Cap. 1

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Sapete quando presentate il ragazzo che vi piace ai vostri genitori, ma per qualsiasi miserabile motivo -come per esempio il loro carattere o semplicemente il loro aspetto fisico- e la vostra famiglia non approva questa cotta? beh, per me la situazione é messa ancora peggio.

Io sono Anastasia, nonché conosciuta sopratutto per il "maestoso" ruolo come figlia di Eloise Martini, una tra le tante persone facente parte della dinastia, che da ormai generazioni va avanti con la produzione e diffusione in tutto il mondo delle più belle e pregiate borse di lusso.

Nonostante questo grande titolo, non mi sono mai comportata da donna viziata che può comprarsi tutto quello che vuole con i soldi di papino, o che abbia una famiglia incentrata solo sul lavoro, e che non tenga per niente al bene e all'istruzione dei propri figli, ma bensì tutto il contrario.

Ho tante libertà -che ovviamente ho dovuto e devo meritare- che mi hanno concesso i miei parenti -naturalmente rispettando certi limiti- ma c'è una cosa in particolare che potrei sognare ogni notte, ma che non si avvererebbe mai: poter frequentare qualsiasi persona io scelga.

Come ho detto all'inizio, é quasi normale che i genitori a volte non approvino la tua cotta, ma comunque in un modo o in un'altro, faresti quello che vuoi e loro non potrebbero certo fermarti del tutto, e finirebbero così successivamente ad arrendersi e a lasciarti fare di testa tua; bene, per me la cosa é un pò diversa.

I miei non sono severissimi in questo campo, a meno che non si parli di un qualsiasi membro o discendente della grande famiglia Asteridge, i rivali indiscutibili.

É una imposizione che mi é stata insegnata già da piccola con la cosiddetta "Regola dell'onore" che consiste nel non avere sentimenti d'amore o contatti di amicizia con gli Asteridge, per non infangare o comunque umiliare il nome di famiglia, anche se io non ci trovo niente di male.

Potrei benissimo dire infatti, che ho infranto totalmente questo principio, innamorandomi proprio di Zane Asteridge, un ragazzo misterioso, sicuro di sé e di indiscutibile fascino.

Un'uomo alto un metro e ottantotto, con la capigliatura scura che viene messa in contrasto dai cristalli azzurri che ha come iridi, la mascella ben squadrata, labbra carnose e ben rosate, senza piercing e senza tatuaggi.

Frequentiamo le stesse lezioni, perciò lo vedo praticamente ogni giorno, il che dovrebbe essere un piacere, ma in realtà é una tortura, perché devo imporre a me stessa di controllare i miei sentimenti e le mie emozioni per rispettare le norme Martini.

Non so bene perché semplicemente per una sola volta non provo a lasciarmi andare, e a farmi trasportare dal cuore, forse proprio perché non l'ho mai fatto e ho paura delle grandi conseguenze.

«Martini, segua la lezione invece che fissare il muro» vengo richiamata dai miei pensieri dalla professoressa di matematica «Mi scusi..» rispondo un pò imbarazzata, sopratutto perché sento starnazzare alle mie spalle.

Cerco di incentrare la mia massima attenzione sulla lezione, ma riesco comunque ad udire chiaramente i commenti delle solite oche.

Giro la penna nelle dita, e faccio tamburellare velocemente la suola delle scarpe contro il pavimento, guardando impazientemente l'orologio per arrivare alla fine della lezione e potermene andare a casa.

«Mi fai venire il mal di mare con quella gamba» sento sogghignare dalla mia destra nel posto di Zane, che ha appoggiato menefreghista la testa sul banco e ha quasi chiuso occhio per tutto il durare della lezione «Non mi interessa» prendo qualche appunto dalla lavagna e mi sento ancora più gli occhi addosso.

Continuo a far tremolare l'articolazione ancora più velocemente e mi giro di nuovo verso la sua direzione «Almeno puoi non fissarmi per tutto il tempo se non vuoi fare nulla?» sospiro e alzo gli occhi al cielo, mostrandomi molto infastidita, come ormai ho imparato a fare nel tempo, anche se ogni santa volta, sotto sotto, delle attenzioni in più da lui non sono proprio malvolute dopotutto...

Non so proprio cosa mi giri nella mente a volte mi schiaffeggio internamente e faccio sparire ogni pensiero che riguardi lui creando un vero e proprio alone grigio davanti al sole che illumina le mie voglie proibite «Se stai ferma, magari non ti fisso» mi rivolge un sorrisino bastardo, e fa scivolare le iridi sulle mie cosce «Faccio quello che mi pare» mi volto verso l'insegnante, che per poco, non ha notato di nuovo la mia distrazione verso la sua divertentissima lezione «Stai ferma» mette una mano imponente proprio sul punto che stava guardando, e stringe le dita nella carne soffice della mia gamba, facendomi uscire un mugolio strozzato dalle labbra «N-non mi toccare!» sposto subito il suo braccio, e cerco di trattenere il grande imbarazzo, che si sarà comunque manifestato con delle macchie rossastre in viso.

Lo sento ridacchiare divertito, il che fa aumentare in me il già profondo disagio e la grande ansia che qualcuno possa aver visto o sentito la scenetta «Non ti eccitare troppo» mi sussurra all'orecchio in modo lento e sensuale, soffiando nel punto dietro al lobo che farebbe accendere una piccola fiamma all'interno di qualsiasi essere umano.

Mi mordo violentemente un labbro, e mi giro nella sua direzione, trovandolo con addosso un sorrisetto malizioso in volto «Fottiti Asteridge» rispondo a voce così bassa che avrà capito questa frase solamente dai movimenti della bocca, ma almeno, e per fortuna, non prolunga i suoi giochetti.

Dopo qualche minuto, ecco che suona
finalmente la campana, e mi alzo subito in piedi, sistemando velocemente penne e quaderni nel mio zainetto, e facendomi spazio tra gli studenti per uscire prima di tutti, e dirigermi al parcheggio, dove come sempre, mi aspetta il mio migliore amico in macchina.

Corro da lui, e quando gli arrivo a qualche metro di distanza, mi piego per appoggiare le mani sulle ginocchia e riprendere fiato «Mi farà uscire pazza sicuro» alza gli occhi al cielo divertito e mi apre la portiera nel posto affianco all'autista «Ti ha guardata per un millisecondo in più?» mi accoccolo sul sedile comodo, lui sbatte la portiera e va al volante, posizionando un palmo largo sulla mia coscia «Ha praticamente fatto così» abbasso lo sguardo sulla sua mano, e lui aggrotta la fronte «Siamo passati a livello 2 allora» fa partire il motore, e sfrecciamo diretti nel vialetto di casa sua.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2023 ⏰

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