Zak ha un'occhio nero e mezzo sopracciglio spaccato, fortunatamente, tutto risolvibile in farmacia, dopodiché lo accompagno a casa.
<Zak mi dispiace per quello che ti ha fatto Lukas.> dico davvero dispiaciuta, sentendomi anche in colpa...
<Eva non è colpa tua e poi, ormai la vostra non si può più chiamare relazione, quindi secondo me non l'hai tradito affatto>
<ok Zak, scusami ancora ma non ho voglia di parlarne, ora vado ci sentiamo stasera, riprenditi>.
Intanto che vado via da casa di Zak mi accordo con Emma e Tamara per vederci al nostro posto, non molto distante dal Diaz.
Arrivo per prima come sempre...
Aspetto seduta su una panchina, interminabili minuti.Finalmente le vedo arrivare, iniziamo subito a parlare della situazione, cercando qualche soluzione
Ovviamente ci organizziamo anche per la sera stessa, andremo al diaz con gli altri e spero di non vedere lukas anche se, sarà impossibile.Arriva la sera, siamo tutti riuniti ma Lukas non c'è..
chiedo informazioni su di lui e mi dicono che sta partendo per la Sicilia.
Sempre più sconvolta, cerco di chiamarlo ma non è raggiungibile ed ecco un'altra batosta... ma ormai ci sono abituata.
Passano i giorni e lui non si fa sentire minimamente.
Un po' è un sollievo, ma non so perché mi sento triste.È passato un mese, lukas è tornato.
saluta tutti e pure la sua migliore amica del cazzo, (troia) e a me no..
Lo prendo in disparte e ci parlo a lungo, riusciamo a trovare un accordo e ritorniamo come prima, insieme.Continuiamo a fare la vita di sempre, con gli stessi amici ma Lukas ha iniziato a drogarsi e a bere.
Per un periodo faccio finta di niente, ovviamente lui se ne approfitta e fa quello che gli pare, non mi piace per un cazzo questa situazione.
Diventa sempre più aggressivo... ma cerco di obbedire per tenerlo buono.È sabato, stasera non potrò stare con Lukas perché ho un compleanno quindi ceniamo insieme e poi verso le 23:00 viene a prendermi mio padre.
Dopo aver cenato, Lu esce di casa e va a comprarsi una bottiglia di limoncello, ovviamente iniziamo a litigare e lui inizia a bere, quasi mezza bottiglia in nemmeno mezz'ora.
In tutto questo siamo arrivati fuori dal bar vicino all'oratorio, ricominciamo a litigare perché Lukas vuole andare a ballare ed io non voglio che lui vada da solo e quindi inizia a picchiarmi.
Mi afferra per il collo e mi attacca al muro, inizia col tirarmi degli schiaffoni in faccia, poi mi lancia per terra e mi prende a calci.
Uno dietro l'altro senza fermarsi, sparsi ovunque cerco di comparirmi il volto e di alzarmi, ma continua imperterrito.
Ormai sono bloccata a terra da un po', continuo a sentire i calci ovunque, dritti nelle costole, quando ad un certo punto si ferma e si allontana qualche metro.
Finisce la bottiglia di limoncello, si riavvicina, mi prende il viso tra le mani, mi sussurra qualcosa all'orecchio e poi mi da un pugno in pancia, e se ne va.Tutte le persone del bar vengono ad aiutarmi, mi chiedono cosa possono fare, se voglio chiamare i carabinieri o l'ambulanza, ma rifiuto e chiedo solo di chiamare i miei genitori.
Nel frattempo bevo un bicchiere d'acqua, offerto da loro, aspetto ancora qualche minuto per alzarmi, dopodiché mi dirigo verso casa di quel pezzo di merda.
Zoppicante e distrutta arrivo e busso alla porta, mi apre sua madre che nel vedermi in quelle condizioni rimane spiazzata.
<tuo figlio, quel malato animale di merda, mi stava ammazzando di botte! Mi ha afferrata per il collo e riempita di calci.>
<bugiarda, mio figlio ti ama e non ti toccherebbe mai e poi dove sono i segni delle mani al collo o dei calci? Se insinui che ti ha picchiata dovresti avere dei segni o sbaglio? >
Non rispondo, entro in casa e mi dirigo verso il bagno, mi chiudo a chiave e chiamo mia mamma al telefono per sentire dove fosse.
STAI LEGGENDO
Parte senza titolo 1
Non-FictionVoi penserete, quali sono i veri problemi della vita? In realtà tutto ciò che ci scatena dolore è un problema da affrontare nella vita di ognuno di noi. Oggi sono qui per raccontarvi una storia, con un trascorso davvero orrendo, diversa dal genere...