Non sono io

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Mi alzo dal letto, sono stanco e ho ancora voglia di dormire, sento uno strano odore, lo stesso che ho sentito nel mio sogno.
Ho male alle braccia, faccio fatica a muovervi, è come se avessi la carne greve, come se avessi fatto lavori pesanti tutta la notte.
La stanza è in ordine, i vestiti sono piegati nell'armadio, mi sforzo di ricordare ieri sera, ma niente, non ricordo di essere entrato in camera, di essermi svestito e di aver ripiegato tutto.
Ho un vuoto, non ricordo l'intera giornata di ieri. Mi dirigo verso il bagno e mi guardo allo specchio, ho gli occhi stanchi e rossi.
Mi scavo la faccia, noto che delle gocce di sangue sporcano il lavandino. Mi rigurado allo specchio ma non sono ferito, sarà la stanchezza che mi causa queste allucinazioni.
Faccio una doccia per chiarire le idee, metto la leva del rubinetto sull'acqua bollente e abbasso la testa.
Lascio che l'acqua scorra tra i capelli e che poi scivoli sulla mia pelle. Apro gli occhi e vedo che è tutto ricoperto di sangue.
Sento il cellulare squillare ma non ci bado, aspetto che smetta.
Esco dalla doccia e indosso l'accappatoio, predo un asciugamano e mi dirigo in camera mia, lascio macchie di sangue per la casa, mi siedo sul letto, mentre finisco di asciugarmi noto che pure il letto è sporco di sangue. Non riesco a ricordare niente e lo ignoro come se non avessi visto o come se fosse abitudine.
Cerco di ricordare gli impegni di oggi, ma non ricordo.
Il cellulare squilla di nuovo, mi dirigo verso la cucina e lo sollevo, sullo screen leggo "Ally", penso un secondo, ma niente quel nome è vuoto, proprio come il vuoto che c'ho in testa.
Decido di rispondere....
•pronto?...• Dissi a voce abbastanza tranquilla
•ah... Ti sei deciso a rispondere! Ma che stai facendo ? Non dirmi che sei ancora a casa, sei il solito ritardatario! Sbrigati tra meno di mezzora hai la visita con lo psicologo. Spero che tu non l'abbia dimenticata. Muoviti o fai tardi!!!•
Quella donna mi stava rimproverando e quella voce era così squillante e fastidiosa... La sua voce mi spacco i timpani e risvegliò il mio istinto omicida... Non la sopportavo ma feci finta di niente e chiesi •scusa eh... Ma chi sei ?!• e la donna •ma sei stupido ?! Ora non riconosci più neppure la tua ragazza ? Sei strano da un po', da quando vai da quello psicologo... Ma sei sicuro che non sia pazzo ?•
•ciao Ally, scusa se non ti ho riconosciuta, ma stamattina mi sento strano, forse mi sono dimenticato, puoi ridirmi dove devo andare tra mezzora?•
•dallo psicologo, in centro città, però muoviti che se no fai tardi e a quest'ora c'è traffico•
•ah, ok. Ora ricordo ci sentiamo dopo ciao...• tronco la conversazione. Quella breve breve conversazione fece riapparire tutti i sintomi per cui faccio le visite e che non ho avvertito da quando mi sono svegliato. Cerco di non pensarci e mi vesto. Prendo poche cose, le chiavi di casa, dell'auto e spengo la luce. Ho aperto la porta e davanti ad essa c'è un poliziotto in borghese. Mi rendo conto subito che è un poliziotto solo dal suo modo arrogante di fare le cose e per il fatto che mi stava spiaccicando contro gli occhi il suo distintivo.
•polizia, ho qualche domanda da farti•
•è successo qualcosa agente?• rispondo anche un po incuriosito. Guardo dietro di lui e altri agenti stanno mettendo il vedo, quel nastro bianco e rosso, per circoscrivere la casa difronte.
•hai sentito o visto qualcosa di strano sta notte ?•
•no, perchè?•
•qui le domande le faccio il OK?!?!... Dove sei stato ieri sera ?•
•qui a casa, non ho visto ne sentito nulla, scusi ma ho un impegno e devo scappare• rispondo per non dare sospetto. Chiudo la porta e mi avvio verso la macchina. Lui mi segue e mi chiede quasi infastidito •mostri un documento e mi dia un recapito telefonico... Cerca di rimanere a disposizione, ho bisogno di risentirti in centrale•
Sta prendendo tutti i dati dalla carta di identità poi mi chiede il numero di cellulare e lo appunta su un'agenda.
•ok. Mr. Rotwes• mi da la carta di identità e se ne va, io salgo in macchina e me ne cado chiedendomi il perchè della polizia.

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