DISCLAIMER: QUESTA STORIA NON TOLLERA NÈ GIUSTIFICA LE AZIONI CRUDELI DI GRIFFITH. IL TUTTO VUOLE ESSERE SOLO UN TENTATIVO DI ESPRESSIONE DEL PENSIERO DI QUESTO COMPLESSO ED AFFASCINANTE PERSONAGGIO.Buona lettura!
—ooOoo—
"You and I drink the poison from the same vine
Oh, I love it and I hate it at the same time
Hidin' all of our sins from the daylight
From the daylight, runnin' from the daylight."—ooOoo—
Gatsu.
Era tutto ció che la mia mente riusciva a pensare nel momento in cui il buio mi avvolse.
Ed è ancora tutto quello che riesco a pensare ora che il buio mi ha trasformato da suo prigioniero a suo alleato.
Eppure, continuo a correre via dalla luce, quando tutto ciò che vorrei è andargli incontro.Nel buio delle tenebre non ho potuto far altro che aggrapparmi all'unica luce che io abbia mai visto. È la sola che mi ha permesso di avvicinarmi alla realizzazione del mio sogno, la sola che mi ha permesso di sopravvivere fino ad ora.
Ricordo quando ti ho conosciuto, un impavido guerriero che lottava come per dimostrare a se stesso di essere vivo, come se fosse l'unico modo di poter provare qualcosa, non contavano i sentimenti ma solo tu e la tua impressionante spada in lotta costante per la sopravvivenza. Solo con il tempo ho chiesto a me stesso: ''Si è mai trattato di sopravvivenza sul campo di battaglia?''
Lo scintillio nei tuoi occhi scuri, non è mai riuscito a celare la sofferenza che albergava dentro di te. Eppure, hai continuato a lottare, al mio fianco, per la realizzazione del mio sogno. A me andava bene così. Avrei sacrificato ogni cosa per vederlo realizzato.
Avrei sacrificato ogni persona, anche me stesso.
Ho sacrificato tutto e tutti, Gatsu.
A te sembrerà solo che io sia stato spregevole, che io sia stato terribile, ma è il destino, Gatsu.
Al destino non si sfugge, anche se gli uomini medi credono di poterlo fare, alla fine ne cadranno sempre in balia.
Una volta mi chiedesti perchè ti avevo salvato, perchè non ti avevo lasciato morire, non ti ho mai risposto, ma adesso sono pronto a farlo.Se avessi perso te, avrei perso un compagno d'armi e di conseguenza il mio sogno, se avessi perso te, avrei perso un amico, l'unico che io abbia mai trovato. Tu eri e sei un mio pari. Uguale a me.
So già che arrivati a questo punto dirai di no, direi che non siamo uguali, che non potresti mai essere come me, ma ti vedi davvero Gatsu? I tuoi demoni sono anche i miei. Se non fossi stato un mio pari, non te ne saresti andato via, cercando quello che fosse il tuo sogno.
Quel dolore che scorre sottile sotto la tua pelle, quel senso di inadeguatezza, di insoddisfazione, di non arrivare mai a qualcosa, la voglia di sentirsi vivi davvero, di costruire e di non scappare, di non dover più combattere.
"Un giorno avró un regno." Ti dissi mentre ci credevo e ancora ci credo, e in quel regno, accanto a me, vedevo te, volevo te.
Avrei realizzato il mio sogno, tu mi avresti aiutato e tu ci saresti stato.
Invece, come un vero amico, hai scelto di andare via e seguire il tuo di sogno.
Ed io per la prima volta nella mia vita, non ero pronto.
Eri la prima cosa che non avevo vinta, la prima cosa che mi si era negata e non ero riuscito a conquistare, a trattenere.
La prima volta ti dissi che avrei deciso io quando saresti dovuto morire, ma non ho mai pensato che avresti davvero dovuto farlo, perchè sapevo che saresti vissuto, che avresti visto dalla mia stessa prospettiva, il mio sogno realizzarsi.
E poi è successo, nell'esatto momento in cui ti ho perso, ho perso di vista anche il mio sogno.
Questo non me lo sono perdonato, come non ho perdonato l'averti considerato mio senza remore, come se fossi stato una mia estensione, come se avessimo lo stesso sogno o meglio, come se il tuo sogno fosse stato solo quello di veder realizzato il mio.
