XVI

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All'ora di cena del sabato sto suonando al campanello di casa di Hoseok. Spero che le porzioni di ravioli – non mi sono limitata a una, ovviamente, conoscendo l'appetito di entrambi – siano sufficienti e, soprattutto, ancora calde. Il tragitto in taxi è stato lunghissimo, tanto che ho dovuto mandare un messaggio a Hoseok per avvisarlo che ci stavo mettendo più del previsto per colpa del traffico.

La porta si apre e Hoseok compare sulla soglia, un enorme sorriso in viso, quello che mi fa sciogliere il cuore ogni volta. Non credo che questo ragazzo abbia del tutto idea di quanto sia adorabile e prezioso per il mondo.

«Soo-Yunah, ho appena finito di impiattare il ramyeon. Vieni dentro.»

Lo saluto con un sorriso a trentadue denti mentre entro in casa e mi sfilo le scarpe. Da quando frequento casa sua con regolarità, Hoseok ha pensato di comprare un paio di pantofole solo per me: sono bianche, e sulla parte che fascia il piede hanno un paio di orecchie da gatto e un musetto felino. Me le infilo non appena resto scalza mentre il padrone di casa recupera i ravioli dalle mie mani.

«Pensavi che non avrei portato abbastanza cibo?» gli chiedo, divertita.

«Sono dell'idea che non sia mai abbastanza, anche se siamo solo in due. In secondo luogo» aggiunge, lanciandomi un'occhiata di sufficienza, «credevi davvero che ti avrei permesso di sfamarmi del tutto? Sei la mia ospite, Soo-Yunah

«Non avevi deciso di smetterla con le formalità, Hoseokah? Trattarmi come un'ospite lo è» osservo, seguendolo verso la cucina del suo enorme appartamento.

Hobi prende i piatti e io prendo a muovermi come se fosse casa mia, aiutandolo ad impiattare i ravioli mentre lui versa il ramyeon – asciutto, questa volta. Ci muoviamo in sincrono, in perfetta armonia, come se ci conoscessimo da una vita: è questo l'aspetto che più apprezzo della mia conoscenza con lui. Siamo coordinati come una vecchia coppia rodata, senza nessun legame affettivo al di fuori dell'amicizia – credo sia questo a legarci, dopo tutto questo tempo – ad unirci.

Qualche istante dopo stiamo divorando la nostra cena. È evidente che entrambi abbiamo più fame di quanto pensassimo, vista la voracità.

«Allora, il tuo appuntamento?» Hoseok cerca di fare conversazione, ma la sua domanda non fa altro che farmi andare a fuoco le guance e di traverso un morso di raviolo.

Tossisco appena mentre Hoseok scoppia a ridere, come se la mia quasi morte fosse un evento spassoso.

«Non c'è niente da ridere» riesco a mormorare qualche colpo di tosse dopo, la gola in fiamme e gli occhi colmi di lacrime. «Vuoi vedermi morire in casa tua?!»

«Ti imbarazzi troppo facilmente, Soo-Yunah. Il che mi fa pensare, tra l'altro, che questo misterioso ragazzo non ti sia indifferente.»

Ora mi chiedo se anche Hoseok non abbia il potere di leggermi in faccia, o direttamente nella mente, un po' come Namjoon e Min-Seo. Che odio.

«Ho passato una piacevole serata, questo lo ammetto» gli concedo, prima di bere un sorso d'acqua e schiarirmi la voce. La gola mi brucia ancora, ma sono temeraria e decido di prendere l'ennesimo raviolo. Me lo caccio in bocca prima di riprendere a parlare – è questo il livello d'intimità che ho raggiunto con Hoseok. Posso parlare con la bocca piena senza scandalizzarlo. «Non mi concedo di fare piani per il futuro. Credo di essere diversa dal coreano medio – ho bisogno di più tempo per convincermi che una persona sia giusta. Non mi bastano tre appuntamenti e un sorriso dolce per convincermi a sposarmi.»

Hoseok fa tintinnare le bacchette in acciaio mentre recupera una porzione esagerata di ramyeon. «Credo che ormai sia solo nei drama quell'idea, sai? Anche se io non ho granché idea di come sia il mondo fuori. So solo come funziona per noi.»

Both in this life and the next     |     Min Yoongi   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora