Siamo a Cottage City, nel Maryland. Roland è un ragazzino di quattordici anni come tanti. Figlio unico di una famiglia tedesca luterana il ragazzo passa molto tempo con sua zia Harriet, una spiritualista amante dell’occulto. Nel 1949, a causa di circostanze misteriose, avviene il decesso della zia, che sconvolge interiormente Roland. Essendo stato istruito dalla donna ad usare la famosa tavola Ouija, il ragazzo cerca più volte di mettersi in contatto con l’amata zia senza successo.
Poco tempo dopo, in casa della famiglia di Doe iniziano a manifestarsi strani fenomeni. Secondo i riferimenti dei giornali e le eventuali testimonianze, alcuni oggetti della casa sembravano spostarsi da soli e la temperatura nella stanza del ragazzo era siderale. Più volte il letto di Roland levitava e sul pavimento e muri della casa iniziarono ad apparire graffi di ogni tipo. Col tempo, quel quattordicenne spensierato diventa una persona scostante e malvagia. A volte anche il suo timbro di voce si trasformava diventando gutturale e oscuro. Infine passò anche a minacciare e colpire fisicamente i suoi familiari.
Allarmati e ormai certi della possessione, i genitori di Roland chiedono aiuto al padre luterano Miles Schulze che, dopo aver assistito alla levitazione di alcuni oggetti in presenza di Roland, consiglia alla famiglia di rivolgersi ad un prete cattolico. Viene quindi chiamato padre Edward Albert Hughes, della Parrocchia di Saint James. Dopo un incontro con Roland il sacerdote si convince che il ragazzo potrebbe essere posseduto da una o più entità. Si decide dunque di chiedere l’autorizzazione all’arcivescovo di Washington per un esorcismo. Dopo aver esaminato i fatti, la commissione acconsente alla pratica.
L’esorcismo si tenne dunque in un ospedale gesuita. Una volta arrivati, il comportamento di Roland diventa estremamente violento tanto che riuscì a ferire il prete. Il rituale viene così interrotto e Doe viene riportato a casa.
Il ragazzo e i genitori, esasperati, decidono quindi di trasferirsi a Saint Louis, nel Missouri, in un convento di preti gesuiti nel quale per diverse settimane vengono praticati più di trenta esorcismi sul ragazzo.
Padre Bowdern e padre Raymond Bishop dopo una lotta estenuante, durante l’ennesimo tentativo di liberazione, il ragazzo improvvisamente urla:
« Satana! Io sono San Michele! Ti ordino di lasciare questo corpo ora! »
Dopo un violento spasmo, il giovane afferma ai presenti che il demonio se n’era andato dal suo corpo e finalmente tutto era finito.