Mi sveglio con lo squillo del telefono. Mi alzo lentamente lasciandolo squillare: se è realmente importante durerà il tempo necessario affinché io risponda. Do uno sguardo fugace alla finestra e noto che fuori il sole è ricoperto da nubi leggere, non proprio il massimo per una mattina di maggio.
<Pronto?> rispondo assonnata.
<Veronica sei sveglia finalmente! Ascolta, devo darti una notizia importante>
<A che proposito?> domando incuriosita.
<A proposito del viaggio estivo che stavamo programmando, sai diciotto anni si compiono una volta sola nella vita quindi mia madre ha detto sì>. Mi ci vuole un secondo per realizzare ciò che è appena successo: la madre di Olivia le ha dato il permesso per farla venire con me e Isabella a Palm Springs.
Non posso crederci, è un sogno che si realizza. Entusiasta rispondo <È una cosa fantastica, quando abbiamo intenzione di partire?>,
<Perché non ci prendiamo qualche giorno di assenza e partiamo questa settimana? Giusto il tempo di organizzare il viaggio, dopotutto è maggio, mi sembra assolutamente il momento adatto> afferma sprizzante di gioia.
<Sarebbe una cosa fantastica Oli> confermo, <Appena stacchiamo avviso Isabella, tu invece occupati dei preparativi, chiedi a tuo padre magari visto che si occupa di cose simili, no?>
<Sì, buona idea> mi sostiene la bionda, sbadiglio leggermente e aggiungo <Sono contenta di aver tenuto fede alla mia promessa non spendendo nemmeno un centesimo dei soldi che ho racimolato al compleanno>
<Sì, lo sono anche io per te, così finalmente partiamo insieme> ripete nuovamente eccitata, poco ci manca che mi metta ad urlare, <Organizziamo tutto velocemente così per dopodomani partiamo> dico, <Forza sbrighiamoci, non vedo l'ora> concludo, troppo euforica per smettere di urlare a scatti.
<Giusto! Corro subito a informarmi> mi avvisa Olivia,
<Okay okay, io chiamo Isa e le comunico la buona notizia>
Quando io e la bionda stacchiamo la chiamata digito il numero di Isabella e aspetto una risposta. Uno squillo...due squilli...tre squilli. Ma che fine avrà fatto? Di solito la domenica mattina non va da nessuna parte. Finalmente al quinto squillo qualcuno si degna di rispondere con una voce più assonnata della mia.
<Ehhhi rossa indovina chi parte tra due giorni?>
<Cos..chi?> sento brontolare dall'altro capo del telefono,
<Nooi> urlo a squarciagola,
<Eh??> d'improvviso sento urlare la mia amica, che sembra essersi svegliata di botto, <Non posso crederci, vuoi dirmi che Olivia ha convinto la madre a farla partire? È una notizia fantastica! Dove andiamo?>
<Ma come dove? Non lo ricordi più? Andiamo, fai uno sforzo di memoria> la intimo,
<Scusa, ieri sera ho bevuto un cicchetto di troppo e mi ha dato alla testa, mi trovo ancora nella post-sbornia> sento mugugnare,
<Pensavo che la mia notizia ti avrebbe fatto smaltire la sbornia e invece sei ridotta ancora uno straccio> ribatto ironica, <Comunque andiamo a Palm Springs> affermo,
<Giusto! Come ho fatto a dimenticare una cosa simile?>
<Non lo so sorella, dimmelo tu> rispondo ironica,
<Sarà il post sbornia che si fa sentire> afferma, ed entrambe cominciamo a ridere.
<Senti Ronnie> riprende poco dopo <adesso devo correre a lavarmi perché ho un pranzo di famiglia e devo rendermi almeno decente> comincia Isa, <Ultima cosa prima che vado a buttarmi sotto la doccia: Olivia organizza il viaggio?>
<Sì, ho chiesto a lei di farlo con l'aiuto del padre>
<Ottima idea! Sicuramente avremo una vacanza indimenticabile> aggiunge soddisfatta.
Poco dopo stacchiamo la chiamata.Il giorno seguente, ossia lunedì, mi alzo con molta più voglia di andare a scuola. Di solito, essendo all'ultimo anno, dovrei essere stressata per l'esame ma in questo momento non lo sono poi così tanto. L'unica cosa che mi preoccupa di maggio sono le possibili e le probabili allergie primaverili ancora in agguato, pronte a colpire il mio povero viso. Con questi pensieri nella testa mi alzo e vado a prepararmi rapidamente. Ho molta fretta di arrivare a scuola per programmare i dettagli sul viaggio con Olivia ed Isabella. Essendo molto entusiasta tutto mi appare stranamente positivo, anche prendere il bus per arrivare fino a scuola. Verso le otto entro nel cortile della scuola e scruto i dintorni per cercare le mie migliori amiche. Quando le trovo corro loro incontro.
<Ragazze buongiorno> saluto raggiante.
<Buongiorno Ronnie> mi rispondono in coro.
<Allora Oli hai organizzato le cose per il viaggio? Hotel e tutto il resto?> domando impaziente,
<E tu invece Isa, ti è passata la sbornia?> domando infine ridendo.
<Sì, tutto pronto. Partiamo mercoledì mattina e torniamo domenica sera. Così saltiamo solo tre giorni di scuola> mi risponde la prima,
<No, ho ancora i giramenti di testa, ieri c'è stata un'altra festicciola di famiglia> mi risponde la seconda. Entrambe ridiamo al suono di quelle parole. Le festicciole di famiglia, della sua famiglia in particolare, finiscono sempre con qualche bottiglia che gira. Specialmente se sono presenti tutti i familiari.
