In ritardo ma ci sono!!
Buona lettura 💭🩷"No!", l'urlo mi svegliò di colpo.
Mi tirai su sul materasso, di fretta accesi la luce del comodino e mi guardai intorno.
Avevo ancora gli occhi spalancati, deglutì diverse volte sentendo la gola in fiamme come se avessi urlato per ore e sperai con tutta me stessa che non fosse stato così, ma il solo pensiero mi diede l'input per scoppiare in un pianto liberatorio. Non emisi neanche un suono, tuttavia le lacrime percepivo le lacrime inzupparmi l'intero viso. I capelli li sentivo sudati e appiccicati attorno al collo, cercai di spostarli via mentre compievo respiri profondi per calmarmi ma l'unica cosa che avvertivo invece di calma era lo stomaco farmi male.
Che cosa mi stava succedendo?
Improvvisamente risalirono alla mente i ricordi del motivo del mio pianto.
Avevo il ricordo del suo corpo e quell'odore incastonato dentro le narici.
La nausea arrivò di fretta e con la mano sulla bocca mi apprestai a correre verso il bagno. Non feci molta attenzione ma una cosa era certa: il corridoio era buio e non c'era nessuno a sbarrare la mia riconcorsa verso il bagno.
Rigettai tutto quello che avevo nello stomaco.
I conati erano estenuanti e difficile da contenere.
L'unico rumore che sentivo era quello del mio stomaco e del gran casino che stavo combinando qui dentro.
Mi pulì la bocca con un pezzo di carta igienica, scaricai e con gli occhi socchiusi cercai con tutta me stessa di fare respiri lenti.
Mi mancava l'aria.
Anche se ormai non avevo più niente da rimettere sentivo ancora quell'odore nelle narici. Me lo sentivo su ogni centimetro addosso e inaspettatamente ritornai a piangere, mi strofinai le braccia per il freddo sentendo lo sporco appesantirmi la pelle. Non mi resi neanche conto di tremare i singhiozzi erano troppo soffocanti e la tristezza mi aveva completamente annebbiata. Mi sembrò di esser tornata a quel giorno.
Mi sembrò di non esser mai andata avanti da quella sensazione di freddo, silenzio e solitudine. Quella disperata voglia di farmi vedere e a questo punto non c'era niente che potevo più fare.
Feci altri respiri profondi, aspettai che mi calmassi del tutto prima di tornare in piedi e guardarmi allo specchio. Tutto questo era imbarazzante, capivo cosa vedessero le persone in me. Ero come uno di quei vasi fragili pronti a distruggersi al primo tocco e così era stato. Avevo una profonda scheggia che si stava soltanto espandendo fino a portarmi alla distruzione.
Feci l'ultimo respiro profondo prima di infilarmi i capelli dietro le orecchie e me ne tornai in camera.
Probabilmente era stata una delle mie numerose paranoie, ero stata più silenziosa di quello che temevo. Mi buttai sul letto e con le braccia attorno alle ginocchia mi presi qualche altro minuto per calmarmi.
Scossi la testa.
Non volevo più sentire quella sensazione. Non volevo più tornarci.
Ero qui.
Ero venuta fino a Fox per ricominciare.
Loro tre.
Loro, il vento, il freddo e i loro nuovi odori.
Quando sentì degli scricchiolii provenire da dietro la mia porta spalancai gli occhi. Qualcuno di loro doveva avermi sentito.
Forse li avevo svegliati.
Trattenei il respiro aspettando che chiunque fosse dietro la porta se ne andasse e così fu.
Poi quegli stessi scricchiolii arrivarono dal soffitto.
STAI LEGGENDO
Loro
RomanceUn antico proverbio dice che nessun fiocco di neve cade mai nel posto sbagliato. Fox era l'inizio della mia grande storia. Loro hanno visto qualcosa in me. Io in loro.