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 KAVEH


Osservai il quadro che avevo appena appeso. Era perfetto in corridoio, tuttavia c'era qualcosa che non mi convinceva. Sentii suonare il campanello della porta d'ingresso. Era in ritardo per il tè.

-Al finalmente! Mi serve il tuo aiuto, secondo te il quadro è storto? 

Non ottenendo risposta, mi voltai e vidi che Alhaitham non era solo, ma in compagnia di una ragazza e uno strano spiritello. -E loro chi sarebbero?

-Non è ovvio? Sono ospiti – mi liquidò dirigendosi in soggiorno. - Porta del tè, piuttosto.

Scrutai lo spiritello volante e la ragazza  con sguardo indagatore. 

-Non mi sembrate gente dell'Accademia...

-No, non lo siamo.

-Paimon è sicura di averlo già visto prima! - esclamò lo spiritello svolazzandomi attorno.

-Cosa? Mi conoscete? Oh, no questo non va bene... Se la gente sapesse che vivo qui sarebbe una tragedia! – mi agitai.

-Un po' tardi per pensarci, non credi? Sono mesi ormai che vivi qui. – mi fece notare il mio coinquilino.

-Oh, vivete insieme! – dedusse lo spiritello.

-Sì, è vero ma per favore tenetelo per voi! Nessun altro deve saperlo! – li supplicai.

Se qualcuno scopre che sono un senza tetto e vivo dallo scriba più odiato dell'Accademia cosa ne sarà della mia reputazione?!

-Vado a cercare i libri che vi servono. Voi intanto aspettate qui. – disse Alaitham per nulla turbato dalla situazione.

-Ehi! Aspetta! Te ne stai andando? E le tue ospiti?

Alhaitham si chiuse nel suo studio senza degnarmi di una risposta, così decisi di servire loro del tè in salotto. 

-Scusate, so che è la prima volta che ci incontriamo, ma vorrei chiedervi... ecco... non è che Al vi ha pagate per fingervi sue amiche?

-Cosa? Assolutamente no! – rispose la ragazza, risentita.

-Oh, scusatemi sono solo rimasto sorpreso, è la prima volta che invita qualcuno a casa, specialmente una ragazza – mi scusai. – Sapete, non ha un carattere facile e non ha molti amici...

-Tu però sei suo amico, giusto? – mi domandò lo spiritello.

Tentai di nascondere l'imbarazzo con un colpo di tosse.

-Oh, non direi esattamente "amici" ... lo eravamo un tempo forse...

Tornai con la mente a quando ero solo al primo anno di Accademia e non conoscevo nessuno. Avevo incontrato Alhaitham per caso in biblioteca mentre stavo svolgendo le mie ricerche. Lui era seduto da solo accanto agli scaffali mentre c'era un gruppo di studiosi che chiacchieravano, ma Alhaitham non sembrava volersi unire a loro. Pensai che si fosse cacciato in qualche guaio, così andai a parlargli e capii subito che c'era una grande differenza tra lui e gli altri. Decisi che dovevo assolutamente conoscerlo meglio ignorando che da quel momento sarebbero iniziati i miei guai...

Vidi che entrambe le ospiti mi stavano fissando, confuse, e tornai al presente.

-Perdonatemi, non mi sono nemmeno presentato! Il mio nome è Kaveh e sono un architetto, ma vi prego di non rivelare a nessuno che vivo qui.

-Forse con un po' di Mora... - ammiccò lo spiritello.

-Vorresti estorcermi del denaro? Ah, siete amiche di Alaitham, dovevo aspettarmelo!

-Abbiamo toccato un tasto dolente, vedo – osservò la ragazzina.

Cercai di ricompormi. - Vi darò ciò che volete, ma vi prego di mantenere il segreto.

-A giudicare dal frastuono direi che sta andando bene la conversazione – esordì Alhaitham posando un mucchio di libri impolverati sul tavolo.

-Ah finalmente! Perché non le intrattieni tu le tue amiche? Io ho del lavoro da fare. 

Stavo andando nella mia stanza quando li sentii discutere di qualcosa e non potei fare a meno di origliare. 

-Come sapevi che la ricerca di Siraj sarebbe stata un fallimento?

-Ritengo sia impossibile per qualunque specie evolvere in una notte e gli esseri umani senza la loro umanità non possono essere chiamati umani. Ecco perché l'Accademia ha proibito queste ricerche, sono tutto fuorché evoluzione.

A quel punto non potei fare a meno di intervenire.

-Se ciò che dici è vero, allora ti evolverai in un' altra specie? Un serpente magari. 

-Allora tu regredirai in un fungo, invece? - replicó Alhaitham. 

-Almeno sarei un fungo con dell'empatia!

Mi rivolsi poi alle due ospiti.

-Scusate per l'interruzione, ma siete forse nei guai?

-Non proprio... Diciamo che abbiamo incontrato un ricercatore che ci ha creato dei problemi – rispose evasiva la ragazza.

-Oh, per tutti gli Archon! State bene?

-Più che con noi ce l'aveva con Alhaitham– precisò lo spiritello.

-Ah, allora è così che sono andate le cose...

Ora mi era tutto più chiaro.

-Se l'avesse saputo prima sarebbe stato in casa tutto il giorno per evitare la cosa. Almeno avrebbe potuto aiutarmi con le faccende, per una volta. 

Alle mie parole seguì un silenzio imbarazzante.

-Spero tu sia consapevole di quanto sia inutile questa conversazione – disse il mio coinquilino con tono annoiato. 

Sentii montare dentro di me la rabbia e l'avrei ricoperto di insulti se non avessi visto il taglio sul suo braccio. 

-Lasciamo perdere, piuttosto stai bene? Ti sei fatto medicare quella ferita?

Al incrociò le braccia. – Sto sicuramente meglio del dipinto che stavi cercando di appendere.

-Smettila di criticare la mia arte! Non capisci nulla, brutto idiota! - sbottai andondomene via, furioso. 

Diedi un pugno al muro, imprecando e il quadro cadde a terra. Lo rimisi al suo posto e lo guardai. Ora era perfetto.


***

Salve a tutti! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, il prossimo sarà narrato dal punto di vista di Alhaitham e alternerò spesso i due punti di vista durante questa storia. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate ^^

"Irrational Love" [ Kaveh X Alhaitham ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora