•Ship: KilluGon
•Genere: angst, hurt-comfort, soft/cute
•Ambientazione: si svolge nel mese di allenamento in cui devono sconfiggere Knuckle e Shoot
•Parole: 6000⚠️spoiler Formichimere arc e tutto ciò che lo precede⚠️
Non mi aspetto che la gente mi capisca.
Non voglio che qualcuno si senta obbligato a comprendermi.
È solo un pensiero egoista che ti fa credere di essere al centro del mondo.
E io non voglio essere al centro del mondo.
Non ritengo di avere quelle qualità necessarie per diventare una persona popolare, ben voluta e carismatica.
In realtà credo di stare bene così come sono.
Credo.
Non mi aspetto che la gente mi capisca, perché non trovo nulla che possa far pensare loro, anche solo lontanamente, di aver qualcosa in comune con me.
Da un lato potrebbe essere positivo, avere il privilegio di sapere solo e soltanto io cosa mi passa per la testa, essere imprevedibile.
Ma quando inizia ad essere buio e i ricordi sono più facilitati a riaffiorare dai meandri della mia mente, un po' mi sento solo.
Quasi perso.
Non mi aspetto che la gente mi capisca, e ad un certo punto della mia vita mi sono ritrovato a pensare "Fortunati che non lo sanno!" perché altrimenti mi sarei sentito terribilmente in colpa.
Non mi aspetto che la gente mi capisca, perché non sanno cosa ho passato.
Qualcosa che non auguro a nessuno, qualcosa che mi ha distrutto dall'interno, che mi ha divorato le viscere, le ha cambiate drasticamente per poi rigettarle fuori sottoforma di un carattere di una persona orribile.
La mia persona.
Ma nonostante ci siano mille ragioni per cui non dovrei credere alle voci nella mia testa, finisco sempre per dar loro corda.
Quasi involontariamente, come se qualcuno mi controllasse da fuori, rimanendo a debita distanza di sicurezza cosicché da non farsi scoprire.
Non mi aspetto che la gente mi capisca e prego che mai lo faccia.
Anche se dovessi rimanere da solo a vita, anche se mi facessi mille nemici a causa del me stesso che mostro al mondo.
Probabilmente molti mi etichetterebbero come egoista, come qualcuno che, piuttosto di chiedere aiuto in quella che dovrebbe essere una cosa normale in una comunità di umani, si lascia sprofondare nella propria autocommiserazione, dolore e traumi a scapito poi delle reazioni che provoca sulla gente.
La mia non è una questione normale.
Nascere in una famiglia di assassini come può definirsi normale?
Non è normale venir addestrati sin dalla tenera età a come attaccare, combattere e di conseguenza difendersi, a come sopportare ogni forma di dolore o a come diventare immuni ai veleni.
Non è assolutamente normale che poi ti obblighino subito a mettere in pratica ciò appena appreso.
Il mio primo incarico non fu troppo impegnativo, riguardandolo ora da un punto di vista più esperto e maturo.
Dovetti solamente mettere a cuccia e sbarazzarmi di un paio di cani da guardia ben addestrati, per poter lasciar fare irruzione a mio padre nella dimora di quel grande milionario che aveva avuto la sfiga di trovarsi tra le richieste rivolte alla famiglia Zoldyck.
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•°{I Wanna Show It To You}°• /KilluGon OneShot/
Fanfiction•》A KilluGon OneShot •》Dove un momento di fragilità nel cuore della notte può portare a venire irreversibilmente accecati dalla luce del sole •》boy×boy - Don't like? Don't read •》Tutte le interazioni sono bene accette :) •》Buona lettura!