19.JOYCELYN

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Perdonate l'attesa🙏🏻
Ci sono, ci sono...
E ricordate non è tutto così scontato!

🩷

Buona lettura👀💭

Dopo quella notte, aspettai sul serio che la polizia venisse a bussare alla porta, ma non accadde.

I giorni successivi il tempo cambiò.

Le nuvole sparirono completamente e a padroneggiare il cielo ci fu soltanto il sole.
Risi fra me e me quando vidi la temperatura del termometro.
C'erano venti gradi e non ci credevo. Dal momento che l'aria era più calda decisi di indossare una camicetta lilla che annodai sulla pancia e dei leggins neri che facevano sembrare le mie gambe chilometri anche se io ero alta uno e un tappo.
Ciò mi fece felice però.

Scesi giù le scale sentendo i miei passi rimbombare ad ogni gradino.
Per qualche ragione mi sentivo bene, avevo tutto ciò di cui avevo bisogno qui e tra pochi giorni avrei anche compiuto diciott'anni.
Afferrai il ciondolo della catenina e avanzai in sala.

Per un secondo immaginai di trovarlo lì, magari alle prese con il telefono ma come sospettavo non lo trovai... non c'era proprio nessuno ad aspettarmi.

Forse era in camera sua.
Non ero mai stata lassù, l'unica volta che avevo osato arrivarci fu perché avevo preso per sbaglio dal bucato una sua maglia.
Ero pronta a bussare alla sua porta ma poi Drew mi vide e quando gli spiegai cosa stava facendo disse che la maglia in realtà era la sua.
Neanche allora riuscì ad entrare nella sua stanza.

Toccai con il pollice lo spigolo del fiocco di neve.
Perché mi aveva fatto questo dono?Cosa voleva dimostrarmi?

Qualunque pensiero che vaneggiava nella mia mente non dava pace alla mia sete di sapere. Qualcosa mi salì alla gola, forse un conato di vomito o forse il mio stomaco stava facendo le capriole.
Percepivo i respiri velocizzarsi alzando e abbassando il petto.

La catenina improvvisamente divenne stretta, come se si fosse adattata al mio collo come una morsa e io smisi di respirare quando mi balenò in mente l'immagine di Alec che afferrava il collo di una ragazza, stringendolo nella mano mentre lei sussultava.
Gemetti.
Gesù.
Scossi la testa e cacciai via ogni allusione.
Non ero abbastanza grande per questo e poi... era solo una collana.

Per cui smisi di pensare a qualunque cosa stavo pensando e decisi di andare verso la stalla.
Magari sarei andata a cavalcare.
Poi mi venne in mente che forse Giorgio avrebbe gradito una carota.
Per cui andai in cucina, mi diressi verso il frigo ma qualcosa mi frenò. Trovai proprio la persona dei miei pensieri sconci.

Alec era seduto sul tavolo e mi stava guardando.
Con le gambe aperte e penzoloni, aveva il collo della bottiglia di birra tra le dita.
Se fosse stato Drew o Sean avrei fatto una battuta sul fatto che era troppo presto per ubriacarsi, ma con lui preferì lasciar stare.

"Va tutto bene?"

Aveva le spalle leggermente incurvate e con il mento verso l'alto continuava a guardare nella mia direzione.

"So che mi capisci" dissi.

Non rispose neanche così e questo mi fece innervosire.

"So anche che puoi annuire, scrivere o fare cose simili" continuai sperando che almeno così potesse darmi un cenno di vita.

Invece bevve ancora con quell'aria sua solita annoiata.

"Perché non vuoi parlare con me?" mi offesi.

Lasciai perdere la carota per Giorgio, lo fronteggiai, gli strappai la bottiglia che sbattetti proprio sul tavolo su cui era seduto.

"Mi hai regalato una collana! Perché non parli?"

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