𝗶'𝗱 𝗻𝗲𝘃𝗲𝗿 𝗹𝗶𝗲

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Sono stanco da morire.

Dopo gli allenamenti di pallavolo, ogni energia che avevo messo da parte per lo studio, è completamente svanita.

Sono sfinito.

Mi sembra di aver corso una maratona.

Stringo la spallina del borsone tra le dita, a piccoli passi vado verso alla baracca dietro l'Università.

Ho fame, tantissima fame. Ho bisogno di recuperare le forze, devo solo decidere che cosa ordinare e filare a casa per studiare un po', giusto il tempo necessario per concludere un capitolo della tesi da inviare al professore.

Sospiro.

«Dove stai andando?»

Sbuffo.

«Che cazzo vuoi? La tua Facoltà non è qui.»

«Sono venuto ad allenarmi al campo con la squadra delle Cheerleader.»

Win mi si affianca, con il suo borsone in spalla, ancora in divisa.

Lo guardo.

La giacca viola sulla spalla, le mani nelle tasche dei pantaloni del medesimo colore.

Non ho mai capito che cosa ci sia di speciale nel Club delle Cheerleader, anche se la maggior parte dei miei amici del liceo la frequentava, per colpa degli ex ragazzi, ancora oggi non ci trovo nulla di altrettanto emozionante come la pallavolo.

Devi solo ballare e fare il tifo.

Con una mano appoggiata al suo petto, lo guardo dal basso.

Prima di spingerlo via, poco più lontano da me, per sicurezza.

«Hai paura di me?»

«Non ti voglio vicino.»

Incrocia le braccia al petto, poi sorride.

«Sei veramente... Dio, Sound. Non ti sto toccando e tu cerchi di trovare un modo per litigare con me, te ne rendi conto? Sto provando a conoscerti, sul serio, ma tu mi scacci ogni singola volta.»

«Io non voglio e non posso amarti.» Aggiungo rapido, con un mezzo sorriso. «Che cosa non ti è chiaro? O forse non riesci ad accettare che qualcuno ti dica di no? Sei stato abituato per tutta la vita a sentirti dire si da quelle puttane con cui -»

«Non sono mai stato con nessuno!»

Sospiro.

Mi guarda ancora, inumidendo le labbra con la lingua prima di massaggiarsi il collo con una mano.

«Tantissime ragazze ricche ci hanno provato con me, ad ogni singola festa in cui andavamo assieme. Non ho mai accettato, persino a scuola ho sempre rifiutato di stare con qualcuno, che cazzo. Non... non l'ho fatto solo perché devo e ho fatto una promessa davanti ai nostri genitori, Sound.»

Deglutisco.

È... non capisco, non riesco a connettere il cervello alla mia bocca, per parlare e urlare che non mi interessa.

Ma non è del tutto vero.

Se hai dei doveri, non è detto che tu debba mantenere fede alle promesse.

Essere ricchi equivale a nascondere le prove, pagare profumatamente la bocca di chi vuole parlare un po' troppo.

Non abbiamo mai creato scandali, non ci siamo mai fatti scoprire a litigare dietro l'Università.

Siamo i perfetti e innamorati fidanzati promessi, per tutti.

Per il mondo intero che cade ai nostri piedi.

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora