Capitolo quarto

14 5 0
                                    

Osservai Sara alzarsi e Dalila prenderla sottobraccio, mentre teneva lo sguardo basso.

Eravamo tutti tranquilli, tranquilli a fare le presentazioni.

Quando si è girata.

Ha guardato Davide per un momento.

Poi i suoi occhi si sono, praticamente, incollati ai miei!

La maggior parte della gente non riesce a guardarmi per molto negli occhi.

Apparte Davide e la mia famiglia.

Dicono che non reggono il loro blu intenso.

Che cazzata!

Mentre lei non dava segno di volerli staccare.

Vidi delle ciocche scenderle sul viso.

Aveva dei capelli così rossi, fiammanti!

Erano stupendi!

Poi vidi i suoi occhi.

Oh, cielo!

Erano verde smeraldo!

Anzi più verdi dello smeraldo!

Avevano così tante sfumature che ne avrei potuto fare una lista!

Mi accorsi che mi stava fissando un po' troppo e sentii un lieve rossore tingermi le guance.

Non so quanto tempo passò, ma continuava a fissarmi.

Mi schiarii la voce.

La sua amica Dalila le sussurrò qualcosa.

Non so cosa le abbia detto, ma è arrossita a livelli record.

Awwww!!!! Che carina!!!!!!

Che?! Da quando trovi una ragazza carina?

Beh, su questo la mia coscienza aveva ragione.

Tutte le ragazze che mi si sono avvicinate erano oche civette.

Alcune filtravano con me fino a livelli stra indecenti.

Io non voglio essere maleducato, ma mi costringevano a liquidarle maleducatamente.

Altre mi usano come tramite per arrivare a Davide.

Ad interrompere il momento di imbarazzo ci pensa il preside.

Finalmente si girarono.

Dopo la gomitata di Davide e il mio "Ehm...sì, certo".

Feci respiri profondi per calmarmi sotto lo sguardo divertito di Davide.

Gli lanciai un'occhiataccia.

Immerso nei miei pensieri non mi ero accorto del foglio che avevo sul banco.

-Andersen! Ha intenzione di rimanere a guardare il foglio per tutta l'ora. Perché dubito abbia già finito!- sbottò la prof di matematica.

Oh, cazzo! Matematica! Mi ero completamente dimenticato che stavamo facendo il compito! Poi sono una schiappa in matematica!

-Mi scusi prof- dissi.

Davide accanto a me ridacchiò.

Gli lanciai uno sguardo omicida.

Lui alzò le mani in segno di resa.

-Riva, le serve qualcosa?-

-No, prof-

-Allora faccia il suo compito! Un altro avvertimento e vi divido per il resto dell'ora!- sbottò la prof.

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONODove le storie prendono vita. Scoprilo ora