Capitolo 14

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Mi accasciai a terra, strisciando gli scarponi sull'erba.

Avevo corso per una buona ventina di minuti senza potermi fermare o guardare indietro.
Non avevo idea di dove mi trovassi, avevo abbandonato il sentiero principale e ora ero disperso in messo ai campi, da solo e senza la minima idea di che cosa fare.

Mentre cercavo di riprendere fiato sentì il rimbombo di un tuono e vidi dei grossi nuvoloni scuri coprire parzialmente il sole, segnando l'imminente arrivo di una violenta tempesta.

Con il dorso della mano mi pulì la fronte sporca di terra e sudore, mentre ispiravo grandi quantità di aria per regolarizzare il respiro. Le gambe mi formicolavano, il petto bruciava e pulsava così forte che temevo potesse esplodermi la gabbia toracica da un momento all'altro.

Come diavolo avevano fatto a trovarci?

Eravamo sempre stati estremamente cauti, eliminando ogni nostra traccia e facendo attenzione a non farci scoprire da nessuno. Fino a quel momento non avevamo avuto nessun problema, quindi perché proprio adesso?

Poteva trattarsi di una coincidenza?

Tirai fuori la collana e la rigirai tra le dita; era solo una semplice pietra nera, di forma ovale e liscia al tatto, legata attorno ad uno spago vecchio e rovinato. Poteva un oggetto essere così "insignificante" ma al contempo avere tutto questo potere? Possibile che fossero giunti fin qui proprio per questa?

Mi morsi il labbro inferiore scacciando via tutti quei pensieri, infondo era solo una mia supposizione, potevo anche essermi sbagliato su tutto, dato che non avevo nemmeno fatto in tempo a confrontarmi con gli altri.

Chiusi gli occhi, il tempo si stava facendo sempre più scuro e di colpo mi giunse alle orecchie un secondo rimbombo...

"Corri IN, forza!!" Felix bisbigliò mentre mi stava strattonando dalla manica della felpa.
Avevamo fatto giusto in tempo a infilarci in un'altra stanza e a chiudere la porta a chiave, prima che i Black Lions potessero vederci.
Non avevo avuto modo di contarli, saranno stati una decina o addirittura di più. Avevano sfondato la porta, distruggendo parte dell'edificio, e probabilmente avevano iniziato a ispezionare tutte le camere.

"Dove diavolo sono finiti gli altri!" esclamò il biondo, sempre con tono basso, mentre apriva frettolosamente tutte le porte per cercare una via d'uscita.
Dalla sua voce trapelavano paura e agitazione, aveva il volto pallido, le mani gli tremavano e gli occhi erano lucidi. Sembrava sull'orlo di una crisi di panico, ma in quel momento sapeva di non poter crollare, doveva rimanere lucido perché, in caso di necessità, era l'unico dei due che avrebbe potuto fare qualcosa.

Alla quinta porta aperta, trovammo i ragazzi riuniti assieme, mentre stavano analizzando alcuni documenti.
"Eccovi dove eravat- Minho non fece in tempo a finire la frase, che entrambi crollammo sul pavimento.

"Felix!" Hyunjin corse verso il più piccolo afferrandolo e stringendolo tra le sue braccia, mentre Seungmin mi aiutò a sollevarmi in piedi.

"Dobbiamo scappare siamo in pericolo, i Black Lions sono qui" improvvisamente un grande tonfo proveniente dall'altra stanza ci fece voltare tutti quanti. Erano vicini.

"Cazzo, non abbiamo più tempo" Changbin imprecò, chiudendo la porta a chiave e attivando il suo potere, creando una fiamma dal suo palmo,"Preparatevi forza".

"IN devi andartene di qui" Jisung disse mentre insieme a Minho chiudeva tutti gli zaini, "Noi possiamo restare cercando di fermali, ma se dovessero trovarti non saremmo in grado di proteggerti e potrebbero ucciderti".

Spalancai gli occhi, realizzando ciò che aveva detto mentre prontamente venni afferrato per una spalla. Chan mi accompagnò vicino ad una finestra, che aprì con uno scatto, per poi girarsi verso di me.

The lost land //JeongchanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora