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Newsville. Non lasciatevi ingannare dal nome, qui di novità ce ne sono poche. Tutta la solita routine monotona di sempre: Svegliati, prendi l'autobus (esiste solo quello come mezzo di trasporto pubblico), vai a scuola, passa 6 ore di puro inferno, riprendi l'autobus, vai a casa, non fai niente di particolarmente esaltante e finalmente vai a letto per poi ripetere la stessa identica cosa il giorno successivo.

Se volevi che succedesse qualcosa di interessante dovevi crearti da solo le circostanze e farle sembrare un "caso".

Era proprio così che riempivo le mie giornate, sopratutto nell'arco di tempo che ero sugli autobus. Di li passava ogni tipo di persona, dall'anziana signora che parlava a me, una semplice diciasettenne, di com'è bruciata la gioventù d'oggi, al signore che tutti i giorni da quarant'anni, tornando a casa da lavoro, porta i fiori alla moglie. Tra i giovani spesso potevi trovare il club dei nerd. Si ritrovavano tutti i venerdì in biblioteca per commentare un libro ed assegnarsene uno per la settimana dopo; e io che pensavo che la mia vita fosse quella noiosa. Poi c'erano i fattoni. Non erano veramente dei drogati, ma gli piaceva atteggiarsi come tali; non ho mai ben capito il motivo.

Rare volte, se eri particolarmente fortunato, beccavi anche i musicisti. Quelli erano decisamente i più interessanti, o per lo meno i più affascinanti che potevi trovare. Giravano con i loro strumenti in spalla, come dei girovaghi, mai fermi. Avevano una passione ed entusiasmo per ciò che facevano che non saprei descrivere a parole. Sfortunatamente era raro trovarli, sia in autobus che in giro. Probabilemente passavano le loro giornate in qualche edificio abbandonato per fare le prove oppure proprio non mi sapevo spiegare questa ingiustizia.

Io facevo parte di quel gruppo di persone che personalmente definisco 'I nessuno'. Quelli come noi non hanno una passione da trasformare in qualcosa si concreto, che ci garantisca un futuro. Non abbiamo hobby particolari, non siamo capaci di fare qualcosa di non abituale o necessario alla sopravvivenza, noi altri non viviamo, conviviamo con la vita, che è diverso. Però devo anche riconoscere che ho un piccolo particolare che mi differenzia dai Nessuno: l'osservazione. A me piace osservare, che siano le persone, le cose, insomma, ciò che mi circonda. Badare ai dettagli, ricordarsi posti, volti, nomi. La mia mente è un grande magazzino di cose inutili.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2016 ⏰

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