Che odio ma perché dovevo partire con loro, tre mesi in cui potevo uscire tutte le sere con i miei amici e la mia ragazza, ma no "michelle non possiamo lasciarti qui da sola, e lo sai che che tua nonna è troppo vecchia per starti dietro" io davvero non li capisco ho diciassette anni non dodici.
Beh si la Sardegna è davvero bella ma stare in un paesino sperduto un po' meno, <<dai su non fare quella faccia scocciata>> non posso evitare di non farla letteralmente non parlerò con nessuno per tre mesi, però non posso farla dispiacere cosi, << mamma sai che ti dico adesso vado a vedere un po' com'è il mare, forse conoscerò qualcuno>> le dissi con un sorriso sulle labbra, in realtà il piano è tutt'altro, sdraiarmi sulla sabbia e non alzarmi fino a quando non arriva sera così da non subirmi i miei genitori tutto il pomeriggio.
Cazzo non ho scritto a Noemi, adesso di sicuro mi ammazza le avevo promesso di scriverle non appena sarei arrivata,Amore scusa se ti scrivo solo ora ma con l'arrivo la casa nuova e le valigie non ne ho avuto il tempo
Amo ma tranquilla,
come sta andando?le risponderò dopo devo continuare il mio libro, ma quando alzai gli occhi dal telefono vidi due ragazze una l'opposto dell'altra, una con un bikini che la copriva a malapena, folti capelli scuri e un piercing al lato del naso, l'altra invece portava un taglio molto corto quasi prettamente maschile, dei pantaloncini e degli occhiali più grandi della sua faccia, di solito non mi soffermo mai a guardare più di tanto una persona ma quella ragazza aveva uno sguardo diverso, anche da lontano riuscivo a percepire quanto fosse profondo; c'è voluto poco prima che mi guardasse anche lei, una cosa che amo è tenere il contatto visivo fino a che l'altra persona non cede, ma i suoi occhi non si spostavano dai miei e per la prima volta mi senti priva di potere priva di controllo, al salvarmi fu la ragazza insieme a lei che mi guardò con un gesto di sfida e si lanciò addosso alla ragazza con i capelli corti cercando disperatamente le sue labbra, iniziarono a baciarsi fino quasi a mangiarsi.
La situazione era diventata troppo imbarazzante quindi mi alzai di fretta per togliermi quella scena dalla testa, che odio le ragazze cosi sono semplicemente insicure e hanno il terrore che se guardo la loro ragazza me la voglio scopare o gliela voglia rubare, basta pensarci mi devo muoviti a tornare; <<amore brava che sei tornata in tempo mi sono scordata di dirti che sta sera verranno a cena la mia amica di quando ero ragazza e soprattutto verranno anche le sue figlie così potresti anche farci amicizia hanno più o meno la tua età>> <<grazie mamma per avvisarmi sempre all'ultimo, adesso non so come vestirmi>> da una parte mi rode un po' conoscere qualcuno, non vorrei che poi si prendono un po' troppa confidenza e mi seguono ovunque, non sono una persona introversa però amo i miei spazi e per quanto può sembrare assurdo amo stare da sola.
<<ecco sono arrivati, Michelle esci da quel bagno>> se mi avvisi all'ultimo non puoi pretendere che mi prepari in 5 minuti <<si mamma arrivo>> appena la porta di casa si apri mi ritrovai di nuovo i suoi occhi puntati su di me, era lei <<Laura finalmente ci rincontriamo sembra passata un eternità>> mia mamma non esitò un secondo a riabbracciare la sua vecchia amica ma io davanti a quella ragazza mi bloccai completamente << prego entrate entrate,lei è mia figlia Michelle>> si rivolse alle figlie di Laura, la ragazza dai capelli corti si avvicino a me presentandosi <<Emma piacere, eri la ragazza al mare giusto?>> strano si ricorda era così presa a mangiarsi quella tipa in spiaggia <<si esatto>> le risposi quasi seccata; mi accorsi solo dopo che il padre non c'era, <<posso sedermi qui di fronte a Michelle>> rimasi perplessa dalle parole di Emma rivolte a mia madre, si effettivamente non ci sarebbe nulla di male ma da come mi ha guardata ci sarà qualcosa sotto, e come mi aspettavo dopo 5 minuti capi la sua strategia, teneva gli occhi fissi su di me e un sorrisetto perverso sul viso, che presuntuosa pensa seriamente che il suo giochetto possa funzionare con me non ha proprio idea di che tipo di ragazza sono, all'improvviso arrivò un messaggio di Noemi, era una sua foto con una espressione triste nel volto perché come sempre mi ero scordata di risponderle, le risposi e inconsciamente mi spunto un sorriso sulle labbra, che Emma notò subito <<a chi sorridi?>> la guardai per un paio di secondi per essere certa che parlasse con me <<con la mia ragazza ma poi comunque non mi sembrano cazzi tuoi>> le risposi con una smorfia di sfida, Emma incrociò le mani e iniziò a guardarmi ancora più intensamente come se volesse cercare ogni mio punto debole per poi usarlo contro di me, per lei era tutto un gioco alla quale io non volevo partecipare, scocciata mi alzai e scusandomi dissi che dovevo andare in bagno, << non resisto un'altra ora con questa>> la porta del bagno si aprì improvvisamente facendomi sobbalzare <<anche quando non ci sono parli di me>> disse Emma con tutta la sua sfacciataggine <<pensi che non abbia già capito che tipo di ragazza sei, e proprio per questo non voglio avere a che fare con te>> semplice e diretta <<ah si? e che tipo di ragazza sarei allora>> dopo le sue parole il suo corpo si avvicinò al mio facendomi aderire completamente al muro, <<una che ci proverebbe con qualsiasi persona solo per far crescere il proprio ego, quindi nel caso ti fosse saltato in mente anche solo l'idea di fare i tuoi giochetti con me ti dico già che oltre ad essere impegnata non nutro nessun interesse nei tuoi confronti>> <<sai all'inizio pensavo fossi uguale a tutte le altre, ma in realtà abbiamo più cose in comune di quanto credi>> mi rispose per poi avvicinarsi al mio orecchio e dirmi <<e soprattutto se voglio una cosa la ottengo>> e se ne andò con un grande sorriso sulla faccia lasciandomi appoggiata al muro del bagno con tutti i brividi che mi percorrevano il corpo.
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provocation
ChickLit> le sue parole entrarono nel corpo di Michelle come una scarica elettrica, non sapeva fino a quanto sarebbe riuscita a resisterle. tratto da una storia vera, la nostra storia...