ALHAITHAM
Guardai Kaveh correre via e scossi la testa. Era sempre il solito emotivo.
-Scusate il mio coinquilino per i suoi modi – mi scusai con le mie ospiti– Avete altro da dirmi?
-Gli altri ricercatori coinvolti volevano scusarsi con te per ciò che hanno fatto - disse la Viaggiatrice. -Pensi di perdonarli?
-Non m'interessano le loro scuse. Anche se erano stati plagiati da Siraj saranno giudicati per le loro azioni – risposi cercando di nascondere l'irritazione.
L'orologio a pendolo rintoccò le sette e mi alzai.
-È quasi ora di cena. Se non avete altre domande vi accompagno alla porta.
Le accompagnai all'ingresso, ma la Viaggiatrice si fermò scrutandomi con i suoi occhi dorati.
-Avrei ancora una domanda. Esiste qualcosa che ti interessa davvero, Alhaitham?
La guardai perplesso poi il mio sguardo finì sullo scialbo dipinto appeso da Kaveh. Era ancora storto.
-Qualcosa che nessuno ha mai studiato prima d'ora - mi ritrovai a rispondere.
-Cosa vuol dire? Paimon non capisce – domandò lo spiritello.
-Credo che adesso per voi due sia ora di andare – tagliai corto. Avevo già detto troppo.
La Viaggiatrice e Paimon si congedarono e io guardai di nuovo l'orologio. Restava ancora un po' di tempo prima della cena, forse potevo fare un salto nel mio studio.
Entrai e non fui per nulla sorpreso di trovarvi Kaveh intento a sistemare i libri in disordine.
-Chi è questo Siraj di cui parlavate? Un tuo ex compagno di classe? - mi domandò con finta indifferenza senza neppure voltarsi. Non gli sfugge nulla.
-Immaginavo non ti ricordassi di lui. La sua presenza è sempre passata inosservata all'Accademia – dissi sedendomi alla mia scrivania.
-Ho sempre avuto difficoltà ad apprezzare il modo in cui l'Accademia mette sotto pressione le persone etichettandole come dei geni – affermò, - ma non credo sia giusto lasciarla nelle tue mani.
-Ah, no? E perchè mai? - domandai, curioso.
-Dovrei essere contento che finalmente mostri un po' di responsabilità, ma se i Saggi dell'Accademia non fossero tutti dei folli saprebbero che io sono molto più degno di te di essere uno di loro – osservò mostrandosi sicuro di sé.
Mi trattenni a stento dal ridere.
-La tua carriera come Saggio sarebbe instabile come quel dipinto appeso in corridoio.
Kaveh si voltò di scatto e puntò il dito contro di me con fare minaccioso.
-Non accetto che me lo venga a dire tu che stai per dimetterti e rinunciare a tutto!
-Rinunciare a cosa? Se tornassi ad essere uno scriba il mio compenso rimarrà lo stesso – replicai.
Mi guardò a bocca aperta come se avessi detto qualcosa di assurdo.
-Cosa?! Com'è possibile?
-Non sono certo un architetto che lavora fino allo sfinimento solo per far sorridere i suoi clienti – lo derisi.
Kaveh divenne livido di rabbia.
-Come osi! Vengo pagato profumatamente per le mie opere!
-E allora come mai sei senza un soldo e senza una casa?
Si ammutolì di colpo e quasi mi fece pena.
-Ascolta, non puoi pretendere di non essere in debito con me, così come non puoi continuare a fingere di non vivere qui. Qualcuno lo scoprirà prima o poi.
-Ho passato tutto il giorno a pulire il tuo soggiorno e questo è il ringraziamento?! - mi inveì contro. -Forse sarebbe meglio se tornassi al mio lavoro, ho dei progetti da finire.
-Spero che rendano bene. Ho giusto bisogno di comprare dei mobili nuovi – riflettei ricordandomi di quella nuova libreria che avevo visto in città.
-Vuoi dire tutto quel ciarpame di legno? Per carità sono orribili!
-Almeno io posso comprarmi ciò che voglio con i miei soldi – replicai irritato.
-Davvero contano solo i soldi per te? Non c'è nient'altro che abbia un vero valore nella tua vita?!
-Ora basta.
Mi alzai di scatto e andai verso di lui. Kaveh arretrò, sbattendo contro la libreria alle sue spalle. Diversi libri caddero dall'alto e prima che potessero colpirlo gli feci scudo col mio corpo.
-Ah, dannazione – imprecai per il dolore al braccio, – sei ferito?
Lui mi guardò con gli occhi sbarrati come un cerbiatto spaventato.
Istintivamente lo strinsi a me e gli accarezzai i capelli. Profumavano di rose selvatiche appena colte al mattino. Quando mi scostai i nostri sguardi si incrociarono e venni risucchiato di colpo in un vortice senza via d'uscita.
Distolsi subito lo sguardo e mi allontanai bruscamente da lui.
-Al? Stai bene?
-Pulisci questo disastro - ordinai prima di lasciare lo studio.
Intanto, l'orologio rintoccò le nove. Era ormai tardi per la cena.
***
Salve a tutti! Mi scuso per l'attesa, ma avevo la tesi da scrivere e non ho avuto molto tempo per dedicarmi ai miei amati Kaveh e Alhaitham. Come avete visto questo capitolo è narrato dal punto di vista di Alhaitham per farvi capire un po' di più il suo personaggio, spero vi sia piaciuto ^^ Il prossimo sarà di nuovo con Kaveh protagonista. Al prossimo capitolo ;)
STAI LEGGENDO
"Irrational Love" [ Kaveh X Alhaitham ]
FanfictionKaveh e Alhaitham sono coinquilini, ma la loro convivenza non potrebbe essere più complicata. Kaveh è un sentimentale che ama l'ordine e la compagnia della gente, Alhaitham è razionale, disordinato e preferisce i libri alle persone. Sono l'esatto op...