IO-" per essere un giorno d'inverno non fa poi così freddo.."
Ashton -" ma scherzi, vero?"
IO-" no Ash, non scherzo ahahahhaha"- risi osservando il ragazzo che tremava a causa del freddo gelido che dominava la città.
Era vero, non faceva tanto freddo nel nostro piccolo paese nonostante fosse il 26 gennaio, il 1° anniversario di morte della mamma di Ashton.
IO-" quanto dista il cimitero da qui?"-
Ashton-" non ci sei mai andata?"-
IO-" beh no, non amo andare lì, mi ispira tristezza"-
Ashton-" e allora perché tenevi tanto a venire con me?"
IO-" beh..."
In effetti non c'era un motivo, le mie gambe hanno fatto tutto da sole, da sole hanno indossato le scarpe e da sole sono uscite fuori casa per raggiungere Ashton. Mentre camminavamo lungo la 15th avenue, un silenzio assordante ci pervase per tutto il tempo fino a che non ci fermammo davanti ad un grandissimo cancello di ferro su cui era inciso "in regnum Dei requiescant in pace, fratres".
io-" allora?"- chiesi cacciando dalla bocca dell'umidità
Ashton-" allora che?"- mi squadrò stranito
io-" amore dormi? che dobbiamo fare?"-
Ashton-" oh certo.."- esclamò prima di aprire quel cancello maestoso avanti a noi per farci entrare nel cimitero.
io-" dov'è la lapide di tua madre?"-
Ashton-" eccola!"- indicò una lapide a forma di cuore poco lontana, c'era scritto il nome di sua madre e la data di nascita e morte.. insomma quello che deve esserci scritto su una lapide.
Tristemente sfiorai con le dita quella pietra di marmo, sembra strano ma lei è stata una madre anche per me, mi ha accudita come se fossi sua figlia quando i miei erano fuori città e mi ha voluto bene proprio come una mamma. Io ho dei genitori ma non li considero tali. Chi chiamerebbe mai "papà" o "mamma" qualcuno che si strafrega del proprio figlio, che lo tratta male e che sceglie sempre al posto suo? Per fortuna ho trovato degli amici favolosi qui a Edinburgo, degli amici italiani che si sono trasferiti qui per lo studio e dei ragazzi che conosco da quando sono nata, come Ashton ad esempio. Non restammo lì per molto perché non mi andava di osservare tutte quelle malinconiche pietre in marmo.
Ashton-" dovevo solo poggiare un fiore... torniamo a casa?"- aveva un'aria triste, mesta e decisi che dovevo rassenerarlo perché non potevo vederlo in questo stato.
IO-"si certo, andiamo"- mi avvicinai a lui e lanciai un'occhiata veloce a quella grande lapide a forma di cuore, la più bella.
io-" mi manca tanto"-
Ashton-" non sai quanto a me"-
io-" prima di scendere Chloe mi ha inviato un messaggio, ci ha invitato ad andare nel bar della 15th avenue per bere una cioccolata calda insieme... ti va se andiamo?"-
Ashton-" certo!"-
IO-"mm ok..... Ashton"- cercai di attirare la sua attenzione dopo qualche minuto di silenzio.
Non ci riuscii. Lo chiamai più volte ma nulla allora gli tirai uno schiaffo sul bracio, ma non gli feci male.. non avrei mai potuto fargliene.
Ashton-" hey!! Che c'è?"- si fermò e si voltò verso me guardandomi negli occhi.
Io-" voglio sapere solo dove sei"-
Ashton-"oh.. stavo pensando a lei, a come dovrebbe essere il mondo se ci fosse mia madre"-
Io-" sarebbe migliore di quello che è"- dissi prima di abbracciarlo.
Ashton-" hey, non pensiamo a questo. Abbiamo una vita danti giusto? Beh viviamola"- mi strinse di più a sè
Io-" hai ragione. Quando arriviamo al bar ti offro qualcosa che ti piace, un succo all'ananas ti va?"-
Ashton-" è ovvii che mi va, lo amo. Grazie pulce"-
Pulce è forse il miglior soprannome che mi abbiano mai attribuito e non permetto a nessuno di chiamarmi in quel modo se non ad Ashton. Io e lui ci conosciamo da piccolini, eravamo inseparabili e ci amavamo alla follia, anche ora e credo che lui sia il fratello che non ho mai avuto, ma che ho sempre desiderato. La mia famiglia non è una famiglia. Sono figlia unica e i miei genitori non ci sono mai, i miei veri genitori sono quelli di Ashton.. in poche parole mi sento figlia loro anche se non lo sono.
Ridemmo e scherzammo per tutto il tragitto cimitero-bar della 15th avenue, mi piaceva la risata del mio migliore amico.. era così coinvolgente, spontanea e mi lusinga il fatto che io sia la ragione del suo sorriso. Una volta arrivati al bar dove noi tutti eravamo soliti riunirci, salutai i miei cinque amici e mi sedetti sulle gambe di Michael, dato che non c'erano sedie libere.
Michael-" ciao Kim, dove siete andati"-
Io-"ciao Michael, siamo andati a trovare la mamma di Ashton"-
Rachel-" hey ma non era.."-
Io-"si, purtroppo lo è"-
Michael-" dove siete andati a trovarla se è schiattata?"-
Io-"Michael!!"- urlai tirandogli un leggero schiaffetto sulla guancia
Michael-"che cazzo vuoi?"-
Io-"schiattata.. sul serio?"-
Ashton-"sentite, sono venuto qui per distrarmi, non per ricordare mia madre"- interruppe la mia discussione con Michael.
Io-"si hai ragione, scusa"- mi scusai abbassando lo sguardo
Ashton-"fa nulla"- mi rivolse un sorriso triste, apprensivo che, senza accorgermene, mi fece mordere il mio labbro inferiore.
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15th avenue
Fanfiction'Cause I'm not fine at all I remember the day you told me you were leaving I remember the make-up running down your face And the dreams you left behind you didn't need them Like every single wish we ever made I wish that I could wake up with amn...