Capitolo 2 ~ Sangue di Esmeralda

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1 agosto 2023
∆ Ratri ∆
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Stringevo il trapezio tra le mie dita e osservavo la donna in procinto di lanciarsi dall'altro lato delle impalcature, in perfetta sincronia per prendermi al volo.
Rafforzai la presa, avvertendo l'ondata di adrenalina che non mancava mai di presentarsi, e afferrai la sbarra con una seconda mano, lanciandomi nel vuoto.

L'aria mi fischiava attorno, la mano della mia collega era pronta, sulla corretta traiettoria.
Non sentii quasi il dolore dell'impatto, rafforzai la presa tra le nostre dita, mossa dall'istinto di sopravvivenza, e lasciai andare il trapezio.

Dimenticai la ragione per cui lo stavo facendo, scordai le telecamere. Quanto era assurdo per gli esseri umani sentirsi tanto vivi nell'istante in cui deliberatamente si rischiava la vita?

 Quanto era assurdo per gli esseri umani sentirsi tanto vivi nell'istante in cui deliberatamente si rischiava la vita?

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Scambiai un cenno con il mio angelo, conscia che era il momento... In cui una chiazza rossa si allargava sul suo corpetto. Mentre il viso di lei si contorceva, come chi riceve un colpo di pistola al torace, con un colpo di addominali io orientai le gambe dove dovevano stare. Sapevo perfettamente come cadere da dieci metri su un tappeto elastico senza farmi male, ma l'impatto mi lasciò comunque senza fiato.

Celando un sorriso, mi rialzai, mentre la mia collega controfigura terminava la sua performance, cadendo a propria volta come una prugna secca. Lei sì che era una professionista... Non una free lance come me, specializzata nei numeri di circo.

Quella donna bassa, ma nerboruta e pesantemente truccata per somigliare vagamente all'attrice famosa che impersonava, sembrava molto più morta di quanto avrei mai potuto fingere io. Fortunatamente, il mio compito era ora solo accorrere sino al suo corpo "incosciente". Ci avrebbe pensato la sola e inimitabile Kristina Campbell ai primi piani e a singhiozzare disperatamente, prendendosi tutta la gloria anche del salto.
Poi, sarei tornata in gioco per la sparatoria prevista dalla serie TV. Non era esattamente la mia area di expertise, ma quello era un problema del giorno seguente.

"And...cut!" ordinò in inglese il regista. "Finalmente, ragazze! Ottimo lavoro!"
Lydia resuscitò dalla morte per lo sbigottimento, fissandomi costernata.
"Ho battuto la testa così forte o Harry Perfezionista Johnson ci ha appena fatto un complimento?"

Ero a mia volta sbigottita: era solo la decima volta che ripetevano quella caduta. Sogghignai, divertita.
"Non saprei, Ly, la devo aver battuta anche io... Per un attimo mi hai fatta preoccupare, sai?" Le dissi in inglese, la sua lingua madre.

Lei mi rivolse un occhiolino, indicandosi la finta ferita da arma da fuoco e spingendo la lingua avanti nella parodia di un morto. Ancora ridevamo, mentre il regista ci ordinava con impazienza di scendere dal tappeto elastico.
Era ormai sera inoltrata, l'ultima ripresa della serata, di conseguenza erano tutti entusiasti all'idea di andarsene a casa.

TENEBRIS - Il canto della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora