Capitolo 14

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"...e..insomma...vorrei che tu ne facessi parte!"

Mi sentii un mancamento...rimasi immobile davanti a lui...Charles mi aveva appena chiesto di far parte della sua vita! Questa volta non riuscii a sdrammatizzare la situazione e rimasi in silenzio.

Lui mi guardava sperando in una mia risposta, reazione...insomma qualcosa...mentre il mio cervello farfugliava cose a caso, faceva calcoli, cercava risposte e si domandava cose del genere:

"mi starà chiedendo di andare con lui durante il suo lavoro...ma un attimo. E il mio di lavoro? Che fine farà? Io non so se potrò conciliare smartworking con il suo lavoro...devo rimediare...mettere, per quanto io non voglia, un paletto...ho paura che questo uragano mi travolga così tanto da non uscirne viva."

Mentre la mia testa era in preda al panico e faceva rumore, io ero in silenzio davanti a lui e non sapendo cosa fare ancora, semplicemente lo abbracciai e lì mi venne un'illuminazione dopo che lui contraccambiò l'abbraccio:

"...certo che ne farò parte, gli AMICI servono a questo no?"

"...AMICI?" Rispose lui con tono stranito. Credo che anche la sua espressione del volto fosse un po' sbalordita, ma non ne avevo la certezza perché abbracciandolo non potevo vederla.

Non voglio giustificarmi, ho solo cercato di rimanere coerente con quanto detto. Forse andare oltre all'amicizia poteva compromettere le cose tra di noi e sappiamo bene che le sue storie non sono mai finite bene e io non voglio essere una delle tante.

Cercando di fare la dura, mi allontanai dal suo corpo e dissi "Certo, io sto molto bene insieme a te Charles...e tu?"

"Anche io ci sto bene con te... Silvy" rispose con tono un po' desolato.

"no dai, non mi chiamare così" (mi ricordava tanto Mathew perché era lui che mi aveva soprannominata in quel modo)

"ahahahah ma come!! In Italia si italianizza tutto no? Ecco anche qui si francesizza tutto, quindi, finchè sei qui sarai Silvy', I'm so sorry"

"uffi.." e gli feci il broncio (dolce)

"ahahah, dai non fare la permalosa...ora va dai tuoi amici prima che mi uccidano, ma sta attenta a quel tuo amico. Non mi piace"

"Certo, ciao Charles, grazie per la serata"

"Grazie a te, ciao Silvy" e si avvicinò a me, mettendomi una mano tra la mia guancia e l'orecchio sinistro e avvicinando il suo viso, mi diede un bacio sulla guancia destra intenso e dopo mi sussurrò "Sei una bella amica" e poi andò via... Per quanto io volessi che noi due fossimo amici, dopo quel sussurro non riuscii a contenere i brividi per tutto il mio corpo... probabilmente la storia dell'amicizia era palesemente una scusa che il mio cervello aveva trovato per evitare tutto ciò, ma a quanto pare fu tutto inutile perché le emozioni non le puoi fermare. E così quel suo sussurro e quel suo "bacio", non so cosa volesse esattamente dirmi.

Dopo che Charles andò via, sentii come un vuoto...e ritornare verso i miei amici non era il massimo.

Mi fecero tremila domande le ragazze, ma cercai di deviare il più possibile dicendo che "Max" l'avevo conosciuto quella sera...

"ma Silvia...c'era un feeling pazzesco tra voi due! Ma sei sicura che vi siete conosciuti proprio questa sera e che non avete fatto niente? Ne bacio o altro?" disse una di loro

"Si sicura, abbiamo solo ballato tranquilla"

"No perché al di là della maschera e dei capelli, sembrava un gran figo"

"chissà" risposi io vaga...ma dentro di me la risposta era tutt'altra "altro che figo...figo non basta per descriverlo!"

Ma da fuori cercavo di non dare modo di ricevere altre domande e ne facevo altre a loro così che si perdevano nei loro discorsi.

Around the World - In giro per il MondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora