Capitolo 13 - Pedinamento

257 21 9
                                    


Come promesso da Sarah la sera prima, alle 16 in punto fu sotto casa mia con il suo pick-up blu metallizzato. 

Ero eccitata all'idea di uscire da Forks, passammo il viaggio a chiacchierare animatamente. Mi trovai così a mio agio che le raccontai del mio flirt con il dottor Cullen, saltando alcune parti, o altrimenti avrei passato la giornata a parlargliene. Anche Sarah si lasciò andare, accennandomi ad un uomo misterioso incontrato in un giorno di pioggia (eventualità non tanto rara a Forks) ma non aggiunse molto altro.

 -Anche perché non mi ha mai detto il suo nome- ammette con un sospiro. 

-Mi sa che sono gli uomini che si aggirano per queste zone a essere irrimediabilmente complicati e misteriosi- scherzai, ma Sarah annuii seria. -I più belli, sono i peggiori.-

Arrivammo a Port Angeles anche prima di quello che avevamo preventivato, avevamo appena parcheggiato, quando la nostra attenzione venne attirata da una bellissima donna bionda vestita elegantemente, dall'altra parte della strada.

 Sembrava un angelo di Victoria Secret, alta e slanciata. Il viso di porcellana dai tratti delicati e le labbra carnose e rosse erano in grado di far crollare l'autostima di qualsiasi donna. Aveva dei lunghissimi capelli lisci che arrivavano fino ai fianchi. 

-Cavoli- mormorò al mio orecchio Sarah guardandole quasi con ammirazione.

 -Già.- le risposi con lo stesso tono incantato. Una donna così bella può anche calpestarmi se lo desidera. Pensai istintivamente. 

Un uomo raggiunse la dea bionda. Mi si raggelò il sangue nelle vene, era Carlisle Cullen. La donna accolse affettuosamente l'arrivo del bel dottore, abbracciandolo con un po' troppa enfasi.

 -Forse sono parenti- si affrettò a dire Sarah, sapeva già dove stesse andando la mia mente. 

Per quanto apprezzassi il suo tentativo, era impossibile che fossero parenti, la bellezza devastante e i capelli biondi erano gli unici punti in comune, ma il loro lineamenti non potevano essere più lontani. Mi sentivo morire, a vederli parlare così affiatati, erano perfetti insieme. Belli da togliere il fiato, una coppia da copertina. 

In confronto a quella donna io ero minuscola e dimenticabile, qualsiasi uomo l'avrebbe preferita a me. Il dottor Cullen infondo, perché avrebbe dovuto scegliere me? Di certo non per la mia capacità innata di rendermi ridicola davanti a lui.

 Forse però erano davvero parenti, forse erano ottimi amici, forse lei non era interessata agli uomini. Mentre la mia mente si affollava di domande, la donna prese Carlisle sottobraccio e i due iniziarono a camminare, allontanandosi. 

Mi voltai verso Sarah, con gli occhi sgranati, con una folle idea in testa. 

-Dobbiamo seguirli.- Sarah alzò un sopracciglio e mi studiò prima di rispondere, quando capì che ero seria scosse la testa. -Mi sembra una pessima idea...- Sospirai, mentre con lo sguardo seguivo i due, mentre i loro contorni si facevano più sfuocati. 

Sarah alzò gli occhi al cielo e disse con tono sconsolato: -So già che ce ne pentiremo... Sbrighiamoci o li perderemo-. Mi voltai verso di lei e le giurai che le avrei offerto la cena nel ristorante più buono e costoso di tutta Port Angeles.

Così iniziò l'inseguimento. Non sapevo nemmeno cosa stavo cercando di scoprire, non ero fidanzata con Carlisle, ne c'era una frequentazione. Non stavo inseguendo un fidanzato fedifrago e lui non aveva nessuna responsabilità nei miei confronti. Nemmeno verso i miei sentimenti, che avevo lasciato crescere, indugiando in dolci sogni. Stavo facendo tutto da sola e stavo trascinando Sarah con me. Ma non mi importava, volevo solo scoprire cosa ci fosse tra lui e la bomba bionda. Mentre camminavamo a dedita distanza da loro, cercando di mescolarci alla folla, mi chiesi che cosa avrei ottenuto da tutto quello. 

Daddy IssuesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora