Draco camminava velocemente lungo la via lastricata di Diagon Alley: passo spedito, testa bassa per non incrociare lo sguardo di nessuno... tanto non aveva bisogno di guardare per sapere che le occhiate che le persone che lo riconoscevano gli riservavano esprimevano solo disgusto.
Aveva inizialmente pensato di mandare uno dei suoi elfi domestici, ma ripensando a quello che gli ripeteva Astoria ogni volta che si incontravano alla fine aveva deciso di andarci di persona.
Quella ragazza era incredibile: riusciva a fargli fare cose che non avrebbe voluto fare anche quando non c'era.
Però doveva ammettere con se stesso che un po' aveva ragione: di certo se fosse rimasto chiuso in casa fino alla fine dei suoi giorni non avrebbe mai potuto fare in modo che il suo nome venisse riscattato davanti agli occhi della comunità magica.
E così eccolo lì, Draco Malfoy, t-shirt verde scuro e jeans neri –perché sì, alla fine con quel caldo estivo anche lui aveva capito che con le magliette con le maniche corte si stava molto meglio che con una camicia a maniche lunghe – che fendeva la folla di Diagon Alley per raggiungere la farmacia.
Già dai tempi della scuola aveva scoperto di essere piuttosto portato verso le Pozioni (non solo perché il professor Piton faceva favoritismi...) e quando ultimamente si era messo a riflettere su cosa avrebbe potuto fare per guadagnarsi qualcosa quella era stata l'unica idea a venirgli in mente.
Certo, poteva ancora contare sull'ingente patrimonio di famiglia, ma avrebbe davvero preferito riuscire ad avere qualcosa da parte nel caso in cui avesse dovuto tagliare definitivamente i ponti con i suoi genitori.
Aveva già lasciato il Manor e si era trasferito in un lussuoso appartamento al centro di Londra, e non vedeva sua madre –né tantomeno suo padre- da parecchio tempo, ma alla fine dei conti i soldi che aveva speso per potersi permettere il lusso in cui viveva non erano suoi, ma loro.
Ancora non capiva come mai Lucius non gli avesse interdetto l'accesso alla camera blindata della Gringott: quando aveva lasciato Malfoy Manor lui e suo padre avevano avuto una tremenda discussione, tanto da arrivare quasi alle bacchette, e Draco era convinto che dopo quello come minimo gli sarebbero stati tagliati i fondi.
E invece no.
Sicuramente c'era qualcosa sotto, sapeva fin troppo bene che in un qualsiasi altro contesto un comportamento simile da parte sua gli sarebbe costato l'eredità, ma evidentemente, per un qualche motivo, i suoi stavano ancora cercando di tenerselo buono.
Quando sarebbe arrivato il tempo ci avrebbe pensato, al momento non aveva voglia di preoccuparsi di cose non ancora accadute e ne aveva decisamente abbastanza di intrighi e complotti.
Entrò con piacere nell'ambiente ritirato e ombroso della farmacia: finalmente un po' di pausa da tutte quelle persone che lo guardavano storto...
Porse un foglio di pergamena al mago che stazionava dietro al bancone per poi aspettare pazientemente che quello avesse finito di procurarsi tutto quello che c'era scritto nella lista.
A casa i libi di pozioni li aveva, quello che gli mancava era la materia prima.
Osservò in silenzio l'uomo mentre appoggiava i vari ingredienti che gli servivano sul bancone, e quando ebbe finito gli fece capire che li voleva tutti ben impacchettati.
L'unica volta che il commesso aprì bocca fu per riferire il prezzo della merce, e dal canto suo Draco pagò, fece sparire i suoi acquisti spedendoli direttamente a casa e uscì dal negozio senza dire una sillaba.
Poteva quasi giurare di aver sentito un sospiro di sollievo nel momento in cui la porta stava per chiudersi alle sue spalle.
Chissà, forse il commesso si aspettava di essere torturato un po' dall' ex Mangiamorte, magari per poter avere tutta la merce gratis...
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Proposta indecente
Fanfiction" [...] Cos’è, questa proposta è troppo indecente da accettare per uno come te?” lo stuzzicò lei mettendosi le mani sui fianchi. ... Possibile che Malfoy fosse così stupido? ... “Astoria, aspetta!” urlò raggiungendola. “Va bene, hai vinto. [...]" ...