*josephine's pov*
Ada era appena rientrata nell'ufficio tutta imbarazzata per averci beccati in un attimo intimo.
«mi dispiace aver interrotto un momento del genere.»
«Tranquilla Ada, entra pure»
«Ho ricevuto un biglietto, lo avranno ricevuto anche Ada e John.»sentenziò Thomas versando un bicchiere di Whisky alla sorella.
«Quello che Tommy voleva dire è "bentornata Ada, è bello che tu sia qui." non è vero Tommy?» dissi cercando di smorzare la tensione.
«Lo shelby annui con la testa e andò ad abbracciare la sorella. Stessa cosa feci io dopo di lui.
«Ho parlato con Moss. Dice che Changretta è un soldato della famiglia Spinetta, il che vuol dire che avrà portato uomini professionisti che solitamente agiscono in unità di dieci. Controllerà i registri per vedere se sono già in Inghilterra.» disse Thomas con in aria ansiosa, cosa mai vista in lui.
«Questa è per te.» disse la sorella lasciandogli un pacchetto regalo.
«Cos'è? una macchina del tempo?»
«Mio dio Tommy Shelby... hai qualche rimpianto?»
«Averti dato le ferie.» aggiunsi io scherzando facendo fare un sorriso a tutti smorzando l'aria pesante.
«Questo invece è per te.» disse lasciandomi un pacchetto.
«Grazie Ada. Lo aprirò domani.» appoggiai il regalo sulla scrivania e mi misi a sedere sulla sedia di Thomas.
«Allora, capo. Visto che le circostanze sono cambiate, che cosa ordini?» chiese la giovane shelby.
«Changretta sa dove viviamo. Se rimaniamo allo scoperto, isolati, ci prenderà uno a uno. Dobbiamo stare in un unico posto dove non osano venire.»
«Vuoi tornare a casa, Tommy?» la mora rimase stupita dall'affermazione del fratello. Era serio. lo si notava.
«Nel raggio di quattro miglia dal Garrison, ogni uomo è una nostra sentinella, il consiglio di famiglia si terrà al deposito di Charlie Strong, il 26 dicembre. Dillo a Polly e Michael e noi a John e Arthur.»
«Ed Esme e Linda?»
«Chiunque vorrà sopravvivere e vedere un altro natale deve mettersi al sicuro. Quei bastardi uccideranno anche i bambini.» mi aggiunsi io.
«Dopo di che potremo separarci di nuovo. Va da Polly e spiegaglielo. Anche lei avrà ricevuto il biglietto.» Tommy non intendeva davvero separare di nuovo la famiglia. anche se non si vedeva, lui amava la sua famiglia anche più di me.
«Credi che ci sia anche io sulla lista?»
«Siamo tutti sulla Lista,Ada .» annunciai accendendomi una sigaretta.
«Ho dato la mia pistola ad Arthur.» mi alzai prendendo le mia pistola dal tavolo e caricandola poi la passai a Ada.
La shelby prese la pistola e se ne andò salutando. Tommy chiamò John ma non rispose mentre Arthur invece si, ma la loro conversazione durò si e no tre secondi. Si sedette alla sua sedia e io gli feci un massaggio alle spalle per calmarlo.
«Non dovresti essere così duro con i tuoi fratelli, ti vogliono bene nonostante tutto.»
Si accese una sigaretta e chiuse gli occhi rilassandosi.
«È proprio questo il problema, mi vogliono bene. Per colpa mia hanno sofferto troppo.» disse facendomi spazio sulle sue gambe.
«Non dire così. la famiglia è la famiglia nonostante tutto il dolore e il male.» Tommy appoggio la sua testa sul mio seno accarezzandomi le la schiena mentre io gli accarezzavo i capelli.
Bussarono alla porta e dopo il mio "avanti" Frances entrò.
«Mi dispiace disturbarla di nuovo signore ma lo Chef insite per sapere a che ora arriveranno gli ospiti.» Thomas sospirò e guardò la governante stufo.
«Frances, non lo ripeterò più, si tratta di Johnny dog. Sono zingari, sono accampati lungo il fiume. Quando saranno pronti arriveranno. D'accordo?»
«Dice che è per i preparativi, signore.» insistette ancora Frances. Questa situazione mi puzzava. Perché così tanta insistenza?
«Ha chiesto "gli ospiti arriveranno prima o dopo il discorso del Re.?"»
Alzai la testa verso Frances confusa.
«Hai detto che è nuovo lo Chef? E quando è arrivato?» le chiesi
«a ottobre, signora.»
«È straniero?» ridomandai
«È italiano, signora.» guardai Thomas con un pizzico di terrore.
«È il migliore che abbiamo mai avuto, ma il problema è il suo assistente.» continuò Frances.
«Quale assistente?» chiese Thomas più confuso di prima.
«Ha portato con se un assistente. Dice che è il suo sous chef.» la situazione si fece più chiara.
