Fu durante quell'estate senza Mila che successe il fatto con Alessandra.
Alessandra era la figlia dell'edicolante, il cui negozio era situato a due passi di strada da quello di Luigi. Tutti sapevano chi era Alessandra. La sera la si vedeva sempre alla gelateria di fronte alla chiesa con il suo gruppo di amici, quasi tutti ragazzi di qualche anno più grandi.
Già a undici anni, quando la maggior parte delle sue coetanee avevano ancora le fattezze di bambine, Alessandra aveva sviluppato delle curve prosperose che attiravano l'attenzione e i commenti dei ragazzini del paese. Anziché lasciarsi intimidire e cercare di camuffarle con vestiti larghi come facevano le poche ragazze nella sua condizione, Alessandra aveva sfruttato quella caratteristica a suo vantaggio. Si rivolgeva ai maschi con malizia, dando loro piccole soddisfazioni, stando però sempre bene attenta a distribuire le sue attenzioni in modo equanime, sicché loro non entravano mai in rivalità, ma anzi condividevano quelle piccole conquiste come la vittoria di una squadra. Le femmine provavano nei suoi confronti un misto di invidia e ammirazione e sapevano che era più conveniente esserle amiche che nemiche.
Per quanto le piacesse ricevere le attenzioni dei ragazzi, nessuno le interessava davvero. Li trovava un po' ridicoli, quando atteggiandosi a piccoli uomini le parcheggiavano davanti lo scooter nuovo fiammante e accendevano sigarette da cui aspiravano con le fronti contrite per lo sforzo di non tossire e sembrare dei duri. Lei poteva dire qualsiasi cosa e loro la assecondavano, le pupille che rimbalzavano come palline da tennis sul seno prosperoso al ritmo del suo respiro. Se cominciavano a vedersi con una ragazza che non aveva riconosciuto il ruolo di leader di Alessandra e che in qualche modo le si era dimostrata avversa, lei ci metteva pochissimo a ridicolizzarla e a far sì che il pretendente perdesse l'interesse.
In estate e dopo la scuola, Alessandra aiutava i genitori in edicola. Le piaceva stare lì perché si faceva un'idea dell'arrangiamento sociale di tutto il paese, chi era parente di chi, come erano vestiti, cosa leggevano. Quella conoscenza le dava l'impressione di avere una posizione di potere. Oltre a ciò, le permetteva di avere sempre un argomento di conversazione e di assoldare reclute per la sua compagnia. «Tua mamma è quella signora elegante che viene sempre con un cane bianco?»; «ah! Ho capito chi sei, tuo papà passa sempre di qui la mattina prima di andare in ufficio.»
«Ti va di venire con noi in gelateria questa sera?» chiedeva a quelli che risvegliavano il suo interesse. Loro rispondevano sempre di sì. E così piano piano Alessandra si era costruita una compagnia che ruotava intorno al suo carisma e alle sue curve.
Il gruppo di Alessandra era noto in paese, e farne parte era una specie di status sociale tra gli adolescenti. La sera in estate occupavano tutto lo spiazzo tra la chiesa e la gelateria. Era un gruppo diversificato, Alessandra era riuscita a riunire studenti di tutte le scuole, ed era quindi un'opportunità di conoscere ragazzi diversi da quelli che si potevano incontrare in giardino all'intervallo, ma soprattutto di conoscere quelli giusti – era chiaro che quella congregazione non ammetteva sfigati. Una volta che erano stati assemblati dalla compagnia, Alessandra li considerava amici e quindi degni di essere gelosamente protetti.
Con le femmine operava una selezione ancora più accurata. Se fosse stato per lei, si sarebbe circondata di soli uomini, ma era chiaro che così non avrebbe funzionato. La possibilità di incontrare le ragazze più attraenti del paese era una delle ragioni che rendeva la compagnia così ambita. Il problema era che nessuna voleva esserle davvero amica. Volevano far parte del suo entourage e le stavano vicine per imitarla, per cercare di scoprire l'elisir di quel fascino, ma non si lasciavano sfuggire la prima occasione per farle lo sgambetto e provare a prendere il suo posto.
Per questa ragione Alessandra non aveva mai avuto una vera amica di cui potersi fidare, alla quale raccontare tutto quello che le passava per la testa. Quando valutava quali ragazze invitare a unirsi alla sua compagnia, faceva bene attenzione a escludere quelle che avrebbero potuto rappresentare una minaccia al suo ruolo. Dovevano essere belle ma non troppo. Le sue preferite erano quelle carine e convinte di non esserlo, che mai avrebbero trovato la confidenza per sfidarla. Ad Alessandra facevano molto più paura le donne che gli uomini. Pensava che da loro non sarebbe mai stata tradita.
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L'Appartamento di Bond Street
Ficção AdolescenteA diciannove anni Luca lascia il paese natale, si trasferisce a Londra e inizia una nuova vita, dei cui dettagli i suoi cari sono all'oscuro. Cosa succede quando Luca scompare all'improvviso?