LOKI odiava il caldo e non sopportava il fatto che Thor si appropriasse del ventilatore, discretamente piccolo, solo per sé. I capelli biondi di Thor si agitavano all'indietro mentre l'aria soffiava direttamente in faccia.
"Ma lo sai che qui fa caldo?" disse Loki.
"Probabilmente hai ragione, ma mi stavo annoiando in salotto, e quella scatola luminosa non mi attira affatto."
Loki aggrottò le sopracciglia e si buttò pesantemente sulla poltrona in un angolo remoto della camera da letto del Dio del Tuono.
"La televisione, intendi?" chiese il Dio delle Malfatte, consapevole che, dei due, il vero discendente di Odino era il meno istruito riguardo alla tecnologia di Midgard. "Cosa ha che non va?"
Thor sospirò e fece il broncio. Aveva lottato contro quella che chiamava "scatola" ma di certo non avrebbe raccontato questa versione dei fatti. In realtà, aveva iniziato a giocare su una console per giochi casalinga, niente di meno che una Wii.
Il Dio, nettamente più emotivo, infantile e permaloso, specialmente quando si trattava di perdere contro una semplice applicazione programmata per eseguire determinati movimenti e compiti, si era fatto prendere dalla competizione. Nella furia del fallimento, Thor aveva scaraventato il piccolo telecomando della Wii contro la televisione, rompendo tutti i cristalli liquidi del televisore da 50 pollici.
"Questi aggeggi non sono affatto resistenti, e ora non riesco a vedere alcun canale. Una volta, un passante mi disse che in caso di aiuto dovevo affidarmi alla Bibblia, e così ho fatto. L'ho messa vicino alla parabola, ma non è cambiato nulla!"
Mentre Thor parlava, probabilmente senza nemmeno accorgersene, si era alzato dal letto e aveva iniziato a camminare nervosamente per la stanza, gesticolando e colpendo anche qualche mobile. Era come se una tempesta si fosse abbattuta sulla sua testa, proprio come le furie dell'Olimpo.
"Primo punto: si chiama Bibbia. Seconda cosa: sicuramente la colpa è dei Midgardiani che fanno cose troppo complicate, privandole della resistenza." Il fratello rimase in silenzio, battendo il piede sulla moquette e iniziò a mordersi le unghie delle mani con una certa agitazione. "Thor?" Chiese il fratello minore, alzando le sopracciglia, rimanendo seduto sulla poltrona come un re benevolo, mantenendo le braccia ampie e la schiena poggiata allo schienale morbido e imbottito.
"Mh?"
"Perché ho come il presentimento che sia stato tu a romperla?" Il Dio del Tuono si portò entrambe le mani al petto, trovando l'affermazione di Loki decisamente azzardata e esagerata. Spalancò la bocca, lasciando uscire un sussulto di offesa.
"Non sono tanto stolto da fare un'azione del genere! Per chi mi hai preso?!" I due rimasero in silenzio, Loki prese a giudicare il fratello in silenzio. Egli, sentendosi in soggezione dallo sguardo machiavellico, subdolo e fermo del Dio degli Inganni, sbuffò - raggiungendo definitivamente l'apice della sopportazione.
"Non sei simpatico."
"Non è mai stata una mia preoccupazione risultare simpatico o piacevole." Loki, per l'appunto, preferiva essere la lama affilata e spregiudicata che portava morte e giustizia.
"Continui a guardarmi come se mi avessi mentito!" Si lamentò Thor, cercando ancora di tenere fede alla sua versione dei fatti, non andando ad analizzare la situazione completa. La sua era definibile una verità colorata, ma Loki sentiva il tanfo delle bugie lontano un miglio e Thor, era un pessimo bugiardo.
"Non mi hai detto tutto, o sbaglio?" Il Dio del Tuono esalò, trovandosi alle strette dal comportamento dominante e sicuro di Loki.
"Forse hai ragione."
"Come gran parte delle volte, se vogliamo dirla tutta, ma continua pure e dimmi la verità." Thor svuotò il sacco e, per farlo, dovette sedersi. Sembrava un narratore esperto, prese ad usare un tono mortificato, devastante e commovente - per certi tratti; ma Loki non provava pietà da secoli, solo riuscì a ridere tanto da piangere alla spiegazione del fratello, lasciandolo sbigottito dalla sua reazione.
"Sei stato effettivamente un'idiota." Esclamò Loki, fra una risata e l'altra, tenendosi la zona addominale e cercando di ricomporsi, togliendo via le lacrime della gioia.
"Chi lo dice lo è." Thor emise una smorfia, incrociando le braccia al petto.
Loki roteò gli occhi all'indietro, facendo leva sulle mani - posizionate sui braccioli della poltrona - per alzarsi e lasciare la casa di Thor.
"Non volevo portare il peso di essere il fratello più maturo, ma non mi hai lasciato scelta," disse Loki in maniera particolarmente seria, posando una mano sulla spalla robusta del Dio del Tuono.
Thor socchiuse le labbra, pronto a ribattere, ma Loki sorrise, consapevole di avere l'immensa fortuna di ritrovarsi con la completa fiducia di Thor fra le mani.
"Ti voglio bene."
"Lo spero per te," replicò Thor. "Ma anche io te ne voglio."
"No, no, intendo che ti voglio più di quanto tu possa pensare."
I due si strinsero in un forte abbraccio silenzioso, concedendosi un momento di pace.
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𝐒𝐇𝐄 | laufeyson.
Roman d'amourLeggere i TW prima di iniziare! In un mondo dilaniato dal caos e causato dal malvagio Loki, la trama si snoda tra due opposti destinati a intrecciare le loro vite in modo inaspettato. Nick Fury, al servizio dello SHIELD, abbraccia un rischioso proge...