Grazie a JulesTHEbutler che mi ha aiutato a scrivere questo capitolo♡
Non esco molto dalla dimora per colpa delle rigide regole della società.
Se uscissi e mi vedessero le persone, probabilmente Ciel perderebbe tutta la sua reputazione e io non voglio questo.
Quelle rare volte che usciamo in città fingiamo di essere fuori solo per un giro nei negozi di abbigliamento.
Io preferisco di gran lunga i pomeriggi che passiamo assieme quando lui mi porta in segreto in mezzo a campi di grano o sotto un albero imponente su una collina.
È sempre lo stesso e lo abbiamo soprannominato "Leggenda" per le molte leggende e storie inverosimili riguardanti esso.
A Ciel piace fare un picnic con me all'ombra e parlare di tutto ciò che esiste a questo mondo, dalle città al più piccolo insetto.
Non ci annoiamo mai.
Oggi dopo mesi che non mi porta fuori se ne esce che andremo da Leggenda.
-Ehhh?!?!? E dopo mesi che non mi porti fuori mi porti a fare un picnic?! Se vuoi il mio perdono inventati qualcosa di più Ciel
-Ma non sei contento? Ho avuto da fare lo sai
-Umpf...- faccio mettendo il broncio.
-Eh ehm...- riesco a vedere il suo imbarazzo attraverso gli occhi.
-Va bene, andiamo- dico.
Poi, abbassando lo sguardo, sussurro:- Non lasciarmi più a casa per troppo tempo, ci sono rimasto molto maleMentre colgo i fiori per creare una bellissima ghirlanda, Ciel prepara la coperta per il picnic.
Da dietro due mani mi prendono i fianchi.
È una delle abitudini che Ciel ha preso, non glielo faccio fare spesso per un episodio sgradevole successo ormai un anno fa.
Mi prendeva i fianchi e li faceva "ballare" a ritmo di melodie nei suo pensieri, ma un giorno mentre lo faceva si spinse troppo oltre cominciando a spogliarmi nel salotto di casa davanti alla servitù.
Come punizione gli permetto di toccarmi i fianchi in occasioni speciali.
Per la cronaca, questa non è una di quelle.
-Ciel, non ti ho dato alcun permesso...- dico con voce di rimprovero.
-Lo so ma ti prego
-No
-Dai, ti ho fatto uscire
-Dopo mesi
Mi giro e guardo il suo viso ferito.
-Ahh-sospiro io- mi arrendo, ma fai dopo
Mangiamo il pranzo accuratamente preparato e confezionato da Sebastian.
Noto una certa velocità in Ciel e comincio a preoccuparmi.
-Mm... gnam... dovresti mangiare lentamente, dopo starai male
Lui fa una faccia un po' delusa e rallenta.
Finito il cibo ci avviamo verso casa Ciel mi tiene attaccato a lui con un braccio attorno ai fianchi.
Sono preoccupato che possano vederci e continuo a controllare avanti e dietro.
Poi senza preavviso, sposta la mano dal fianco al mio sedere.
Trattengo il respiro dall'imbarazzo e mi faccio rosso in viso.
-Di che ti preoccupi?
-Sono preoccupato che qualcuno possa vederci
-Si si...
Si ferma e mi prende in braccio.
-Ciel non è il caso... noi non dov...- non faccio in tempo a finire la frase che lui mi porta dentro a un boschetto e mi stringe a se.
Mi porta dietro a dei cespugli piuttosto fitti e stende a terra la coperta usata per il picnic (non so come ma continua a tenermi in braccio).
-C...che fai Ciel?
Mi fa sedere sopra di lui a gambe aperte e mi prende i fianchi con le mani, non posso nemmeno dimenarmi a causa della sua presa forte e decisa.
Arrossisco, metto le braccia attorno al suo collo e mi stringo a lui.
-Ci metto un attimo- dice lui mentre sposta le mani dai fianchi e mi stringe più forte di prima.
-Si...- dico io mentre istintivamente mi scende una lacrima sulla guancia che, cadendo sul terreno, fa un leggero "plic".Fine
---------------------------------------------------------
Spazio Autrice
Avevo voglia di scrivere un capitolo extra me non pensavo potesse essere così lungo ma vabbè, spero di non aver annoiato nessuno.
Grazie ancora per aver letto la mia storia🙏
STAI LEGGENDO
Quell'espressione | Ciel Phantomhive × MaleReader
Romance⚠️la seguente storia non segue i fatti narrati nel manga/anime⚠️ "È da un ballo comune che di solito nasce una relazione particolarmente profonda" Londra 1890 circa Sei un conte proprietario di una compagnia che produce prestigioso the che amano tut...