PROLOGO

4 0 0
                                    


A dir la verità ho un po' paura di scrivere ciò su un quadernino di carta come questo, ma non posso fare a meno di segnarmi le cose e di pensare. Se lo perdessi sarebbe il colmo per una come me.

Non dormo da un bel pezzo a causa della paura di usare questa cosa su Selena.

Ho paura che qualcuno mi scopra.

Che Selena mi scopra o che le succeda qualcosa per colpa mia.

Pero la curiosità è tanta, e se il captasogni non mi ha creato danni nel corso degli scorsi giorni, allora, oggettivamente, sarà sicuro per lei.

Stanotte sarà la decisiva, e io sto pregando come una pazza, dimenticandomi che sono atea.

Se una divinità celeste onnipotente mi sta guardando e ascoltando da su, le chiedo gentilmente di starmi accanto questa notte nel caso di un mio eventuale svenimento o di una eventuale morte.

Comunque Selena non lo sa e non lo deve sapere.

Questo macchinario in realtà è abbastanza invisibile, è come se fosse un microchip per cani. Va inserito nella pelle usando una siringa abbastanza grossa e nel giro di qualche minuto questo aggeggio è già in funzione. Per quanto riguarda il disegno che si creerà durante il sogno, questo si troverà sul mio computer, e nessuno può vederlo se non io.

È tutto al sicuro per adesso.

Selena invece non saprà neanche che ha un "microchip" conficcato nel collo, e ovviamente io non glielo farò sapere.

Appena arriva le dirò che le devo fare una iniezione di anestesia per vedere il suo stato quando sarà in trans e quindi per controllare ciò che dice e che manifesta durante e in seguito alla seduta.

Lei si fida molto di me, quasi come fossimo amiche per la pelle, e quindi non si aspetterà nulla di quello che sto facendo. Mi sento quasi in colpa per tutta questa questione e del fatto che capiterà proprio a lei, ma ormai ho creato e su qualcuno dovrò usarlo, no?

Mi sto autoconvincendo che non sto facendo una brutta cosa e che non succederà nulla di terrificante dopo, ma questo lo si scoprirà solo in seguito.

Ho anche calcolato l'orario tra l'iniezione e l'orario in cui andrà a dormire, questo perché non crei problemi durante il sonno.

Le prescriverò anche dei sonniferi per la notte così che durante il sonno non si svegli e mandi in frane tutto il sogno.

Innegabilmente io non le dirò il motivo reale di questa prescrizione, ma le farò capire che dovrà prenderle per forza perché ha bisogno di riposo visto che ho notato dai suoi comportamenti che è molto stressata in questo periodo. O mi inventerò qualcosa al momento. Non ha importanza adesso.

Ho progettato tutto nei minimi dettagli, e se qualcosa andrà male non devo assolutamente darmene una colpa.

Io non sono ne una scienziata e ne un tecnico.

Sono solo una psichiatra, e so prendermi gioco degli altri.

Selena guardava le gocce di pioggia cadere sulla finestra con i suoi occhi color mare e si sentiva le lacrime scivolare sul viso come fosse una tavola da surf su un'onda impossibile da cavalcare.

Me l'ha riferito proprio lei al telefono qualche giorno fa mentre preparava la pasta.

Eppure lei vuole cavalcare quest'onda, ma ogni volta che plana una piccola parte, si ritrova di nuovo sott'acqua, questo lo so.

Che senso ha allora riprovare migliaia e migliaia di volte se comunque si cade?

Perché provare a curarsi se ogi volta, comunque, ti riammali?

E perché, per Selena, trovarsi su una tavola da surf la fa sentire bene?

Più domande mi faccio e più la mia risposta si allontana insieme a Selena, ormai lei non è più qui con il pensiero, e ad essere sincera neanche io la comprendo più.

Sono la sua psichiatra, è vero, ma come faccio a capire una persona che risponde a monosillabi se ha voglia?

