🌷- Capitolo 18.

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aurorua_

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aurorua_: I am a satellite I'm out of control🌟☄️
Vorrei descrivere a parole quanto sono felice, ma direi che si è visto dal modo in cui piangevo e tremavo, per questo non dirò nient'altro e lascio che siano quelle immagini a parlare per me.
Però grazie veramente a tutti, è stato magico✨
#Amici22

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ndg.music: Non so come avrei fatto senza di te🥺
↪️ aurorua_: Lo so, sono indispensabile ormai😌
↪️ndg.music: Per me sicuramente si❤️

isobel_kinnear: you're truly our shooting star☄️
↪️ aurorua_: Tu lo sei molto più di me✨

mattia_zenzola: Sono troppo felice! Non si molla!💪🏻
↪️ aurorua_: Mai!💪🏻

waxiello: Ancora qua stai?
↪️ aurorua_: Mi dispiace, dovrai sopportarmi ancora per un pó😎
↪️ waxiello: 🤯🤯🤯

alessiocavalieree: Hai una voce che incanta, un sorriso che ti stende, una bellezza sconfinata e adesso scopro che stai diventando anche ballerina, vuoi farmi innamorare per caso?
↪️ aurorua_: Dipende, sta funzionando?
↪️ alessiocavalieree: Non tanto in effetti, puoi fare di meglio
↪️ aurorua_: Proverò a sedurti con il flamenco la prossima volta allora💃🏻
↪️ alessiocavalieree: Sono curioso di vederti provare😉
↪️ samusegreto: Vi prego di continuare in una chat privata, ci sono anche dei minori qui
↪️ aurorua_: SAMU!😳

***

Il Natale quando arriva porta con se come una sorta di magia, questo è ciò che Aurora pensava da sempre.

Andando al di là del suo significato a livello religioso e guardandolo per come lei lo percepiva, il Natale era quel periodo dell'anno in cui tutta la sua famiglia scendeva in Puglia- il che le bastava per definire il Natale come magico, perché compiva veramente un miracolo da questo punto di vista- riunendosi in un pranzo ed un cenone composti da forse fin troppe portate, ma non si lamentava di questo, era decisamente una buona forchetta.
Il Natale era quel periodo dell'anno in cui nell'aria gelida- manco fossero al polo nord- potevi sentire fin dal mattino a colazione l'odore del pandoro, delle lasagne che la nonna serviva come di tradizione, e nella quale ovunque andassi risuonavano le note di All I Want For Christmas Is You e Last Christmas a tutto volume, oltre che ai canti tradizionali che si ritrovava ad intonare ogni anno insieme ai suoi cuginetti, ma anche questo non le creava noia, d'altronde a lei piaceva cantare- ovviamente, altrimenti che ci stava a fare la?- e farlo insieme alla sua famiglia era quattro volte più divertente che esibirsi da sola in Silent Night cantata a cappella davanti al caminetto, con i singhiozzi della zia che non conoscevano freni e che automaticamente coinvolgevano tutti in un pianto di gruppo, che terminava a sua volta in un abbraccio di gruppo.
Per quanto cercasse di evitarlo, inevitabilmente finiva per cantarla comunque, nonostante ne conoscesse le conseguenze.
Infondo anche i pianti della zia erano una tradizione a casa loro, così come lo era l'albero alto due metri decorato di rosso ed oro, con luci ad intermittenza ed un puntale così splendente da far invidia alla stella Cometa più luminosa. C'era il presepe, quello che lo zio costruiva personalmente ogni anno tenendo conto di ogni minimo particolare per renderlo perfetto.
E poi c'erano i regali!
Incartati in ogni forma possibile ed immaginabile, anche quella più assurda a volte per camuffarne il contenuto, dai colori sgargianti e fiocchi glitterati che sua madre si divertiva a posizionare rigorosamente sotto l'albero nel modo più armonioso possibile prima di scattarne venti foto e scegliere quella migliore da postare su Facebook, insieme alle foto del pranzo- cioè il menù- e quelle scattate a tradimento alla sua famiglia nel mentre che mangiavano o erano semplicemente distratti. Erano orrende, ma vedere la felicità di sua madre mentre si spacciava come una fotografa professionista da far invidia ai fotografi del Red Carpet serviva a farle dimenticare la quantità di foto a bocca aperta o ad occhi chiusi o con il doppio mento che aveva accumulato nel corso degli anni, quelle che spacciava per belle e spontanee e che soprattutto mostrava a tutti i suoi amici tramite i social network senza chiederle nemmeno un parere al riguardo.
Ma ancora una volta, anche quelle erano una tradizione per cui chiudeva sempre un occhio- o forse entrambi- e sopportava quella tortura senza lamentarsi.
Quello che era invece il momento che forse preferiva fra tutti era quello della foto di gruppo, che poi non era mai una sola ma erano ventimila scatti diversi con pose ed espressioni buffe che coinvolgevano tutti, dai grandi ai più piccoli, e dove anche il nonno riusciva ad uscire un pò dai suoi rigidi schemi imparati quando era un militare, finendo per fare smorfie all'obiettivo esattamente come tutti gli altri.
Insomma, tutto questo per dire che il Natale era decisamente la sua festa preferita. Forse poteva essere seconda soltanto ad Halloween, ma solo perché in quel giorno si divertiva a riguardare l'intera filmografia di Tim Burton mangiando caramelle a volontà che poi puntualmente- come da copione- finivano per farla sentire male.
Dopo quell'abbuffata soffriva le pene dell'inferno per ore ed ore? Certo che si.
Lo avrebbe rifatto volentieri una volta terminati i crampi allo stomaco? Ovvio, ma perché secondo lei ne valeva veramente la pena.
Così come valeva la pena aspettare un anno intero che arrivasse il Natale per incontrarsi e stringersi di nuovo tutta la sua famiglia in un grande abbraccio caloroso, ed abbuffarsi ovviamente nello stesso identico modo.

Straordinario ||Alessio Cavaliere||Where stories live. Discover now