7 ANNI DOPO
La giornata procedeva come tantissime altre. Nathan si era svegliato intorno alle undici e aveva fatto la solita corposa colazione al passo di una lumaca. Dopo un'ora passata a rosicchiare fette biscottate e bere tè caldo continuamente fuori contesto rispetto ai ventisette gradi che c'erano a San Mauro Torinese. Finito aveva preso il suo ultimo tascabile : Sogni d'inverno, che parlava di una ragazzina che attirava ogni uomo del mondo con il semplice sguardo. Avrebbe disegnato una sua immagine nella sua mente per fantasticarci per i prossimi giorni. Nelle successive quattro ore aveva pranzato, fumato cinque sigarette e giocato un po' alla Playstation. Adesso era seduto nel terrazzino a consumare la sesta cicca riprendendo il libro che aveva accantonato dalla mattina. La protagonista Martina aveva finalmente conosciuto Lucas, il modello francese e la scena del loro primo incontro non poteva assolutamente perdersela. Se fossero andati a letto avrebbe potuto anche avere un principio di eccitazione. D'altronde lo scrittore Guido Corti aveva la dote di catapultarti dentro al storia come se òa vivessi in prima persona, e quindi per lui quelle emozioni erano lecite. Aveva in progetto di uscire fra un'oretta con Elisa per farsi raccontare gli ultimi aggiornamenti riguardo alla catastrofica relazione fra lei il suo ragazzo Thomas. Lui avrebbe ascoltato con attenzione e le avrebbe sputato consigli sulla sua base filosofica e di vita. Lei avrebbe aperto gli occhi e lo avrebbe ascoltato come un martire. Faceva quell'effetto alle persone, sapeva che il suo vissuto era sempre utile per il prossimo, per coloro che non avevano ancora ricevuto le sue batoste. Mentre leggeva gli capitava talvolta di perdersi nei pensieri, lui era cosciente che quello significava che stava stimolando la sua mente e pertanto elaborava pensieri introriflessivi. Rimase lì per una mezz'oretta, i due giovani non avevano fatto sesso ma si erano scambiati un bacio appassionante, un magro risultato ma tuttavia accettabile. Se lo aspettava, Martina non era una ragazza da scopare al primo appuntamento, lei era preziosa.
le ricordava qualcuno ma la sua mente non metteva a fuoco.
Ora voleva accendersi un'altra sigaretta ma era stufo di leggere. Voleva farsi un giro su Instagram o chiedere ad elisa a che punto fosse. Aveva ancora un po' di tempo per rendersi accettabile. La barba di una settimana non gli donava certo un aspetto pulito.
Prese il telefono, sbuffò il primo tiro. Sentiva un pizzichino alla gola e valutò se andare a prendere le Chesterfield alla menta, che gli lasciavano un gusto buono in bocca e alleviavano quel piccolo fastidio. Prese l'aggeggio e per prima cosa andò su WhatsApp per sentire l'amica. C'era un contatto in cima, che non si aspettava.
Rosa
Cliccò sulla chat, c'erano tre messaggi.
1- Nathan, Marta è viva.
2- Devi venire immediatamente al Giovanni Bosco, è ricoverata qui.
3- È stordita, Nathan muoviti ho bisogno di supporto.
Le palpitazioni si alzarono a dismisura.
no tachicardia perfavore.
fortunatamente si placarono.
La cicca si consumò nel posacenere. Sentì un'adrenalina percorrerai tutto il corpo. Un vicolo cieco chiuso aveva riscoperto una piccola stradina che voleva subito percorrere. Chiamò Elisa.
-Pronto?
-Eli sono Nat. Marta è viva- secco e diretto. Ci furono un paio di parole incomprensibili.
-Ma che stai dicendo?
-Mi appena scritto la madre, non so nulla. Ti vengo a prendere tra cinque minuti- non le diede nemmeno il tempo di rispondere.
Nathan aveva un obiettivo e non aveva tempo da perdere.