«Puoi andare Frances, buonanotte.» le dissi e lei se ne andò.-
Io e Thomas scendemmo le scale fini ad arrivare alle cucine dove i cuochi lavoravano ancora. Ne notammo uno però che stava seduto a pelare le patate mentre fumava.
«Resta pure seduto.» gli disse Tommy
il tizio si alzò spegnendo la sigaretta a terra.
«Sei nuovo... sono il sig. Shelby.»
«Salve signore.»
«Non ho avuto il tempo di presentarmi. » li osservai mentre parlavo con Max, un cuoco che lavorata per Tommy da tempo.
«Antonio.»
«Cosa avete fatto di male?» Thomas cerco di fargli delle domande a trabocchetto per vedere se era uno dei buoni.
«un sous chef che pela le patate.»
«È un emergenza, siamo agli sgoccioli.» Thomas gli allungo 10 sterline per "il breve preavviso" e l'italiano li prese come se niente fosse. dopo di che se ne andò andando a parlare con lo Chef mentre io raggiunsi antonio.
«Scusalo, Thomas a volte è scorbutico.» dissi facendo un finto sorriso.
«Non si preoccupi, sono abituato a gente come lui.» disse con modo sgarbato quasi con schifo.
«gente come lui?» chiesi con confusione.
«Sa... zingari.» disse per poi essere chiamato da quello che credo sia lo chef.
Antonio si alzò e prese una pistola che aveva nascosto tra l'insalata e mi fece un sorriso, credendo non l'avessi visto, poi si dileguò.
Estrassi anche io la pistola, mi girai verso gli altri cuochi e gli dissi di andarsi a bere qualcosa al piano di sopra.
Antonio apri la porta e dopo iniziò ad urlare.
Li raggiunsi e vidi Thomas sopra l'italiano che urlava dal dolore.
Era tutto coperto di sangue e urlava chiedendo in quanti fossero arrivati. L'italiano gli disse vaffanculo e Thomas lo uccise con un colpo alla testa.
Il sangue schizzò ovunque ma noncurante si diresse verso il vecchio, ormai a terra, e gli puntò la pistola contro.
«La mano nera significa uccidi o verrai ucciso. Torna a Londra e di' a Darby Sabini che si è schierato male in questa guerra. È una volta uccisi gli americani, penseremo a lui.» Il vecchio scappò e Thomas iniziò a sospirare pesantemente.
«Vai a ripulirti, io chiamo Johnny Dog. Andiamo a Small Heat e poi domani mattina vado da John, tu poi chiama Michel e fai sistemare Polly.» gli dissi raggiungendolo.-
Natale è arrivato, non appena sveglia andai insieme a Michael a prendere John e Esme.
Entrammo nella sua proprietà e ci punto un fucile addosso.
«Ah cazzo, siete voi.»
«Buongiorno anche a te amore mio.» gli dissi sarcastica.
«Buongiorno Topo. Non avete di meglio da fare la mattina di natale?» chiese lo shelby.
«Tommy ci vuole al deposito di Charlie, andiamo.» dissi camminando verso l'entrata di casa.
«Che dovrà mai succedere, è Natale cazzo.» imprecò il biondo
«Senti John, non c'è tempo per questo.» disse Michael ma john non prese la situazione seriamente e cercò in tutti i modi di farci entrare in casa e fu li che Esme arrivò come una furia e si mise di fronte a me con aria di sfida.
«Di a Tommy Shelby che sappiamo badare a noi stessi.»
«Tommy dice che ci colpiranno oggi.» disse Michael cercando di intervenire.
«Tommy dice, Tommy dice, sei il suo cazzo di pappagallo?»Continuò a sbraitare la zingara.
«Si tratta della mafia, ok? È della mafia di New York che stiamo parlando.» dissi con più calma che avevo in corpo.
«e noi siamo i fottutissimi Peaky Blinders.» esordì John con fierezza.
«Non lo siamo, se non stiamo insieme.» aggiunsi.
«Erano tutti sul patibolo quel giorno ma mancavate solo in due. Dovevi esserci anche tu.» mi disse guardandomi negli occhi.
«John. vieni all'incontro. pensa ai bambini. Vieni e poi potrai andartene.» dissi cercando di convincere il mio migliore amico a non fare una stronzata.
«No è il giorno di Natale, ora siamo noi la famiglia e c'è ne stiamo in casa.» sbraitò Esme fino a quando da un carro pieno di fienile non spuntarono degli uomini armati.
«Cazzo Andate dentro!» Urlò John caricando il fucile. Cercai di tirare fuori la pistola ma si era incastrata.
Spinsi Esme in casa e non mi resi conto delle pallottole che mi arrivarono.
Vidi John cadere insieme a me.
«JOHN!» dopo il mio urlo nient'altro. solo buio.
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In Love With A Gangster // Peaky Blinders {SOSPESA!!}
Fanfic-1919, Birmingham, Regno Unito. Josephine è una giovane donna, che chiede lavoro in un pub gestito da una piccola gang, perché stufa di aderire ai propri doveri familiari. Al Garrison ella incontra un uomo dagli occhi fatti di ghiaccio, che portano...