la tua e Jace non le sta facendo niente" risponde calmo "bene, allora portatemi da lei" ordino, ovviamente senza successo.
"Almeno hai una scacchiera per giocare a scacchi?" Chiedo.
" non ho mai visto un ostaggio più calmo di te, comunque non ce l'ho, però se vuoi possiamo parlare" aggiunge
"Con te? Pffft" rido. offeso, si volta ed esce dalla stanza.
Inizio a barcollare, ma quando proprio sto per cadere qualcuno mi prende: "non riesci proprio a stare senza di me, vero?" Dice malizioso
"Stronzo" concludo
Passano le ore, non so quante precisamente, dove sono stata praticamente obbligata a conversare con il mio rapitore.
Ora so praticamente tutto di lui;
alla fine non è tanto male rimanere qui, chissà come se la passa Ada di la...

LA SVOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora