Non è scontato che una promessa venga mantenuta. Nella vita si dicono molte cose. Cose che si pensano davvero, cose che invece vengono dette sul momento e dimenticate subito dopo. Quante promesse si ricevono ogni giorno e poi vengono abbandonate? Quante ne facciamo e poi non manteniamo? Perché al momento sembrava la cosa giusta da dire ma poi vengono fuori altri imprevisti, altre cose o semplicemente quella promessa non era la priorità.
Non so neanche più quante promesse ho ricevuto in vita mia e sono ancora in attesa vengano mantenute. Tante sono da parte dei miei genitori ma quelle ormai... beh, non credo ci sia la possibilità di mantenerle.
Però Tray mantiene la sua perché all'uscita da scuola lui è lì, appoggiato allo sportello della sua auto, in attesa. Si è cambiato da quando l'ho visto prima. Indossa una camicia bianca con le maniche arrotolate fino ai gomiti e un paio di pantaloni cachi. Ha le mani in tasca, e le gambe accavallate. Per me è come se fossi l'unico in questo cortile, l'unico degno della mia attenzione.
Cammino verso di lui, che sta guardando ovunque tranne che nella mia direzione. Lo osservo mentre mi avvicino. Non sembra rilassato. Mi acciglio ma cerco subito di cambiare espressione.
Solo quando gli sono ad un passo di distanza mi guarda e sorride. "Ciao!"
"Ciao," faccio io, mantenendo le distanze. Stanno tutti uscendo da scuola e gli occhi sono puntati su Trevor, potrebbero già essersi fatti idee sbagliate, non vorrei dare nessuna conferma.
A volte tendo a dimenticare che io e lui in un certo senso siamo imparentati. Stiamo così bene quando siamo insieme, però questa è una cosa nostra. Non oso neanche immaginare cosa potrebbe succedere se ne venissero tutti a conoscenza, cosa direbbero, cosa farebbero. E uscire allo scoperto darebbe anche una leva su cui premere ai Lupi per sabotare gli Organizzatori dall'interno. Non sono da molto in questo mondo ma ho imparato abbastanza in queste poche settimane. Una lezione tra tutte è che sono necessario davvero poche informazioni per poter essere sfruttate contro un'altra persona.
Tray continua a guardarsi ancora intorno mentre si scosta dallo sportello per andare dall'altro lato, dal lato del guidatore. Mi fermo con la mano sulla maniglia per seguire il suo sguardo che sembra finalmente aver trovato ciò che stava cercando.
Peter. Si stanno scambiando degli sguardi, stanno comunicando. Pete fa un leggero cenno, quasi impercettibile, prima di riprendere a camminare verso casa. Questo è ancora più strano. Entro in auto.
Mi allaccio la cintura e porto lo sguardo sul ragazzo accanto a me. Non sarò io a parlare per prima. Tray mette le mani sul volante e la macchina parte. In silenzio. Non ha acceso nemmeno la radio ed inizio a preoccuparmi.
È successo qualcosa perché lui si sta comportando in modo molto distaccato e poi c'è stato lo scambio con suo fratello.
Ad un semaforo volta la testa verso di me e mi poggia una mano sulla gamba e mi rilasso. È il suo modo per dirmi di stare tranquilla. Sente la mia preoccupazione e il mio cuore fa una capriola perché realizzo che nessuno mi ha mai conosciuta così a fondo.
Strabuzzo gli occhi quando invece di girare a destra per andare a casa sua gira a sinistra.
"Aspetta, dobbiamo tornare a casa Tray." Indico la direzione che avremmo dovuto prendere con il dito.
"Tranquilla. È il tuo compleanno, ce lo meritiamo del tempo da soli."
"Devo aiutare tua madre, ho promesso."
"C'è già qualcuno che la sta aiutando, ho pensato io a quello."
"Peter?" Chiedo e lui volta il viso verso di me nonostante dovrebbe concentrarsi sulla guida.
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Lotus Flower [in Revisione]
Dragoste*la storia contiene scene e linguaggio espliciti non adatti ai minori* "Vivere tutti i giorni il giorno perfetto sarebbe un'utopia... Perché ad ogni giorno perfetto ne segue sempre uno imperfetto." Katana King non avrebbe mai pensato la vita le rise...