Blair Salvatore

Capitolo 61

Siamo tornati a casa, i miei fratelli, le ragazze e Lizzie e Josie si fiondano sul divano. Damon Stefan e  Kai sorseggiano bourbon ed io decido di parlare con Aria dopo cena.

Mentre siamo a tavola parliamo e scherziamo tra di noi tranne Aria, lei è in totale silenzio e non mangia, o almeno gira la forchetta nel piatto a vuoto.

Blair: Non hai fame tesoro?

Aria scuote la testa per dire no

Aria: Posso andare in camera mia?
Blair: Oh .. sei sicur-

Aria si alza e va di sopra senza aspettare la mia risposta, si crea silenzio e Kai si alza per seguirla

Blair: Ci penso io

Dico fredda

Entro nella sua camera, con pareti rosa piena di decorazioni e lucine colorate.

Blair: Ti devo parlare

Dico avvicinandomi al suo letto dove è seduta

Blair: Non so cosa ti abbia detto quella bambina Aria ma.. tuo padre non è un mostro, non è cattivo. Lui è una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto lo sai?

Mi scende una lacrime

Aria: E perché ti ha lasciata?
Blair: Beh l'ho lasciato io.. lui non si comportò bene ma non ha mai fatto nulla con cattiveria
Aria: Come si chiama?
Blair: Klaus, Niklaus Mikaelson
Aria: Il mio cognome è Mikaelson allora?
Blair: Già..
Aria: Io sarò sempre Aria Salvatore

Sorrido

Aria: Voi eravate innamorati?
Blair: Molto.. e non sai quanti regali mi faceva, mi amava molto anche lui
Aria: Lo amavi come ami Kai?
Blair: Oh.. è passato molto tempo da allora

Dico tentennando

Aria: Ho anche degli zii dalla sua parte?
Blair: Molti.. ti ricordi Freya e Rebekah? Eri piccola ma loro ci sono sempre state per te
Aria: Sii Freya mi ha insegnato tante cose riguardo la magia
Blair: Sei la cosa più importante della mia vita lo sai vero?
Aria: Ti voglio bene mamma

Dice abbracciandomi

Blair: Tanto anch'io 

Sorrido spostandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio

Aria: Dopodomani è il mio compleanno, vorrei che lui venisse.. ma non mi vuole vedere

Resto in silenzio, non sapendo cosa rispondere

Aria: Io voglio bene a Kai ma non è mio padre

Abbasso lo sguardo

Blair: Lo so Aria..

Aria: Sono stanca mamma, vado a letto

Dice sbadigliando

Blair: Certo, buonanotte

Le do un bacio in fronte accarezzandola e scendo al piano inferiore.

Noto i ragazzi con delle facce dispiaciute

Blair: Avete sentito scommetto
Stefan: Già, è così tenera
Damon: Non merita un padre così

Dice con disprezzo

Blair: Vorrei poter dire che non lo odio.. ma in realtà è così, la sta facendo soffrire.

Kai annuisce, nei suoi occhi noto tristezza, avrà sentito ciò che ha detto Aria?

Kai: Bene io vado a casa, ci sentiamo domani

Dice lasciandomi un bacio sulla guancia

Annuisco confusa

Sento vibrare il telefono

Da Elijah

"Ciao Blair, credo che solo tu possa aiutare mio fratello.. quando puoi chiamami."
✔️✔️

Visualizzo senza rispondere, ammetto che leggendo quel messaggio mi è salita l'ansia

Blair: Guardate

Giro lo schermo del telefono mostrando il messaggio ai miei fratelli

Stefan: Intende Klaus giusto?
Damon: E tu saresti l'intelligente tra noi tre?

Stefan lancia un cuscino in faccia a Damon e io rido

Blair: Bene, lo chiamo

Loro annuiscono incoraggiandomi

Elijah: Pronto Blair
Blair: Elijah, mi cercavi?
Elijah: Finalmente.. come stai?
Blair: Bene grazie
Elijah: Ti ho cercata perché.. Niklaus deve conoscere Aria
Blair: Cosa?
Elijah: È perso, non ha più luce in se, Hope lo ha fatto cambiare ma nonostante ciò è pieno di rimorsi per come si è comportato con Aria.. se la portassi qui da noi?
Blair: Non credo che lo farò Elijah, ciao
Elijah: Aspetta! ..So che è il suo compleanno dopodomani, se portassi lui da voi?
Blair: Fa come credi.. ti dico solo che Aria già ha sofferto troppo.
Elijah: Mi scuso io per lui, allora grazie
Blair: Ciao Elijah

Stacco la chiamata e guardo le facce dei miei fratelli che chiaramente erano in disapprovazione da quello che era stato stabilito da Elijah

Damon: No no e no
Stefan: Magari è la volta buona che si avvicina ad Aria
Damon: Per farla soffrire ancora? No assolutamente no
Blair: Ragazzi.. se si presenterà vedremo, altrimenti meglio così

Loro annuiscono ma Damon continua a lamentarsi dicendo che secondo lui non deve venire.