▪️Claudia - Il momento migliore

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🗓️Lun. 30 settembre

Dopo aver sfatato il mito della donna di ferro che non si cura di niente e di nessuno, Gino si raccomanda con me di non approfondire troppo la conoscenza con Sebastiano Risaliti, e che se proprio deve piacermi qualcuno... <<meglio il professore, a 'sto punto>>.

Come se potessi scegliere di chi prendermi una cotta...

E comunque, se è meglio un professore intoccabile e proibito dell'università a quel Risaliti, direi proprio che è un ragazzo da non raccomandare per nessun motivo al mondo.

Ma forse Gino esagera... Ma anche se fosse, chi se ne importa. Perché sto dando importanza a questa cosa inutile? Passiamo oltre.

"Insomma, stasera che fate?", domando io ai miei amici per cambiare discorso.

Attendo le risposte di tutti per dire fieramente che io non avrei fatto assolutamente niente, e sarei stata comodamente spaparanzata sul divano tutto il tempo. Nemmeno Milla sarebbe stata ammessa.

Lei mi guarda male dopo che lo dico.

"Col cazzo", risponde.

"Non lavori?", mi domanda Angelo.

"No, se Dio vuole", concludo io.

Allegra per questo pensiero di dolce far niente che sarebbe seguito a questa conversazione, e per l'incontro appena avuto con Giovanni in aula, mi distraggo a seguire i miei film mentali mentre gli altri parlano in sottofondo.

Giovanni è sempre più affascinante. Non so se è più bello con la tuta da ginnastica mentre porta fuori Jack, o con le camicie a lavoro.

In più, quello di prima era forse un modo per farsi avanti? Forse sì, considerando che non ha molte possibilità tra le mura dell'ateneo. Sarebbe rischioso dire o fare qualcosa di troppo palese.

Ma... aspetta un secondo, Claudia, che e-mail gli ho mandato con Angelo venerdì mentre ero ubriaca?

"No!", esclamo io dal nulla dopo che Gino ha chiesto se volessimo aiutarlo con degli appunti.

"Ehm, va bene... Scusa se ho chiesto...", risponde lui infastidito.

"Scusa, Gino, non dicevo a te..."

"Ecco, non mi stavi ascoltando..."

Io guardo il mio amico con un'espressione colpevole.

"Sentiamo, che volevi dire?", mi domanda, allora, lui.

"Mi è venuto in mente che io non ho letto la e-mail che Angelo ha mandato a Giovanni venerdì sera", confesso io.

"Sera?! Notte, casomai...", commenta Milla in tono sarcastico.

"Sì, infatti. Già di per sé è una figura di merda avergli scritto. Poi mettici l'orario. Poi mettici il contenuto del messaggio ideato da Angelo... La merda più totale. Chissà cosa ha pensato!", aggiungo io scoraggiata.

"Beh, Claudia, vai a leggere e lo scopriremo", mi dice Milla.

"Non può dirglielo lui quello che ha scritto?", domanda Gino.

"Seh, amo, ti pare che me 'o ricordo?", risponde Angelo con tanto di risatina sprezzante, come a dire << poveri illusi! >>.

Allora, dopo avergli lanciato un'occhiata carica di furia omicida, prendo il telefono e in un attimo lo sblocco e apro l'app delle e-mail.

📧 Io: "Grazie mille, professore. Se dovessi aver bisogno di altro... posso scriverle qua?" leggo nella casella della posta inviata.

Sappiamo già che la sua risposta è risultata positiva, ma questo non esonera me e la mia sfacciataggine dall'imbarazzo.

Appartamento 31Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora