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Ormai mezza giornata è andata, meglio ritornare all'orfanotrofio così racconto tutto ai  miei amici. Prendo delle strade secondarie ,se prendessi dal centro ci metterei quaranta minuti come minimo. Mentre cammino una sensazione strana si diffonde dentro di me ,una stretta allo stomaco quando sento un sussurro, non capisco cosa dica sembra quasi un'altra lingua, inizia a farsi più forte. Mi giro attorno ma nulla, non riesco a vedere nessuno, la voce inizia ad allontanarsi e presa dalla curiosità la seguo. Mi porta in un vicolo cieco, non c'è un'ombra viva , quella voce non la sento più. Qualcuno mi tocca all'improvviso la spalla, un gridolino esce dalla mia bocca , mi giro velocemente per capire chi sia.
«Che cosa stai facendo Archi?»
«Li hai sentiti anche tu?» non sono stata l'unica allora, pensavo quasi quasi di essere pazza
«Si, sai cosa dicessero?»
«Da quale corte provieni, chi sei veramente?» «Corte? Di cosa stai parlando?»mi guarda accigliato, scrutandomi dall'alto in basso «Non hai nessun....Non è possibile, sei tu allora» continuai a non capire di cosa stesse parlando.          
«La smetti di blaterare cose senza senso, non so minimamente di cosa stai parlando» «Non ti hanno ancora trovato, non sai nulla. Forse hai  dimenticato tutto.»mi guarda fisso il polso, imbarazzata lo porto dietro il fianco. «Capisco...» cosa ha capito guardandomi il polso? «Cosa esattamente?»Non ottenni nessuna risposta , Archi se n'era andato ..... Appena ritornata raccontai tutto a Coster, il mio migliore amico, un ragazzo dall'aspetto magrolino con un viso spigoloso a primo impatto può sembrare sgradevole , ma dopo averlo conosciuto per bene non sono riuscita a farne più a meno di lui. Da piccola avevo una cotta per Coster , era l'unica persona con cui riuscivo a essere me stessa, riusciva a farmi sorridere, a rendermi felice crescendo ho capito che il mio amore non era corrisposto, mi guardava innocentemente come farebbe un fratello verso una sorella. Così ho deciso di nascondere e dimenticare questa stupida cotta.
Dopo aver ascoltato attentamente tutto, scoppia in una fragorosa risata. «Dovresti dormire di più, ecco cosa succede quando si sta tutta la notte svegli. Sicuramente il tuo corpo non regge più e inizi ad avere le allucinazioni.»                                                        «È impossibile! Come mi spieghi le cose che ha detto Archi ,non sono così pazza da aver immaginato tutto»
«Archi voleva farti solo uno scherzo, scommetto che ti ha visto confusa e sola in quel vicolo e ne ha approfittato.» Può darsi ma sono sicura che era tutto reale, meglio tenerlo per me.
«Forse hai ragione, meglio che vada a dormire»
«A dopo Chri» lo saluto con un cenno del capo, sdraiandomi sul letto. Dopo cinque minuti passati a rigirarmi tra le coperte sprofondo in uno sonno profondo. Troppo profondo.

Di nuovo quelle voci , mi stanno chiamando. Sono in una sala da ballo rivestita d'oro, tutto intorno a me luccica tantissimo. Il mio sguardo cade sul pavimento è uno specchio , ho un abito medievale nero con qualche ricamo d'oro, sul collo pende una collana splendida, il cinturino è finissimo ma la pietra che supporta brilla così tanto da non poterla fissare più di cinque secondi. Parte la musica e il mio corpo balla da solo , non lo controllo , si aggiungono altre persone mai viste prime. Ballo e rido insieme a loro per ore, sono stanca ma non riesco a fare altro, come se fossi intrappolata in questo sogno per sempre. Ad un tratto la musica si ferma ,le persone se ne vanno, ma continuo a ballare. Muovendo dolcemente il bacino a ritmo dei piedi anche le braccia non stanno mai ferme mi aiutano a rendere tutto più piacevole e sincronizzato .
Riesco di nuovo a sentirle più forti questa volta, finché non le vedi .Un grido di paura si diffuse nella stanza, erano orribili , inguardabili , disumani, si avvicinavano sempre di più, non riuscivo a muovermi , iniziai a piangere. Più li guardavo più mi saliva la nausea, che cos'erano. Un altro grido questa volta non mio e mi svegliai di sopraffatto , respiravo a malapena ero tutta sudata...
Ma senza ricordare il perché, cosa avevo sognato.
Il tempo passava e tutto mi sembrava diverso, spesso a lavoro sorprendevo Archi fissarmi, mi sentito continuamente guardata da qualcuno, ogni volta che andavo a dormire poi mi svegliavo tutta sudata con la netta sensazione di star dimenticando qualcosa di importante. Ho provato a confidarmi con i miei amici più cari ,ma nessuno di loro mi prendeva seriamente, quindi ho lasciato perdere. Forse avevano ragione stavo fantasticando troppo con la mente non riuscendo più a capire quale fosse la realtà ma le sensazioni che provavo, la stretta allo stomaco che ormai mi accompagnava da ogni parte non poteva essere surreale. Fino a quando un giorno dopo aver chiuso tutto lo seguii, ero sicura che c'entrasse qualcosa del resto avevamo sentito le stesse cose e scommetto che tiene più risposte rispetto a me. Andava di fretta, camminava con passo spedito, tutto il suo corpo era rigido e
non faceva altro che guardarsi attorno forse si era accorto che lo stavo pedinando. Iniziò a correre e lo stesso feci io, prese stradine grezze  non trafficate più ormai dimenticate e poi lo vidii e capii come facesse a spostarsi così velocemente da un posto all'altro, Archi attraversò e scomparve in un muro , mi misi a ridere incredula , non era possibile. Da piccola avrei pagato milioni e milioni per assistere ad una cosa del genere, cosi non avrei dovuto sempre leggere Harry  Potter per nascondermi in un mondo pieno di magia.
Prima che pensassi altro, venni spinta e bloccata al muro, il colpevole era sempre lo stesso.Quando mi vide il suo viso insieme al suo corpo si rilassò.
«Christina perché mi segui?»
«Ti ho visto.Voglio sapere tutto adesso.Come hai fatto a..» mi zitti posando la mano sopra la mia bocca ,portava un anello argento sottilissimo non l'avrei mai notato se non fosse stato per la troppa  vicinanza.
«Non conviene parlarne qui, potrebbero sentirci tutti»
« La strada è deserta,chi vuoi che ci ascolti »
«Ragazzina non mi riferisco agli esseri umani ma a quelli come noi» come noi aveva detto..

QUELLO CHE TU NON VEDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora