Il giorno in cui Jen arrivò al college aveva l'aria di essere un giorno normale, di una vita che tutto sommato stava per riprendersi. Percorse il corridoio e raggiunse la sua stanza, numero 176. Appena entrata non poté che gioire per la grande finestra sopra la scrivania, amava le finestre, la facevano sentire a casa. La dreamy house, era piena di finestre in ogni stanza. Chiuse la porta e si rese conto del grande specchio dietro essa. Jen si guardava spesso allo specchio, cercava impercettibili cambiamenti, ossessionata dalla paura di invecchiare. Le hanno detto che i capelli biondi sono i primi a diventare bianchi, lei però non li avrebbe mai tinti. Non era quel tipo di persona. Si guardò, labbra sottili, lunghi capelli, occhi castani, la tipica persona che non sai mai se è straniera o madrelingua, e dopo essere giunta alla conclusione che era ora di voltarsi, si voltó verso la stanza. Pareti gialle, due letti, una valigia su quello destro. Jen posò la sua roba sul sinistro, era contenta che la sua ancora sconosciuta compagna di stanza avesse posizionato tanti libri sullo scaffale, anche lei amava leggere, sarebbero andate d'accordo.
Sentì aprire la porta.
-"Ciao!"
Sorrideva, capelli rossi, una Weasley! Doveva smettere di fare così, vedeva Weasley in tutte le persone con i capelli rossi da quando era piccola, come se non potesse mai, neanche per un secondo, lasciare la sua infanzia alle spalle. Stava di nuovo pensando alla Casa dei sogni.
-"Ciao" rispose Jen.
Silenzio imbarazzante.
-"Mi chiamo Nina".
-"Jen".
Si strinsero la mano.
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Dreamy house
RandomCredo che la casa dei sogni sia la custode dell'infanzia, quel posto dove nasci ma che poi necessariamente lasci. È il punto di partenza. Sai com'è, progetti una vita, raccogli dei soldi, raccogli dei sogni e poi vai via, lasciandoti la dreamy house...