TU LA MIA FORZA

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Ho 26 anni mi sono trasferita in un'altra cittadina perché vorrei riprendere in mano la mia vita, so che non è facile ma peggio di così non poteva andare.
<Si mamma sono arrivata ora in questo appartamento è carino per me va bene> .
<Jenny sai che esistevano altre possibilità> ribatté lei.
<Ti voglio bene mamma> buttai giù, in quel momento non avevo bisogno della sua ramanzina.
Mi rimboccai le maniche c'era tanto lavoro da fare, sistemai per prima la mia camera, i miei libri non potevano mancare ne comprerei a bizzeffe.
Decido di buttarmi sul divano, controllo  l'email < tempismo perfetto>  dopodomani  inizierò il mio nuovo lavoro, non è un granché ma per il momento per pagarmi gli studi e l'affitto va più che bene.
La mattina dopo mi sveglio decido di fare un giro per prendere familiarità con il paese, è carino ci sono dei  negozi.
< Oh cavolo quel bar è così carino> esclamando così ad alta voce che la gente avrà pensato fossi pazza.
Entro nel bar ed ordino un cornetto con un cappuccino,  penso diventerà il mio bar preferito è molto accogliente come piace a me e boom c'è un angolo con una piccola libreria, corro subito a sbirciare i titoli che ci sono, non sembrano aggiornati ma se li porterò da casa andrà più che bene.
< È da sfigati leggere > sentii queste parole dietro di me mi giro e c'erano due ragazzi, uno era seduto e mangiava un tramezzino, l'altro un ragazzo dagli occhi verdi e moro mi scrutava dalla testa ai piedi, sicuramente è stato lui a pronunciare quelle parole, gli tirai  un'occhiataccia tanto cosa poteva farmi. Uscì dal bar e ripensai alle parole di quell'antipatico anzi aggiungerei anche bello, non mi metterei con un arrogante del genere nemmeno fosse l'ultimo uomo sulla terra.
Sfinita tornai a casa, nessuno mi aveva cercato come se non esistessi, mi sdraiai sul letto e caddi in un sonno profondo.