pov chatnoir
la guardo negli occhi e vedo che sta trattenendo un pianto. le sorrido leggermente e apro le braccia. mi si lancia addosso e scoppia a piangere sul mio petto.
"tranquilla principessa sono qui. nessuno ti farà male" le dico accarezzandole la testa.
"chat sono stata una stupida" dice stringendomi di più.
"raccontami tutto principessa. ti ascolterò." dico e ci sediamo uno di fronte all'altro. continua a tenermi una mano. non sa come dire ciò che deve dire.
"tu... tu mi hai detto che c'era una sola cosa che non avresti mai sopportato" no. mi alzo di scatto e le mollo la mano. non l'ha fatto davvero.
"il tradimento" dico una volta in piedi difronte a lei.
"esattamente" dice e abbassa lo sguardo.
"m-mi hai tradito?" dico risedendomi.
"no chat. mai" mi dice guardandomi negli occhi. c'era qualcosa che non riusciva a dire. le porto una mano alla guancia
"puoi dirmi tutto" le dico accennando un sorriso.
"mi hanno drogata e stuprata" sussurra. un sussurro appena udibile. ma io l'ho sentito benissimo. sento la rabbia scorrere e marinette scoppia a piangere ancora e io la abbraccio.
"chi cazzo è stato" le dico stringendola più forte a me.
"c'entra papillon chat. nathaniel ha fatto tutto ma c'è un pezzo che manca" dice tra i singhiozzi.
"nathaniel ha finito di vivere" le dico mentre penso a quel bastardo.
"papillon non deve sapere che noi... ecco..." dice asciugandosi le lacrime e indietreggiando un pochino. la guardo speranzoso.
"chatnoir vorresti tornare a stare con me?" mi chiede tenendo gli occhi bassi. le alzo il viso con due dita.
"ne sarei onorato mia principessa" le dico baciandola.
ci stacchiamo dopo qualche secondo e ripenso a quello che stava dicendo.
"hai ragione, papillon non deve sapere niente. entrerò dalla scala antincendio. non mi vedrà nessuno. scommetto che quella testa di cazzo rossa non ha fatto tutto da sola" dico portandomi due dita al mento. "riusciresti a parlare con nathaniel marinette?" mi guarda e io le prendo le mani "tranquilla principessa, manderò un cavaliere in suo soccorso. non alla mia altezza, ovviamente, ma sarà lì per te." le dico accarezzandole il viso.
"va bene" mi dice con sicurezza negli occhi.ci sdraiamo sul letto uno accanto all'altro e iniziamo a parlare un po' di tutte le cose successe in quella settimana finché lei si addormenta. rimango a fissare il soffitto continuando a tenere un braccio attorno a lei quando il suo telefono inizia a suonare. lo recupero allungando un braccio e vedo che era solamente la notifica di un gioco. sto per rimetterlo giù quando ripenso a circa mezz'ora fa quando stava scrivendo con qualcuno e non voleva farmi vedere chi era. entro sull'app di messaggistica e vedo che l'ultima chat era con alya. la apro e leggo la conversazione di oggi. lo so lo so non dovrei farlo. infatti me ne pento subito dopo.
alya: secondo me dovresti dirlo a chatnoir
marinette: no alya, te l'ho già spiegato, non posso dirglielo
alya: e se poi si arrabbia perché gli hai mentito?
marinette: non gli ho mentito, e tu lo sai benissimo. la nostra situazione non è come quella tra te e nino o volpe rossa e carapace. non possiamo dirci la nostra identità come se niente fosse, ne va della sicurezza del mondo.
alya: ma non verrete mai akumizzati che rischio c'è?
marinette: io ho visto chatblanc, alya, e dire che sono rimasta traumatizzata è poco. amo chatnoir con tutta me stessa ma ho paura che possa ricomparire.
alya: lo so, mi hai già spiegato la storia di chatblanc, ma era in un futuro alternativo inesistente e tu lo sai.
marinette: ora vado alya, torno da lui. ci vediamo domani.sento il cuore battere all'impazzata e sto sudando.
marinette è ladybug.
mi stacco da lei come se avessi preso una scossa, accendo il pc e vado sul ladyblog nel minor tempo possibile.
cazzo se erano identiche.
ma perché? perché rifiutarmi costantemente quando era ladybug per poi confortarmi la sera quando venivo a trovarla le prime volte? perché aveva accettato il mio amore solo come marinette? perché ladybug era completamente indifferente quando era in mia compagnia? perché?
il mio petto continua ad alzarsi e abbassarsi velocemente e il mio sguardo va sulla ragazza addormentata che stava iniziando a mugugnare qualcosa nel sonno perché io non ero più lì e cercava la mia presenza.
faccio passare più volte lo sguardo dal telefono, al ladyblog a marinette.
"e così lo hai scoperto" sento dire da una vocina dietro di me. mi volto e mi tranquillizzo subito.
"tikki... mi hai fatto prendere un colpo" dico prendendo tra le mani il piccolo kwami.
"marinette in questa settimana è stata malissimo. per fortuna che c'eri tu adrien. non ce l'avrebbe mai fatta sennò" dice con un velo di tristezza nella voce.
"hai idea di chi potrebbe essere il complice di pel di carota?" le chiedo sedendomi sulla sedia della scrivania e spegnendo il pc.
"non vorrei accusare senza prove ma secondo me luka" dice sospirando leggermente. "adrien devi proteggerla, non dirgli ancora chi sei. devi risolvere questo problema prima" dice e capisco che intende la depressione della sua portatrice.
"lo so tikki. fingerò di non sapere niente, tranquilla" dico rimettendo a posto il cellulare. "e se scopro che mirtillo c'entra qualcosa io... io..." dico mentre lascio andare l'esserino rosa.
"stai tranquillo. ora sei qui. sei tornato. e la proteggerai." mi dice sorridendomi gentilmente.
"a costo della vita." dico ritornando accanto a lei e abbracciandola.
"e quindi m'lady? ammetti che ti mancavano i miei soprannomi insettina" sussurro mentre le accarezzo la testa e sorrido. "ti amo principessa" dico ad un tono udibile all'orecchio umano.
in tutta risposta marinette mugugna ancora qualcosa nel sonno e si stringe di più a me.
tutto è tornato come doveva essere. sono abbracciato alle uniche due donne che io abbia mai amato e non potrei essere più felice.
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talk to me, my princess
Teen Fiction"sei la cosa più importante che io abbia, non abbandonarmi anche tu, ti prego" lo guardo accasciarsi a terra con le mani sul volto. devo sembrare fredda. non posso permettermi di piangere. "vattene via" mi guarda disperato e in quello sguardo vedo i...