Concentrandomi invece sulle cose importanti domando <E facciamo assenza a scuola?>
<Be' non abbiamo mai fatto molte assenze, faremo queste tre e poi basta per il resto dell'anno, no?>
<Sì, per me non ci sono problemi, non casca il mondo per qualche giorno lontano da questo carcere> risponde Isabella.
<Okay okay, solo queste tre e poi basta> mi lascio convincere, <Allora com'è l'hotel? Bello?> domando curiosa, <Sembra di sì...> risponde poco convinta la bionda.
<Oli sei sicura di aver prenotato?>
<Ma si ovvio! Partiamo mercoledì mattina, fatevi trovare alle sei e trenta all'aeroporto e stop. Adesso entriamo altrimenti ci becchiamo un bel ritardo> conclude liquidando l'argomento.
La mattinata vola senza altre domande a proposito dell'argomento "viaggio indimenticabile", sembra che la mia bionda preferita se ne sia dimenticata in fretta. Mi ritrovo a casa in un battibaleno, intenta a fare già le valige, speranzosa di non dimenticare assolutamente nulla. Voglio che sia tutto perfetto. È la mia prima vacanza da sola e voglio dimostrare di essere responsabile abbastanza.
Il martedì lascio perdere l'argomento "viaggio" impaurita dal fatto che qualsiasi cosa possa far sgretolare questo mio sogno di partire un giorno prima della fine della mia angosciosa agonia pre-viaggio. La giornata vola e quella notte la passo senza dormire affatto, troppo eccitata per l'indomani. Pur tenendo gli occhi chiusi il sonno proprio non vuole arrivare, mi ritrovo così alle sei e trenta di mattina del mercoledì all'aeroporto, stranamente fresca e tosta, pronta a partire con la valigia alla mano e gli occhiali da sole sul viso anche se il sole non è ancora sorto del tutto. Me li tolgo per scrutare meglio i dintorni e vedo due figure in lontananza che riconosco essere Olivia e Isabella. Quando arrivano noto che la bionda è fin troppo poco entusiasta mentre la rossa ha la faccia dello stesso colorito dei capelli. Subito chiedo <Qualcosa non va?> e non ottengo risposta, solo sguardi rivolti altrove. Ad un certo punto Isabella si rivolge ad Olivia dicendo <Avanti, dille quello che hai detto a me>, l'altra così trae un respiro profondo e mi dice <Mio padre ha voluto farmi un regalo a modo suo...ci ha organizzato il viaggio e tutto il resto ma non mi ha detto né dove siamo dirette né altro, lo scopriremo tra poco...pista 3, l'aereo parte alle 8.00> conclude. Mi prendo un attimo per realizzare la situazione: sto partendo per non so dove e non ho idea di come sarà l'hotel, né il tempo meteorologico, né altro. Com'è potuto accadere? Non è possibile, non ci credo...
<Oli e ora come faremo? Ti ha detto almeno se è un luogo caldo o un luogo freddo?>, la mia amica fa cenno di "no" con la testa e si affretta ad aggiungere <Mi ha detto soltanto che ci aspetta una bella sorpresa>,
<Be', ormai ci siamo> cerco di sembrare ottimista per far passare il malumore a Isabella <Abbiamo pagato e ci aspetta una sorpresa, non è detto che sia per forza così orrenda, giusto Isa?>
<Okay, verrò solo perché non ho intenzione di buttare i miei soldi> afferma ancora infuriata, <Adesso entriamo e cerchiamo questa benedetta pista 3> conclude con tono inflessibile. Io e Olivia la seguiamo dentro e ci mettiamo alla ricerca della pista da cui partirà il nostro aereo.
Una volta trovata facciamo il check-in e successivamente andiamo a sederci su delle poltroncine vicine alla pista. Noto con mio sommo piacere che c'è anche un bar così ne approfitto per fare colazione visto che non l'avevo ancora fatta: brioches e cappuccino, una vera delizia!
Torno alle poltroncine con il bottino in mano. La bionda e la rossa mi guardano e scoppiano a ridere.
<Sei sempre la solita> affermano in coro. Mi fa piacere che il mio languorino mattutino le abbia fatte "riappacificare", almeno avrò la certezza di non rovinarmi il viaggio.
Una volta salite in aereo scopro di avere il posto vicino al finestrino, così mentre io passo tutto il tempo a guardare fuori Olivia e Isabella si addormentano. Guardandole, noto che hanno il capo poggiato l'una sull'altra. Volto lo sguardo verso il finestrino e riprendo a guardare fuori. D'un tratto tutto mi appare più sfocato, poi completamente buio.Non so quanto tempo sia passato, vengo svegliata dalla voce di un altoparlante che comunica a tutti i passeggeri l'imminente atterraggio. Così mi ridesto e sveglio anche le due belle addormentate. Poco dopo siamo fuori dall'aeroporto, giunte finalmente a destinazione: Edimburgo.
Edimburgo, dove le cose da vedere sono tante e il tempo è fin troppo mite. Abbiamo sempre amato questa città, forse è per questo che il padre di Olivia ha pensato di organizzarci un viaggio qui, pensava che ci avrebbe sicuramente fatto piacere, peccato però che per quanto desiderassimo visitarla avevamo in mente qualcosa di diverso per il nostro primo viaggio da maggiorenni, tipo la tanto desiderata Palm Springs che oramai non è altro che un sogno lontano.
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Quel dannato filo rosso del destino
RomancePRIMO DI UNA TRILOGIA Veronica è una ragazza di 18 anni che sta per finire il quinto anno di liceo. Lei e le sue migliori amiche Olivia ed Isabella decidono di organizzare un viaggio di pochi giorni l'ultimo mese di scuola, la meta prescelta è Palm...