Sette

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Una volta calmato Derek si fa raccontare tutta la storia nei minimi dettagli. Eli a tratti sembra in difficoltà ma risponde ad ogni domanda di Derek fino a crollare sfinito. Peter e Cora arrivano mentre Derek sta preparando qualcosa per quando si sveglierà. A mandato loro un breve vocale quindi si aspettava di vederli comparire. “Questa volta il cucciolo umano l’ha combinata proprio grossa” dice Peter.

“Non credo sapesse che era mio figlio.”

“Cosa pensi?”

Derek si gratta la barba. “Penso che abbia avvicinato Eli per via della missione che stava svolgendo e poi si sia trovato bene con lui. Ma quando si è reso conto dell’interessa che provava per lui abbia deciso di allontanarsi.”

“Eli però non la pensa così.”

“No. È convinto l’abbia ingannato per chissà quale motivo poi. Però si è sentito usato e ingannato e su quello non posso dargli torto.”

“Cosa pensi di fare?” gli domanda Cora.

“Non lo so. Mi sembra di aver rovinato di nuovo tutto. Ho passato gli ultimi vent’anni a tentare di proteggere mio figlio e dargli la stabilità che io non ho avuto ed è bastato lasciarlo solo qualche mese per distruggere tutto. Non ho proprio fatto un bel lavoro.”

“Der non puoi proteggerlo dalla vita. Eli deve imparare a crescere da solo e noi saremo al suo fianco ad ogni sua caduta. Non puoi incolparti per ciò che è successo perché tu non sei proprio responsabile in alcun modo. E se credi a Stiles ora dovresti proprio andare da lui e vedere come sta.”

“Ma Eli…”

“Stiamo noi qua con lui, non ti preoccupare.”

Derek è un po' titubante ma il suo lupo scalpita al solo pensiero di tornare da Stiles. Perciò si cambia al volo ed esce correndo verso casa dello sceriffo. Non provengono rumori dal suo interno ma Derek sa che Noah è a lavoro e Stiles dovrebbe perciò essere in casa da solo. Si arrampica sperando che abbia ancora il vizio di lasciare la finestra aperta. Istintivamente alza gli occhi al cielo trovandola spalancata ed entra silenzioso guardandosi attorno: nonostante gli anni passati è ancora identica a come la ricordava. Stiles è steso sul letto, rannicchiato. A Derek si stringe il cuore vedendolo così. Si stende dietro di lui e lo abbraccia. “Ehi, ragazzino.”

Lo sente tirare su con il naso. “Non-non sapevo chi fosse. Te-te lo giuro.”

Derek lo stringe un po' più forte. “Lo so, ti credo. Eli mi ha raccontato la sua versione. Hai voglia di raccontarmi la tua?”

“Ero sotto copertura per via di uno spaccio di sostanze in quel campus. La sera della festa ero entrato nella stanza di una ragazza che mi avevano detto fosse nel giro. Quando Eli mi ha fermato pensavo mi avesse scoperto. Invece è stato gentile e… mi ha fatto saltare una missione pensando fossi sul punto di essere arrestato. E lo ha fatto senza secondi fini. Mi ha ricordato così tanto te che non sono riuscito ad evitare di provare simpatia per lui. No-non mi ero accorto della sua cotta altrimenti lo avrei allontanato subito.”

“Ti giri?”

Stiles si volta verso Derek senza però alzare lo sguardo. Derek gli passa una mano tra i capelli. “Ti credo, sai?”

“Ma Eli no. E lui è tuo figlio e ha la precedenza. Anche ora dovresti essere con lui.”

“Eli capirà, dagli un po' di tempo. E non l’ho lasciato solo. È con Peter e Cora, il suo branco. E io, invece, avevo bisogno di te.”

“Perché?”

“Perché sei il mio compagno, Stiles. Non posso vivere senza Eli ma nemmeno senza di te. Sistemerò tutto, te lo prometto.”

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