Sono stato e sono egoista e non l'ho mai negato. Farei di tutto per veder realizzato ció che desidero. E tu lo sai, l'hai sempre saputo.
E adesso? Di cosa ti meravigli? Ti ho ammirato, Gatsu, ma ti ho odiato, ti ho odiato cosi tanto per avermi fatto questo, per avermi ridotto così, per avermi trasformato meno di un uomo medio.Ho perso il conto dei giorni e poi dei mesi e poi di non si sa che altro ancora, non so da quanto tempo io sia qui, non so da quanto il mio corpo stia sopportando tutto quello che sta subendo, io stesso mi meraviglio di essere ancora vivo. È tutto buio qui, o forse sono io a non vedere più nulla nascondendo i miei peccati dalla luce del sole, voglio scappare, scappare da tutto ciò che ho fatto.
Ma noi due, io e te Gatsu, sappiamo bene che io non posso scappare perché sono rinchiuso, ma nemmeno tu puoi scappare perché sei il carceriere di te stesso. E' per questo che ci siamo capiti, è per questo che non servivano tante parole tra noi, anche tu hai imparato a nascondere i tuoi peccati. Io e te abbiamo bevuto il veleno dalla stessa fonte.A volte il dolore fisico mi aiuta a non sentire il vuoto nel mio corpo. Altre invece, riesco a sentire solo la mia mente e lo scorrere incessante dei miei pensieri confusi.
Eppure, perchè sono ancora in vita?
Perchè non riesco a lasciarmi morire?
Io sono nato per risorgere. So che è il mio destino. E questo non è altro che l'inizio della mia rinascita.
Perchè?
Perchè sono già morto.Sono morto non appena ho lasciato andare il mio sogno.
Se il corpo vive e l'anima muore che senso ha definirsi vivi?Ma adesso, Gatsu, lo so.
Quello che sento per te continua ad alimentare il mio sogno.
La tua luce accecante finalmente mi ha raggiunto e continua ad investirmi, lasciandomi vivo.
Provo così tanta rabbia, così tanto odio. Io ti odio Gatsu.
Ti odio per avermi ridotto così, per avermi fatto perdere il mio sogno.
Per avermi abbandonato.
Per avermi cambiato.
Ti odio.
Ed è questo a tenermi in vita.
Voglio odiarti.
Voglio riprendermi il mio sogno.
Voglio riprendermi te.—ooOoo—
Griffith era steso sul prato, sotto un albero che si muoveva leggermente grazie a un po' di venticello piacevole, con le braccia alzate a tenere in mano il behelit, che gli restava legato al collo, il filo che lo teneva legato a sè gli cadeva sulle labbra socchiuse. Se lo rigirava tra le mani, per guardarlo meglio da ogni prospettiva, per analizzarlo, cercando di trovare una risposta al suo futuro e ai suoi sogni già solo guardandolo, immaginando a come sarebbe potuta essere, quando e come sarebbe potuta accadere la creazione del suo regno.
Il vento spostava le foglie, un fascio di luce colpiva il behelit e le sue mani e poi una parte del suo viso ma senza accecarlo, era una luce morbida, piacevole che gli illuminava qualche ciocca dei capelli ricci, rendendoli ancora più luminescenti, quasi perlacei.
Ma all'improvviso un'ombra incombette su di lui, cancellando qualsiasi disegno che le foglie avevano creato sulla sua sagoma, distogliendolo dai suoi pensieri.
Era Gatsu.
Griffith alzó lo sguardo e lo vide.
Come se fosse una figura ritagliata dal sole, lo guardava dall'alto senza dire niente e fu in quel momento che Griffith capì:
In qualsiasi modo sarebbe avvenuto il suo regno, in qualsiasi tempo sarebbe avvenuto, sarebbe stato con quell'uomo al suo fianco.
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Running from the daylight |Berserk|
Fanfiction❤️🔥COMPLETA❤️🔥 "Gatsu." Era tutto ció che la mia mente riusciva a pensare nel momento in cui il buio mi avvolse. Ed è ancora tutto quello che riesco a pensare ora che il buio mi ha trasformato da suo prigioniero a suo alleato. Eppure continuo...