Liam era piuttosto stufo di tutto.
Ultimamente alzarsi ogni mattina e frequentare delle stupide lezioni universitarie, mostrarsi per il ragazzino nerd e un po' sfigato che non era e, investigare per smantellare la rete di droga che da un paio di anni era annidata a Princeton, non era per niente facile.
Insomma, chi voleva prendere in giro?
La sua vita era terrificante.
E lui ora più che mai, non era proprio convinto di aver fatto la scelta giusta.
Da ragazzino aveva sempre sognato di essere una spia e combattere il crimine, ma. Quella era la vita reale, rischiava ogni minuto la pelle e in più da qualche anno a questa parte non riusciva ad avere una relazione stabile e un minimo di vita sociale.
Per qualsiasi motivo era sempre impegnato in qualcosa. Se non per fare il supereroe era per trovare sua madre, povera e innocente donna, che ancora credeva che il suo dolce figlio lavorasse per un'agenzia pubblicitaria. Bugie.
La sua vita era costruita su bugie e false identità.
Non riusciva a ricordare da quanto tempo, incontrando qualcuno, si fosse presentato con il suo vero nome e cognome: Liam Payne.
Solo quelli del distretto erano a conoscenza di chi fosse realmente. Ma il problema era un altro: lui non riusciva più a sapere chi fosse.
Quando si specchiava di fronte allo specchio e si guardava dritto negli occhi, non leggeva uno sguardo spensierato di un normale ragazzo di venticinque anni, ma rabbia, coraggio e morte.
Liam aveva visto parecchie volte la morte sfiorarlo per un soffio. E mai aveva avuto paura.
Più che paura lui provava tristezza. Tristezza nell'abbandonare la sua famiglia e le uniche e più saldeAMICIZIA che in tutta la sua vita era riuscito a costruire.
Sapeva di avere un carattere molto difficile. Alcuni osavano persino definirlo stronzo -tutti i ragazzi con cui era andato a letto, ovvio-.
Ma non gli importava più di tanto. In genere proprio il parere degli altri non lo scalfiva affatto. Era cosciente del fatto che senza di lui molti dei suoi clienti sarebbero morti, che ladri astuti sarebbero ancora in mezzo alla strada e che l'ingiustizia sarebbe stata sempre un passo in avanti.
Da: Louis
A: Liam
Ti aspetto fra cinque minuti al bar. Muovi il culo, Liam!
Sollevò gli occhi al cielo e sospirò. Si era completamente dimenticato dell'appuntamento con l'amico e in quel momento, con la tuta e un fumetto della Marvel fra le mani, non aveva proprio voglia di vestirsi e raggiungere il solito bar, ma il dovere lo stava aspettando.
E Liam non era così stupido da non dar ascolto a Louis.
Molti provavano un po' di timore e una certa stima nei confronti di Louis e non avevano tutti i torti. Andiamo, chi essere umano -ovviamente fatta eccezione per il suo amico- sarebbe potuto sopravvivere per giorni interi su una montagna ghiacciata con una ferita all'altezza del petto?
Nessuno.
Forse era stato un miracolo o forse no. Eppure rimaneva il fatto che ora Louis era lì, insieme a lui, più egocentrico e cinico che mai.
STAI LEGGENDO
Hypnotic Look
Fanfiction[Liam/Zayn, accenni Louis/Harry] [Spy!Liam, Student!Zayn] • College/Spy!AU •Questa one shot partecipa al contest may 23rd di silverchains | ~ Conteggio: 24k Liam è un'anima tormentata. E' perso, solo e alle prese con un'ennesima missione: fingersi...