Non so neanche come lei ci sia finita qui dentro con me, e non so il perché io abbia fatto quello che ho fatto, ma ormai è tutto perso e forse ora sono persa anche io.

Ho creato un macchinario che legge i sogni. Questa cosa che ho inventato, in parole povere, capta tutte le onde magnetiche che si trovano nel vicinato dell'encefalo del paziente e appena si manifesta qualche interferenza o qualche disequilibrio fra le onde, il macchinario inizia a disegnare su un grande foglio tutto ciò che riconosce.

Nel senso che il captasogni, cosi l'ho chiamato (molto originale in fin dei conti), disegna per tutto il tempo del sonno del paziente , ma appena succede qualcosa tra le onde il tratto diventa più marcato e amaro o più leggero e delicato e il senso del sogno diventa più evidente. È ancora da perfezionare, ne sono al corrente, ma per adesso sulla mia paziente sta funzionando in modo impeccabile e lei non se ne sta accorgendo.

Si, sto usando questo aggeggio all'insaputa di Selena perché nel caso qualcosa andasse storto, io non finirei dietro alle sbarre.

Ho anche iniziato a scrivere un diario con tutti i sogni di Selena e con i possibili ragionamenti, e posso constatare di aver scritto cinquantasei tesi con tutte finali diverse, il punto è che tutti questi sogni sono uguali, ma ogni giorno c'è una interferenza diversa che cambia il finale.

Ripeto bene, ogni sogno ha una fine del tutto diversa.

Questo cambiamento può essere drastico, come una fine del tutto diversa da un'altra, oppure può essere lieve, ad esempio una data o un nome che cambia. In ogni caso cambia sempre.

Tranne per una volta: il quattro e il cinque luglio Selena ha sognato lo stesso inizio, svolgimento e fine.

E questo non lo dico io, per carità, ma mi sono avvicinata a degli interpreti e mi hanno riferito ciò.

Selena per cinquantasei giorni ha fatto lo stesso sogno, a eccezione di quei due giorni (non pare ovvio?), ma lei non può saperlo.

Questo per un valido motivo che ora spiegherò, e chiedo anche ciò venga sottolineato e ribadito nel giorno in cui potrebbe esserci un'udienza a nome mio: il captasogni in questione ha un difetto, dopo che il sogno è concluso esso elimina ogni traccia della sua esistenza nella mente della vittima e il paziente si sveglia senza ricordare nulla.

Sono mesi che cerco di sistemare questo problema e ancora non capisco quale sia il maledetto motivo...interferenze? Il cibo che assume Selena? È poco. Selena mangia molto poco per la sua eta.

Il fatto è che non riesco a capire perché non si ricordi nulla, e ovviamente questo non posso chiederglielo.

Comunque, ritornando al macchinario in se, non so sinceramente perché io l'abbia inventato: penso forse che ero troppo annoiata, sapete, senza figli o una casa dove vivere non si può essere miracolati dalla gioia della noia.

Ho voluto provare anche io questo macchinario, ma mi ha sempre dato un sacco di problemi, cioè si rompeva. Ma veramente. Cominciava a funzionare, e funzionava molto bene a dir la verità, e subito dopo dava luce rossa e si fermava.

Mi sono detta che forse ero troppo agitata perché sapevo come funzionava oppure per paura che mi facesse qualcosa, fatto sta che alla fine neanche io ricordavo come cominciava il sogno.

Almeno, pero, i miei sogni erano diversi l'un l'altro.

Spero solo di riuscire a sistemarlo prima che crei qualcosa a Selena...o magari a qualche altro paziente.

Non perché io voglia usarlo ora su altre persone, ma se ciò mi aiuterà con il mio lavoro e magari mi renderà più conosciuta nel mio ambito lavorativo sicuramente non potrei farne a meno.

Questo si vedrà solo in futuro, ora voglio soffermarmi su Selena, i suoi sogni e i suoi problemi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora