eoni alla deriva: the wanderer

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"You're mine and I'm yours, it's written in the stars."

«Ci tieni tanto a lei eh...»
Mona camminava al fianco di Scaramouche che era rimasto in silenzio quasi ad origliare i due avventurieri nella loro discussione.
«Intendi a Lumine o a Nahida?»
«Lesser Lord Kusanali, quando vi siete abbracciati mi sei sembrato quasi, felice.»
«Perché lo sono, qui a Sumeru sono molto felice.»
«Non si direbbe, dal tuo modo di fare.»
Sospirò, «Sei tu ad irritarmi, strega.»
«Sono una maga, non una strega e perché mai dovrei irritarti?»
«Ti ostini a cercare di capire chi io sia, non ti sarebbe neppure dovuto venire il dubbio.»
«Non succederebbe nulla se mi rivelassi la verità, per favore.»
Congiunse le mani e utilizzò un tono supplichevole.
«Non posso, non devo.»
«Okay, tieniti i tuoi segreti.»
Da lì tra loro era calato il silenzio più assoluto.
«Ecco le vostre stanze, se avete bisogno di me, ma vi prego di non averne perché non vorrei essere disturbato, la mia camera è l'ultima e destra.»
Amber e Childe entrarono nella stessa stanza e Mona cominciò a pregare non litigassero.
Childe non lo conosceva, ma credeva che la sua decisione fosse piuttosto drastica e vedere Amber soffocata da quell'agonia la turbava.
Non avrebbe potuto far nulla, lei li aveva solo accompagnati e non le spettava alcun potere decisionale.
Entrò nella sua stanza e la prima cosa che fece, fu avvicinarsi alla finestra.
«È scritto nelle stelle eh?»
Qualunque cosa facesse, la curiosità non l'abbandonava, voleva sapere chi fosse e quali segreti nascondesse.
Spese perlomeno una mezz'ora a fissare il cielo di Sumeru, era lo stesso di Monstandt ma per qualche motivo pareva diverso.
D'improvviso sentì bussare alla porta, convinta che sarebbe stata Amber in lacrime si fiondò ad aprire.
«Li sento gridare, vieni con me fuori?»
Mona assunse un'espressione confusa, perché mai le avrebbe dovuto chiedere di scappare fuori.
«Sei strano forte...»
«Ti dirò la verità, se mi segui.»
Le afferrò il polso e la portò sul tetto del palazzo.
«Da qui vedrai bene le tue amate stelle.»
«Ti ascolto, raccontami la tua storia strappalacrime.»
«Mia madre è l'electro archon, Raiden Ei, mi ha abbandonato perché indegno di essere suo successore.
Successivamente mi sono unito ai fatui ed è stato durante una mia missione a Monstandt che ci siamo conosciuti.
Ti ho detto che il cielo di Teyvat è un falso e te lo dirò ancora, le stelle che tanto ami sono finte.
Ho fatto tante cose cattive, fino a quando Lumine mi ha battuto, ho capito di non poter essere un dio come mia madre e ho chiesto a Nahida di cancellare il mio ricordo dall'albero di Irminsul, ecco perché adesso sono Wanderer.»
«Noi ci siamo già incontrati...»
«Sì, non sono stato troppo gentile con te.»
«Non lo sei stato neppure adesso.»
«Ora lo sono, ti sto raccontando il mio passato, cosa che per la cronaca non sarei neppure autorizzato a fare.»
«Sono speciale!»
«No, solo che mi dispiace aver smontato le tue credenze di una vita, un'astrologa scopre che le stelle sono finte, deve essere traumatico.»
Mona rise, «Io posso sempre scegliere di non crederti.»
«Faresti bene.»
Erano lì, stesi sul tetto ed illuminati soltanto dalla luce fioca della sera.
«Secondo te che decisione prenderà?»
«Non lo so, ma vedere Amber così mi uccide.»
«È bello sapere che ti preoccupi per lei.»
«È normale, siamo amiche.»
Scaramouche rimase zitto forse a pensare a quelli che lui avrebbe potuto definire amici, tutti morti.

La mattina dopo, Mona si svegliò di soprassalto trovandosi in un posto poco simile ad un letto e soprattutto, con un individuo accanto.
Si erano addormentati sul tetto.
Scosse lievemente il braccio di Scaramouche che dopo poco aprì gli occhi.
«Rompi anche di prima mattina?»
«Childe e Amber, devo sapere che cosa hanno deciso di fare.»
Corsero alla camere che trovarono vuote quindi si diressero da Nahida.

«Che hanno deciso di fare?»
Nahida rivolse un sorriso ai due e asserì, «Sono andati entrambi, dove tutto è iniziato.»
«Quindi ha scelto di restare?»
Mona sorrise istintivamente, Amber era riuscita a convincerlo.
«Sì, andranno da Lumine e l'accoglieranno come se si conoscessero da sempre.»
«Non sarà lei vero?»
Nahida si rabbuiò e scosse il capo.
Scaramouche non disse niente, semplicemente serrò i pugni.
«Almeno potrà tornare, è già qualcosa.»
«Quanto a te avventuriera, vuoi che Wanderer utilizzi uno dei suoi teleport per riportarti a Monstandt?»
«Sì, mi piacerebbe.»
«È stato un piacere averti qui, sei la benvenuta a Sumeru quando vuoi.»
I due si allontanarono per usare il teleport.
«Non saresti dovuta venire, mi hai fatto rivelare tutta la verità...»
«Se non me l'avessi detta tu, me l'avrebbero detta le stelle.»
Scaramouche abbozzò un sorriso, come se fosse felice in parte di non aver mantenuto il segreto.
«Reggiti, ti riporto a casa.»
In pochi secondi, si trovarono di nuovo a Monstandt.
«Allora ciao, Scaramouche.»
Lui, che si era già girato di spalle, riprese a guardarla confuso, «Come...»
«Te l'ho detto è scritto nelle stelle, è il tuo nome vero?»
Lui annuì, «Ma come hai fatto?»
«Magia da strega», e fece l'occhiolino.
«Bah, se lo dici tu.»
Constatò ben presto che gli sarebbe mancata.
«Ciao ciao!»
«Torna a trovarmi, magari ti convinco che il cielo non è così finto come credi.»
Scaramouche scomparve e Mona prese a guardare una scena in lontananza.
Lumine era lì, con Childe e Amber.
Si avvicinò per origliare meglio.

«Paimon! Ma, dove mi trovo voi chi siete?»
«Finalmente! Dov'eri finita i cavalieri ti stanno cercando.»
«I cavalieri?»
«Certo, eri in missione non ricordi?»
«Oh sì, certo...ero in missione.»
Lumine guardò Paimon e sussurrò: «Loro chi sono? Ho un vuoto di memoria.»
«La tua migliore amica e il tuo fidanzato», disse all'orecchio.
Lumine forzò un sorriso, «Scusate, devo aver sbattuto la testa non riesco a ricordami di voi.»
Childe la prese sottobraccio, «Non importa, tanto ti innamori di me ogni volta.»


Il prossimo capitolo è l'epilogo, questa storia è quindi giunta al termine, come vedete sono stata buona, niente morte e distruzione.

It's Valentine's Again|| Genshin ImpactDove le storie prendono vita. Scoprilo ora