capitolo 9

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Papá: hei piccola,come va?
Io: non sono affari tuoi,e comunque sia..so che sai che sono in ospedale e tutta la situazione e dovrei cambiare scuola ma perfavore non farlo.
Papà: okkei,ciao.
Staccai la telefonata,si,forse ho fatto una cazzata..ma io ci tengo a quella scuola.
Entrò il medico e disse: te ne puoi andare,e sta attenta,dio,rischiavi la vita.
Io pensai 'magari'.
Presi il telefono e me ne andai,presi il treno.

Giorno dopo
Driin driin
Sí proprio questo ci voleva. La scuola. Ah che palle,ma era sabato non potevo mancare e fra poco ci sarebbero state le vacanze.
Mi vestí con un pantalone nero e una maglia rosa e le mie vans bianche. Scesi,non mangai,non avevo fame.
Andai a scuola a piedi.
A scuola
Vidi che alla prima ora avevo lezione con Jenna e Steph, meglio di cosí?! D'altondre avevo anche italiano.
Appena arrivai al mio armadietto vidi Jenna guardare Steph, le staccherei gli occhi e trasformarli in palle da ping-pong e venderle su Ebay,ma secondo me stavano insieme, alla fine mi mancava la mia migliore amica.. Senza lei non è lo stesso,la frase 'ci sarò comunque vada' è andata a farsi fottere sinceramente,mi mancavano i suoi modi di fare,i modi di arrossire ad ogni cazzata che le dicevo, quando mi abbracciava. Mi manca da far schifo, e non è una bella cosa perdere la persona a cui tenevi..la persona a cui raccontavi i segreti, ma ovviamente non era cosí,perchè se mi voleva bene non di ventava la mia ex migliore amica perchè i migliori amici non diventano finiti o ex, la sera mi crollava il mondo addosso senza una sua buonanotte o la mattina giorno dormigliona. La migliore amica dovrebbe essere per sempre, ma nulla è per sempre,anche l'infinito ha una fine, ma nonostante dovevo indossare la mia maschera da acida e menefreghista, cazzo e se mi manca.
Jenna venne vicino a me e disse:...

~•la ragazza dai sorrisi di plastica•~. H,S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora