Capitolo 12

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Cercai di trovare le mie amiche e boom individuate...ma, non erano in tre!

Oh no, no, no, no...erano con quei tizi compreso anche quel tizio dell'altra sera che cercava di stare con me...e da cui ero letteralmente scappata.

Troppo tardi per voltarmi e tornare indietro, mi stavano già raggiungendo salutandomi e saltellando...

"ehii, ma insomma dove sei stata tutto questo tempo? E i tuoi piani perché non li hai rispettati?"

"no, ehm... ecco io ero in giro e mi sono persa, poi il telefono prendeva e non prendeva...sai com'è...poi voi eravate impegnate e non vi ho disturbato"

"e quel casco di chi è?"

"Chi? Cosa? Dove?" risposi io

"come cosa? Il casco che hai in mano perché lo hai tu? Mica hai una moto"

"ah sì, giusto" dissi io rendendomi conto solo ora di avere un casco con me e cercando una scusa "...ehm...ecco...ho fatto un giro turistico e mi hanno dato in prestito il casco"

"che belloooo e dove si fa? Come lo hai scoperto? Non era nei nostri progetti!"

"ehm...si infatti, come vi dicevo...non ho seguito i piani, ma sono andata all'avventura e durante la passeggiata mi sono imbattuta in questa novità e ne ho approfittato." Speravo di cavarmela...non sono mai stata brava a mentire, ma tanto anche se avessi detto la verità, si sarebbero messe a ridere, ma mai dire mai e mai dare sospetti...non volevo mettere Charles in situazioni scomode.

"vabbè dai, guarda chi c'è con noi..." disse una di loro

"Ciao Silvy!" disse Mathew

"si, ciao ciao" risposi e abbassai lo sguardo

"Va bene, facciamo questo giro" disse una di loro

E così loro andarono avanti con ormai i loro compagni di avventura e mi appiopparono Mathew che ovviamente si mise a parlare con me. A quanto pare solo le mie amiche erano state in grado di trovare a Parigi dei ragazzi italo-parigini, assurdo. Non avrebbero dovuto neanche sforzarsi di parlare inglese. Per quanto di mia conoscenza, i genitori sono italiani ma lavorano in Francia e quindi loro sono cresciuti insieme parlando tutte e due le lingue.

"sai l'altra sera forse abbiamo cominciato male io e te...anche io non sono come i miei compagni, non mi butto subito a portare una ragazza a letto...ho bisogno di capirla prima e trovare un feeling" disse lui

"eh già" risposi

"ho provato a cercarti ieri sera, ma eri sparita.."

"eh già" risposi

Comunque non ci potevo credere, io lasciai Charles per stare con le mie amiche e anche a questo giro non avremmo passato il tempo insieme, ma lo avrei passato con Mathew. Volevo solo andarmene, ma Mathew mi mise una mano dietro la spalla iniziando a dire frasi come "dai conosciamoci meglio" e iniziò a scendere fino al punto vita...ovviamente mi scostai perché non avevo nessuna intenzione di dargli più confidenza e dargli strane illusioni. Lui ci rimase un po' male ma capì.

Ad una certa sentii un motorino che iniziò a fare rumore e che si sentiva sempre più vicino...

Mi girai...era Charles che, probabilmente mi stava controllando per capire se fosse tutto ok, mi passò di fianco correndo come un matto...Mi passò così vicino come se fosse aperta campagna e sfrecciò..

"ma guarda te questo che matto! Non si può guidare così!" disse Mathew

"Eh sì...è proprio matto" replicai io, ma sorridendo

Intanto Charles se ne andò e io andai in tilt per tutto il pomeriggio...

Non avevo idea del perché avesse reagito in quel modo... o del perché non si fosse fermato a salvarmi... o del perché non si fosse fermato a riprendersi il casco...

Per tutto il tempo che trascorsi con le mie amiche non feci altro che ripensare a lui, a quello che avevamo vissuto insieme in così poco tempo... sembrava veramente di aver vissuto un sogno.

Dopo aver girato in lungo e in largo, ci fermammo a fare aperitivo in un locale molto carino.

"Quindi che si fa questa sera?" dissi io cercando di captare info sul luogo per avere una scusa e scrivere a Charles.

"mah pensavamo di andare ad una festa...in maschera!" mi dissero

"dove?"

"è un locale di un mio amico" rispose Mathew e mi indicò il nome del posto.

Dopo aver terminato l'aperitivo, girammo alla ricerca di un negozietto per poterci travestire per quella sera e dopo aver trovato o più che altro accontentanti del travestimento, tornammo a casa per cambiarci.

Presi il telefono e scrissi a Charles:

"Lord Perceval, questa sera ore 21 Festa in maschera" e gli mandai la posizione del locale con Maps.

Dopo, qualche minuto mi arrivò un messaggio. Una parte di me si tranquillizzò nel vedere la sua risposta... ero convinta che dopo quella sfrecciata con la vespa avessi fatto qualcosa di cui non ero a conoscenza.

"ahahah, Come ti riconoscerò?" mi scrisse lui

"Non svelo i miei segreti, sarà trovarci l'obiettivo della serata"

"e io che pensavo fosse divertirci l'obiettivo della serata ahahah" scrisse sempre lui

"si..può essere ma dopo che mi avrai trovata :P"

"Sei una piccola genia del male tu ahahah...ci sto comuqnue"

"perfetto, a dopo"

"a dopo" rispose lui

Così mi impegnai a travestirmi...in realtà la mia maschera non era nulla di chè. Una classica maschera veneziana, ma decisi di prenderla rossa brillantinata abbinata ad un classico vestito nero, cinturina in vita che richiamava la maschera e via.

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