A cena mangiai la mia amata focaccia e rubai anche il pezzo di Minho (fu un successo personale).
Dopo il pasto chiesi a Newt di vederci nella foresta.
Non era uno scherzo.
Per quanto sdolcinato fosse, volevo solo stare con lui.Dopo essersi fatto la doccia, mi raggiunse sopra l'albero sulla quale mesi prima ci eravamo baciati la prima volta.
Guardavamo la radura e lui mi stringeva con il braccio sinistro.
<<Mi prometti che non è uno scherzo?>> Sussurrò.
<<Te lo giuro. Volevo solo stare un po' con te>>
Sospirò e mi strinse più vicino a lui.
<<Ammetto che lo scherzo di stamani è stato crudele...>>
<<Come lo avete fatto?>>
<<Dormi sempre come un sasso. Io e Minho ti abbiamo presa con facilità>>
<<E adesso che ci penso...dove caspio ero legata?>>
<<Vicino alla scatola c'è un palo>>
<<Perché?>>
<<Che caspio ne so. Abbiamo legato una trave e ti abbiamo legata, poi abbiamo chiamato i radurai e voilà>>
<<Che stronzi>>
Mi staccai da lui e lo colpii con un pugnetto alla spalla.
Rise e mi trascinò sopra di lui iniziando a baciarmi. Mi strinse i fianchi e le sue mani iniziarono ad andare sotto la mia maglia.
<<Prendetevi una stanza, maniaci!>>
Ci separammo velocemente ed io quasi caddi di sotto.
Una volta affacciati, vedemmo Minho che se ne stava con le mani sui fianchi.
In tutta risposta, Newt gli fece il dito medio e iniziò a scendere, probabilmente per picchiarlo.
Lo seguii velocemente e mi fermai accanto a Frypan che osservava il biondo zoppicante rincorrere il velocista.
Il cuoco mi circondò il collo con un braccio e mi guardò ridendo.
Il velocista ci aveva messo poco a sfuggire al biondo e adesso si stavano spingendo a vicenda, ma non sembravano seri.
Il cuoco sbuffò.
<<Mi dispiace bambini, ma dovete andare a letto. Su su!!>>
Ci spinse fino al Casolare che ormai si stava affollando.
Salutai entrambi ed entrai in camera mia.
Mi misi il pigiama e mi addormentai non appena la mia faccia toccò il cuscino.Ero in braccio ad una donna dai capelli rossi. Attraversavamo un corridoio buio e freddo.
Una debole luce arrivava dalle finestre senza vetri a destra, dalle quali arrivava anche il vento freddo.
Arrivammo in una stanza che non era altro che un insieme di mobili disposti a formare una sorta di salotto.
Sul divano verde c'erano un bambino ed un uomo addormentati. La donna mi posò vicino a loro e iniziò a rovistare tra i vari scaffali vicino alla porta.
Si girò e mi porse un foglio.
Evidentemente ero troppo piccola per leggere, perché tutte le parole sembravano simboli messi lì a caso.
La donna si inginocchiò davanti a me e mi prese le manine.
<<Mi dispiace per quello che ti accadrà. Prometto che ti proteggerò sempre>>
Non notai i particolari della donna; vidi solo un maglioncino turchese sotto ad un giubbotto antiproiettile verde militare.Mi svegliai quando il sole non era ancora sorto.
Doveva essere molto presto perché Minho non era ancora venuto a rompere le palle.
Iniziai a camminare girando intorno, pensando e ripensando.
Erano tutti pensieri tristi che io volevo eliminare.
La mattina era spesso così nella radura, malinconica. A volte capitavano intere giornate così.
Decisi di eliminare i pensieri negativi e iniziai ad escogitare lo scherzo finale per Newt.
Era il terzo giorno, ciò voleva dire che eravamo a metà della settimana, e i miei scherzi avevamo fatto schifo.
Mi ci volle circa un'ora per preparare l'ultimo scherzo, nonché il più bello.
Mi vestii ed entrai nella camera di Frypan.
L'orso dormiva con le mani incrociate sull'addome e il petto nudo che si alzava e abbassava regolarmente.
Mi avvicinai con passo felpato e gli picchiettai la spalla.
<<Ehi scimmione, è ora di svegliarsi. Devi darmi una mano!>>
Frypan si girò bruscamente dandomi le spalle.
<<Frypan, muovi quel culo.>> Tirai giù le coperte e gli buttai addosso una maglia trovata per terra.
Si mise a sedere e si infilò la maglia con ancora gli occhi chiusi.
Visto che il cervello del cuoco non voleva accendersi, giocai la mia carta vincente.
<<Minho sta prendendo i panini dalla cucina senza il tuo permesso!!>>
Il cuoco si alzò di scatto e uscì dalla stanza mettendosi i pantaloni.
Lo seguii fino ai fornelli, dove si accorse che Minho stava ancora dormendo beatamente con la faccia spiaccicata sul cuscino.
<<Ma che cazzo Liz?>>
<<Shhh, stai zitto. Dobbiamo fare uno scherzo a Newt!>>
Guardò l'orologio, poi mi squadrò incredulo.
<<E tu mi hai svegliato alle 3:57 per fare uno stupido scherzo?!>>
<<Si. Ora ascoltami. Prepareremo dei biscotti schifosissimi, i più cattivi che tu abbia mai preparato!>>
<<I biscotti sono la mia specialità, non posso farli male...>>
<<Allora li prepareremo con qualcosa a cui Newt è allergico>>
<<Tu non sei normale. Potresti ucciderlo! Vuoi davvero fare questo al tuo fidanzato?>>
<<Oddio Frypan, come sei tragico! Ci sarà qualcosa a cui Newt non è GRAVEMENTE allergico>>
<<Mh...Forse una cosa c'è.>>Ed ebbe così inizio la preparazione dei biscotti alle nespole, dei piccoli frutti simili alle albicocche.
Frypan mi raccontò che scoprirono vari tipi di nespole; quelle arancioni e quelle grigie o verdi.
Agli inizi il cuoco raccolse ogni frutto presente nella radura, sperando fosse commestibile. Scoprì che Newt era allergico alle nespole verdi e che questi frutti dovevano essere raccolti e poi mangiati una settimana dopo, per lasciargli il tempo di maturare.
Per comodità Frypan non le aveva mai cucinate dopo la volta che il biondo si sentì male, quindi quest'ultimo probabilmente non si ricordava neanche il sapore.Appena informammo l'impasto, Minho e i velocisti arrivarono per prendere i panini che Frypan aveva preparato mentre io mi occupavo dei biscotti.
<<È per i biscotti che non eri nel letto stamattina? Scherzo a Newt?>>
Per un attimo sudai freddo, ma mi sforzai di non far vedere l'agitazione.
<<No, semplice gentilezza>>Newt fu uno degli ultimi a svegliarsi. Mi occupai personalmente di lasciargli un buon numero di biscotti (che alla fine non si rivelarono così terribili).
Per non farlo stare troppo male, aggiungemmo delle nocciole all'impasto. Sperai che bastasse a minimizzare gli effetti.
Dopo aver controllato che Newt avesse mangiato tutti e due i biscotti, andai a lavoro, emozionata di scoprire come sarebbe continuata quella giornata.
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C.A.T.T.I.V.O. non è buona
Fanfiction-Primo libro- E se Teresa non fosse stata la prima ragazza ad entrare nella Radura? Direi che questa domanda l'abbiamo già sentita. Quindi, cosa sarebbe successo se la fagiolina fosse arrivata agli inizi? Come l'avrebbero accolta? Se ve lo steste...