Quando ripresi i sensi, ancor prima di aprire gli occhi, percepii un forte indolenzimento in tutte le membra, e poiché nei primi istanti non appariva chiaro nella mia mente ciò che era successo, mi spaventai. Quello stato durò, come ho detto, pochi istanti perché subito dopo, mi ritornò chiara la memoria dell'accaduto e, mentre spalancavo gli occhi, ero già in preda al panico. L'ambiente che contemplai sopra di me mi era completamente estraneo, ma immediatamente vi si sovrappose il viso familiare, pallido e turbato di Mary Jane, che ottenne l'effetto di attenuare l'agitazione che provavo e di sollevare il mio spirito.
- Danielle - gridò - Danielle, mi senti? Meoquanee! Vieni presto! Si è svegliata!
Il volto bruno e bello, gradito, della mia giovane amica cheyenne si affiancò a quello della sorella di Alice e i suoi occhi scuri oblunghi mi scrutarono con apprensione, mentre le lunghe trecce scesero a solleticarmi le guance.
- Come stai? – mi domandò con voce inquieta - Eravamo in ansia perché non riuscivi a riprendere conoscenza.
Provai a sollevarmi sui gomiti, ma delle fitte acute al petto mi fecero desistere e mi strapparono un paio di mugolii di dolore.
- Oh ...
- Coraggio – mormorò Meoquanee – ti aiuto io – E circondandomi la schiena col suo braccio snello ma forte mi tirò su seduta con un energico strattone.
- Dove siamo?
- In un tepee. Siamo prigioniere dei Sioux Lakota.
- Perché? – ero ansiosa di capire e soprattutto di essere tranquillizzata - Perché ci hanno catturato? Non sono tuoi amici? Meoquanee, non ti sei fatta riconoscere?
Ella scuoteva la testa e non sorrideva, con un'espressione poco rassicurante.
- Non ancora, non me l'hanno permesso.
- Cosa ne sarà di noi? Cosa ci faranno? - gridò angosciata Mary Jane.
- Il capo deciderà la nostra sorte.
- Ma quando ti farai riconoscere, ci lasceranno andare, no?
Meoquanee aveva un'espressione inquieta e mi guardava.
- Parla! – la sollecitai – Che cosa temi?
- Temo per la tua vita, Danielle.
- Perché?
- Durante il viaggio Sica si è lamentato con Wanapeya per non averti ucciso. Sei troppo "vecchia" per loro. Non prendono prigioniere di una certa età.
Le sue parole confermarono ciò che già sapevo, e aumentarono la mia apprensione.
- Perché Wanapeya non mi ha ammazzato lì all'agenzia? Mormorai.
- Hai una sola speranza Danielle - mormorò la mia amica - che qualcuno della tribù ti scelga per sé.
- Oh Dio! - esclamai - Finire schiava di un indiano!
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WANAPEYA, HO AMATO UN INDIANO
RomansaDanielle Martin si trasferisce nel selvaggio West per aiutare il cognato Jack, vedovo della sorella, che vorrebbe ricominciare una nuova vita sposando una brava ragazza ma la figlia Rachel non accetta un' altra donna al posto della madre. Nel suo nu...