Il racconto di Meoquanee:
"Wanapeya aveva ventun'anni e suo padre era ancora vivo, quando incontrò il dottor Thomas Milton.
Era uscito in ricognizione con alcuni guerrieri, tra cui il fratello Sica, perché era stata avvistata una carovana di pionieri, priva di scorta armata, in partenza da Fort Laramy, che attraversava il loro territorio e c'era l'intenzione di attaccarla per rubare merci e cavalli. Questo accadeva prima del trattato.
Uno degli esploratori tornò da Wanapeya riferendo che un gruppo di cawboys s'era aggregato alla carovana e diventava troppo pericoloso cercare di fermarla, tuttavia alcuni dei carri si erano staccati dal gruppo e avevano risalito il fiume.
Sulla riva c'era un carro, solitario, col tendone bianco svolazzante al forte vento che agitava l'erba alta della prateria; un cavallo, un bel morello, legato ad un cespuglio, che beveva pacificamente la fresca acqua corrente; e un altro cavallo, un appaloosa marezzato, legato ad un raggio della ruota, accanto ad un fuoco mezzo spento e ad una pentola rovesciata.
Un uomo, un gigante grande e grosso, stava stravaccato per terra con la camicia sbottonata sul petto abbronzato e il collo di una bottiglia di whisky stretto tra le dita della mano sinistra; gli occhi erano chiusi, la bocca spalancata e russava rumorosamente.
Sica saltò giù dal mustang con la lancia in pugno e si portò al fianco dell'ubriaco, con coraggio gli assestò un calcio sotto le costole e sollevò la punta della lancia per ucciderlo.
- Ehi! - esclamò l'uomo aprendo gli occhi e scorgendo l'indiano che si ergeva su di lui con aria minacciosa, pronto ad infilzarlo - Ehi!
E, nonostante i riflessi annebbiati dall'alcool, rotolò di lato per evitare d'esser colpito, mentre la punta della lancia si conficcava profondamente nel terreno. In un baleno era in piedi davanti a Sica, più alto e più robusto di lui, gli occhi sonnolenti, i capelli folti arruffati, la pesante pistola che pendeva dimenticata dal cinturone stretto alla vita. Sica si accinse ad affrontarlo, brandendo la lancia. Fissava con apprensione le mani dell'uomo e la rivoltella, pronto a scartare il colpo, se l'avversario avesse accennato a volersi impadronire dell'arma. Quello, invece, disorientando completamente il suo nemico, afferrò con le due mani il bastone della lancia e con uno strattone improvviso la strappò dalle dita contratte del fratello del capo, scagliandola lontano. Successivamente mollò uno sganassone tale al volto di Sica che si vide questo sollevarsi in aria come un uccello e cadere all'indietro supino mezzo svenuto. Wanapeya, che era rimasto incerto se intervenire o meno poiché l'uomo non sembrava pericoloso e inoltre non aveva tentato di sparare, vedendo la mala parata del fratello, fece cenno ai suoi uomini di tenerlo sotto tiro e lo affrontò da solo. Erano due giganti, uno di fronte all'altro, il bianco più alto di Wanapeya, che si sforzava di riprendere coscienza dal torpore dell'alcool e l'indiano, che vedeva l'occasione per dimostrare il suo valore in battaglia davanti ai suoi guerrieri come degno successore di suo padre.
Il bianco non sembrava né spaventato né troppo lucido, guardava il nemico di fronte a lui come se fosse un seccatore qualunque che l'aveva distolto dal pisolino e non vedesse l'ora di levarselo dai piedi.
Wanapeya invece era teso come una tigre, scrutava i movimenti del suo avversario ed i suoi occhi da lupo andavano dal volto del viso pallido, alle mani vuote e brancolanti nell'aria, alla pistola nella fondina legata alla coscia dell'uomo. Cercava di individuare nello sguardo o in una fuggevole espressione il momento in cui avrebbe fatto la sua mossa.
Invece lo strano tipo ebbe un sussulto come se si fosse improvvisamente ricordato qualcosa d'importante, si sbirciò le dita della mano sinistra (era mancino) sudaticce dove percepiva l'assenza dell'oggetto desiderato e cercò intorno a sé con attenzione finché non individuò al suolo la bottiglia che gli era caduta quando si era drizzato in piedi.
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WANAPEYA, HO AMATO UN INDIANO
RomanceDanielle Martin si trasferisce nel selvaggio West per aiutare il cognato Jack, vedovo della sorella, che vorrebbe ricominciare una nuova vita sposando una brava ragazza ma la figlia Rachel non accetta un' altra donna al posto della madre. Nel suo nu...