LA day 7:ovvero un corso di sopravvivenza sarebbe gradito con il biglietto aereo

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-Bianca andrà meglio la prossimavolta.

Poteva essere la settima o settantesimavolta che Meg mi diceva una cosa del genere vedendomi tornare a casadall'ennesimo colloquio di lavoro fallimentare. Non ricordavo piùquanti cazzo di curriculum e chiacchierate conoscitive avessi fattonell'ultima settimana, ma sapevo per certo di essere già allo stremodelle forze. Mi lasciai cadere sulla poltrona davanti al letto diMeg, su cui avevo imparato a non lanciarmi perché era un futon e laprima volta che ci avevo provato, mi ero quasi rotta l'osso delcollo.

-Questa città è troppo difficile perme.

Meg posò il prodotto per i capelli percui stava realizzando qualche post sponsorizzato e mi guardò in quelsuo peculiare modo che mi faceva sempre sentire vista. Apprezzavotantissimo questo suo essere così incredibilmente presente, non soloper sé stessa ma anche per chi le stava attorno: capivo perchéavesse così tanto seguito sui social. E poi preparava il più buonramen che io avessi mai mangiato.

-Non è la città ad essere difficile,solo che ha le sue regole. Vedila un po' come Mitch: una volta chehai imparato come prenderlo, è una passeggiata di salute.

-Credo che le parole "Mitch" e"passeggiata di salute" potrebbero causare un'esplosioneapocalittica se messe nella stessa frase.

Meg sorrise e scosse la testa, prontasicuramente a trovare qualche lato positivo in tutta quellasituazione di merda dove io stavo sperperando tutti i soldi che miero messa via negli anni perché non riuscivo a trovare un cazzo dilavoro. Ma a peggiorare la situazione ci pensò il mio cellulare, chesi mise a suonare con la colonna sonora de Il Padrino.

-Ciao mamma. Chi sta male?

-Nessuno, cretina! Volevo solo saperecome stesse procedendo lì, se avessi trovato qualcosa da fare.

Ecco, diciamo che i miei non sono maistati i tipici genitori incoraggianti e pronti a sostenermi qualsiasifosse il mio sogno. Non che non ci tengano a me o non mi voglianobene, solo mi vedono un po' come un ammasso di soldi ed energieinvestiti a fondo perduto. Alza l'autostima crescere così, ve loassicuro.

-No, mami non ho ancora trovato nientema non sto morendo di fame e non sono sotto un ponte, quindi nontornerò a casa molto presto.

La sentì sospirare dall'altra partedel telefono, probabilmente incapace di capire perché mi ostinassiin quella che lei aveva definito "L'ennesima pazzia pur di nonmettere la testa a posto".

-Andrà tutto bene, mami. Dammi solo unpo' di tempo. Ora devo andare. Ciao.

-Mi raccomando. Ci sentiamo.

Lascia che il cellulare mi cadesse ingrembo ed espirai a fondo, chiudendo gli occhi: era tutto troppodifficile. Forse aveva ragione lei e avrei dovuto rinunciare finchéfossi stata in tempo.

-Non ci pensare. È ancora troppopresto.

Come sempre Meg mi stava leggendo nelpensiero. Rimasi con gli occhi chiusi, sperando che mi venisse unaqualche sorta di illuminazione, ma niente: l'universo mi odiava.

-Va bene, non posso vederti così. Houn piano.

Fu così che ebbe davvero inizio questastoria.












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