Appena varcata la porta d'ingresso, il flusso dell'aria condizionata mi rinfrescò piacevolmente il viso.
I miei passi risuonavano sul pavimento in legno lucido del corridoio centrale, creando un ritmo che accompagnava perfettamente le melodie provenienti dagli altoparlanti situati negli angoli più nascosti del negozio. Le pareti erano adornate da grandi foto di artisti famosi durante le loro indimenticabili performance sul palco. I colori vivaci e le espressioni appassionate catturavano l'attenzione e ispiravano un senso di scoperta musicale. Ai lati del corridoio si diramavano gli scaffali dei vinili. Le pareti erano rivestite in legno scuro e reggevano strumenti di ogni forma e dimensione: chitarre acustiche, bassi elettrici, violini, ukulele e una vasta collezione di altri strumenti erano disposti con cura. Un'ampia vetrata permetteva alla luce naturale di inondare lo spazio, creando un'atmosfera accogliente e invitante.Appoggiai la mia borsa sul bancone dietro il registratore di cassa e mi tolsi la giacca in pelle. Avevo iniziato a lavorare in quel negozio qualche mese ormai, mi occupavo di assistenza ai clienti. Era un luogo che artisti emergenti, musicisti esperti e appassionati della musica frequentavano spesso, specialmente durante il fine settimana.
"Bella! Oggi fai la mattina?" la voce di David, il proprietario del negozio, mi sorprese. Ero sempre la prima che entrava in negozio e l'ultima che usciva.
"Si, finisco alle 12."
Con i suoi capelli brizzolati e gli occhi brillanti di passione, irradiava una calma e una saggezza che lo rendevano un punto di riferimento per chiunque entrasse nel negozio. David era un musicista esperto e un vero appassionato della musica. Aveva trascorso gran parte della sua vita immerso nel mondo della melodia e del ritmo ed il suo amore per l'arte si rifletteva in ogni aspetto del suo lavoro. La sua conoscenza approfondita della musica abbracciava una vasta gamma di generi e stili, e spaziava dai classici del rock ai suoni più sperimentali. Era un vero e proprio tesoro di informazioni e chiunque avesse avuto la fortuna di parlare con lui avrebbe potuto confermare la passione che lo animava.
David era anche un abile strumentista. Suonava la chitarra elettrica con maestria e si esibiva occasionalmente in piccoli concerti locali. La sua padronanza dello strumento era evidente quando lo si vedeva provare le nuove chitarre che arrivavano nel negozio. Nonostante la sua abilità musicale, David era umile e sempre pronto ad aiutare gli altri. Era noto per la sua pazienza e la sua capacità di ascoltare attentamente le esigenze dei clienti. Non importava se si trattava di un principiante che cercava il suo primo strumento o di un musicista esperto alla ricerca di una chitarra unica, David si prendeva il tempo necessario per consigliare, spiegare e guidare le persone nella scelta più adatta alle loro esigenze.
L'ho ammirato dal primo giorno che ho messo piede nel negozio e, in qualche modo, anche invidiato: come poteva sembrare dal mio aspetto, ero una testa calda, non munita di tanta pazienza."Come ti senti oggi? Ho saputo che sei stato male la scorsa settimana." gli chiesi.
"Sto meglio, grazie. Fortunatamente mi ha aiutato mio figlio, gli anni si fanno sentire." le sue parole furono seguite da una risata.
"Non sapevo avessi un figlio, David." pronunciai curiosa. Sul suo volto percepii un'espressione di orgoglio.
L'uomo stava per iniziare a parlare, quando la porta si aprì ed un cliente varcò la soglia del negozio. David sparì in un batter d'occhio, rivolgendo la sua attenzione alla nuova richiesta.
Dopo una mattinata di lavoro intensa, ricca di clienti da servire e nuovi vinili da riordinare, finalmente il mio turno era finito, decisi quindi di concedermi una pausa pranzo meritatamente solitaria. Mi avviai verso un piccolo cafè nelle vicinanze, noto per la sua atmosfera tranquilla e il delizioso cibo fatto in casa.
Entrai nel locale e mi diressi verso un tavolo accogliente in un angolo riservato. Mi sedetti e lasciai un sospiro di sollievo mentre appoggiavo la schiena sullo schienale imbottito. Rimasi affascinata dal profumo invitante di caffè appena macinato e di pane appena sfornato che aleggiava nell'aria.
La cameriera gentile mi consegnò un menu ed io, affamata, iniziai a sfogliarlo, lasciando vagare lo sguardo tra le varie opzioni. Dopo aver ordinato, mi immersi in una piacevole atmosfera di tranquillità. Il cafè era silenzioso, con un sottofondo di musica jazz rilassante che si fondeva dolcemente con la conversazione sommessa delle persone presenti. Una luce soffusa avvolgeva l'ambiente, creando un ambiente intimo e rilassante.Mentre aspettavo che l'ordine arrivasse, estrassi il taccuino dalla mia borsa ed iniziai a sfogliare le pagine tra le dita riprendendo i testi di alcune delle canzoni che stavo componendo.
Un lieve sbuffo di vento entrò attraverso uno spiraglio del cafè ed alcuni dei fogli di carta che erano appoggiati sul tavolo furono improvvisamente mossi dalla corrente, cadendo a terra e finendo proprio davanti ai piedi di un giovane che stava camminando lungo il corridoio. Il ragazzo voltò la testa ed il suo sguardo incrociò il mio. Restammo immobili per qualche secondo, fino a quando mi alzai dalla sedia iniziando freneticamente a raccogliere quello che potevo e lui si chinò allungando lentamente la mano verso uno dei fogli. Ci alzammo entrambi da terra ed il ragazzo lanciò un'occhiata incuriosita al foglio prima di pormelo ed alzare lo sguardo.I suoi occhi scuri erano come pozzi profondi e misteriosi, intrisi di un'intensità magnetica. Osservarli era come perdersi in un abisso di emozioni nascoste e di segreti. Le sue iridi erano come due sfere di onice, scure e profonde, che catturavano la luce e si riflettevano in modo quasi innaturale.
"Grazie." Pronunciai a stento prendendogli il foglio dalle mani.
"Figurati." Mi rispose con con un'espressione neutra prima di scollegare i nostri sguardi e riprendere la sua strada verso l'uscita.
Lo osservai camminare verso la barista, estraendo il portafoglio nero dalla tasca posteriore dei pantaloni. Teneva con un braccio una giacca di pelle che conferiva un'aria ribelle e sofisticata alla sua presenza e gli donava un aspetto audace e incisivo. Una camicia bianca dal taglio classico, si adattava perfettamente al suo corpo ed, inserita nei pantaloni a sigaretta, mostrava l'attenzione ai dettagli, sottolineando ulteriormente il suo aspetto distintivo e unico. Ai piedi, indossava stivali neri lucidi, che completavano il suo stile e gli conferivano un'aria di sicurezza e autorevolezza.
-wow-
...continua...
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¿𝐚𝐫𝐞 𝐮 𝐦𝐢𝐧𝐞? - 𝘈𝘭𝘦𝘹 𝘵𝘶𝘳𝘯𝘦𝘳 𝘧𝘧
Fanfiction"I suoi occhi erano profondi e intensi, assorbivano la luce come due pozze d'ebano. Il suo sguardo trasmetteva mistero, come se nascondesse emozioni e pensieri celati dentro il buio di quelle iridi ignote. Era penetrante, capace di spogliarmi dalle...