"Dottor Shepherd, Dottor Shepherd," ansimò mentre raggiungeva finalmente l'uomo stanco.
Il Dottor Derek Shepherd alzò lo sguardo, evidentemente sfinito dai lunghi turni e dai casi complicati che sembravano non finire mai.
"Che succede?" chiese, la voce impregnata di stanchezza.
L'infermiera trasalì leggermente, consapevole dell'importanza di quanto stava per dire. "C'è un paziente per lei, dottore," annunciò con un tono urgente.
Il Dottor Shepherd si passò una mano tra i capelli disordinati, visibilmente contrariato. "Potrebbe inviarlo a uno degli aiuti," suggerì con un certo fastidio nell'intonazione della voce.
Ma l'infermiera scosse la testa con fermezza. "No, è proprio per lei," ribadì, sottolineando l'urgenza della situazione.
Il Dottor Shepherd sollevò lo sguardo verso l'orologio sulla parete, come se cercasse di trovare un'appiglio. "Che ora è?" chiese, quasi lamentandosi.
"Sono le cinque," rispose l'infermiera.
Derek emise un profondo sospiro, evidentemente rassegnato. "Va bene," disse, cercando di trattenere la sua frustrazione. "Non può occuparsene uno degli aiuti?" supplicò, nella speranza di liberarsi da questo nuovo impegno.
Ma l'infermiera non lasciò spazio a ulteriori proteste. "Si tratta del Dottor Karev," disse, con un sottile sorriso di comprensione.
Le parole ebbero un effetto istantaneo su Derek Shepherd. Il suo volto si illuminò di interesse, e ogni traccia di stanchezza sembrò svanire in un attimo. "Il Dottor Karev. Arrivo subito," promise, mentre si lanciava in una corsa verso la sua prossima sfida medica.
Spero che questa versione migliori la tua narrazione e metta maggiormente in evidenza l'empatia, la compassione e la forza della famiglia. Se hai bisogno di ulteriori modifiche o assistenza, sentiti libero di chiedere.
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"Andiamo, Alex?" chiese, con una voce che tradiva un pizzico di impazienza.
Il Dottor Alex Karev si alzò dal letto, sfoggiando un sorriso malizioso. "Eccomi! Non ti ho mica svegliato..." disse, giocando sull'umorismo tipico della loro amicizia.
Derek annuì, ancora assonnato. "Sì, signore," rispose con una nota di sarcasmo.
Alex rise e pose una mano sulla spalla di Derek. "Sai, sei davvero un grande amico," ammise con gratitudine.
Derek sorrise leggermente. "Grazie," rispose modestamente.
Ma Alex voleva assicurarsi che Derek comprendesse quanto lui apprezzasse questa amicizia. "Davvero..." insistette.
Derek sospirò e fece un mezzo sorriso. "In fondo," rispose, suggerendo che, nonostante le loro differenze, Alex era rimasto un amico prezioso.
Alex sembrò un po' più serio mentre chiedeva: "C'è un letto libero per me? La tre è disponibile?"
Derek annuì. "Sì, c'è la tre," confermò.
Alex sorrise di nuovo. "La tre, tre su tre?" scherzò.
Derek corresse il calcolo con un sorriso sarcastico. "Nove. Allora, Alex... comportati bene!"
Alex, evidentemente grato, commentò: "Che bello, ho un letto. Non riesco a dirti quanto ti sia grato, Derek. Sono un po' confuso..."
Derek fece un gesto di rassicurazione. "Ora distenditi," disse.
Ma Alex, testardo come sempre, rispose: "Ce la faccio da solo. Sto bene. Hai dell'aspirina? Accidenti, dimentico sempre l'aspirina. Ecco cosa è successo... Ha iniziato dicendo, 'Non sapevo che voi pediatri foste così affascinanti', e io le ho risposto, 'Aspetta, non hai ancora visto tutto!'. Va bene, mettimi una flebo, ne ho davvero bisogno."
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Risvegli
Fanfiction"Risvegli" è una storia che esplora il prezzo della medicina, la forza dell'umanità e le connessioni che definiscono le nostre vite.