Capitolo 1

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PASSATO - 2003 - Polonia
C'era nebbia, era tutto così sfocato... un'ombra di più persone mi accerchiavano ma non capivo chi fossero. Poi qualcosa di strano accadde. Una luce fortissima accecò i miei occhi e mi ritrovai sdraiata a terra. O meglio, il mio corpo era sdraiato sul pavimento mentre io lo vedevo giacere lì. Ero io. Ero io in entrambi i corpi. Non capivo nè il come nè il perché, ma riconoscevo il mio viso così delicato, impallidito.  Mi sentivo stordita dalle mille emozioni che stavo vivendo.
Vidi mia madre correre verso di me. Correva in modo strano, era così gonfia... il suo pancione era enorme. Il mio fratellino sarebbe nato a momenti e io forse non lo avrei mai potuto vedere.
Mia madre si piegò e comincio ad accarezzarmi il viso, poggiando sul mio collo un tovagliolo bagnato.
Notai sul mio collo un enorme macchia rossa, mi ero bruciata con acqua bollente.
Mia madre urlava disperata e molte persone del condominio correvano per vedere cosa stesse accadendo. Poi arrivò l'ambulanza. Sentivo le sirene, quel suono così  forte mi stordiva.
Qualcuno sollevò il mio corpo piccolo e indifeso per metterlo sulla barella. Forse stavo morendo e la mia paura più grande era quella di lasciare mia madre sola.
Qualcuno mi iniettò un ago nel braccio, iniettandomi qualche sostanza.Poi tornò tutto buio.
FUTURO-  2024- 21 anni dopo -Italia
Avevo appena finito di lavorare, mi sentivo stanca, una debolezza che non sentivo da anni.Erano le 1:30 e decisi di andare a bere con i miei colleghi di lavoro. Era un estate intera che bevevo troppo perché era l'unico modo per spegnere i dolori del passato e della mia rottura con Steph. L'alcol era l'unica cosa che mi faceva davvero stare bene. Ma quella notte non avrei mai immaginato di fare cazzate. Il mio amico aveva deciso di fare un giro con il monopattino e io come una cretina avevo accettato quella sua follia. Lui aveva bevuto più di me. Eravamo caduti dal monopattino già tre volte. Non ci volevo più andare con lui e gli dissi che sarei tornata con il taxy a casa. Lui insistette molto per risalire su quel monopattino e così accettai. Cademmo di nuovo. Ma fu una caduta strana, come se fossi tra il mio corpo e come se stessi vedendo me stessa contemporaneamente cadere. Vidi la mia caduta a rilentatore... la mia testa sbattere per terra e una macchina che stava per investirmi. Sentii urla, il cuore accelerato rallentare di colpo e poi sentii un totale silenzio, così piacevole. Vidi qualche sagoma sfocata avvicinarsi ma non sentivo più nulla, poi buio totale. Non provavo paura. Solo pace.

Ero in coma e lo sapevo solo perché mia madre era morta anni prima e io invece ci stavo litigando.
Le urlavo in faccia a mia madre che la odiavo, dato che lei non aveva mantenuto neanche una  delle sue promesse. Mi aveva promesso che sarebbe venuta a trovarmi in casa famiglia. Non si era mai fatta vedere nè sentire.
<< avevi giurato di di venirmi a trovare! Invece mi hai abbandonata come un cane! Hai la minima idea di cosa ho provato?? >> le urlai mentre lei versava lacrime come un fiume.
<< io non ti ho abbandonata, ho fatto questa scelta per proteggere te ed i tuoi fratelli, ma eri troppo piccola per comprendere questa situazione. Spettava a me salvarvi oppure rovinarvi la vita>>.
Non so come poteva essere , e non sapevo che l'effetto dei farmaci che mi avevano iniettato potessero avere questi effetti.  Magici? Come se la mia anima si staccasse dal mio corpo, e se prima vedevo mia madre di fronte a me, ora vedevo il mio corpo e mia madre che si abbracciavano
Mi ritrovai di nuovo ad osservare me stessa. Però adesso mi ritrovai a vedere qualcosa di molto più atroce. Vedevo me stessa piena di lacrime e provavo uno strano dolore al petto. Mi bruciava la gola e stavo male a vedermi in quelle condizioni così brutte.  Vedevo me stessa devastata dal dolore, accasciata a terra senza forze di alzarsi. Poi affianco a me vidi i miei fratelli maschi che venivano portati via dalla polizia. Le urla strazianti di mia madre, le mie urla e quelle di mia sorella Samanta.

Quel breve ed orribile sogno sembrò durare una vita... sentii di nuovo la mano di mia madre posarsi sul mio viso.
<< Rispondendo alla tua domanda di prima, questa sarebbe stata la fine che la nostra famiglia avrebbe fatto. Nella giovinezza della nostra  vita io e tuo padre non eravamo alcolizzati nè drogati. Eravamo una coppia felice e quando nacque Erwin andava tutto bene. Lavoravamo sia io che tuo padre e non mancava mai da mangiare. Poi nacque Samanta e anche con lei sembrava andare tutto bene. Poi io persi il lavoro e poi nascenti tu e tuo fratello Oliver. Lavorando solo tuo padre, era difficile badare a tutte le spese, così lui comincio a bere ed  io conobbi amici sbagliati. Intrapresi la strada peggiore, quello della droga e me ne vergogno. Tuo padre perse la testa e cominció a picchiarmi. Credeva che solo così io potessi capire la gravità della situazione. Voleva che io smettessi di vendere droga e di farne uso. Mi picchiava tutti i giorni. Avevo perso la testa completamente e non capivo quello che facevo.Per questo io e tuo fratello più grande chiamavamo spesso la polizia e tu dovevi assistere al suo arresto almeno una volta al mese...>> asciugai le lacrime di mia madre e la abbracciai forte. Si calmó un attimo prima di continuare.
<< se io non vi avessi lasciati liberi di migliorare le vostre vite con le vostre future nuove famiglie... ora la vostra vita sarebbe rovinata. Volevo che voi aveste un futuro migliore del nostro, non volevamo farvi percorrere i nostri stessi errori... poi quando ho preso questa decisione così complicata, in un momento di lucidità,ne ho sofferto molto, e ho deciso di porre fine al mio dolore togliendomi la vita. Ti chiedo scusa se io ho compiuto un gesto così crudele, non avevo minimamente ipotizzato che per te e per i tuoi fratelli potesse essere importante rivedermi in futuro, ero convinta che col passare del tempo vi sareste dimenticati di noi. Non vedevo speranza, non riuscivo più ad essere lucida e sono stata egoista. So bene che chiedere scusa non è abbastanza ma io mi vergognavo e mi vergogno di quello che abbiamo fatto e mi vergogno di non essere stata la mamma perfetta che voi meritavate. Ma vi ho sempre amato e lo farò sempre>>
<< mamma io voglio stare con te, portami via perché voglio vivere con te tutti gli anni che ci siamo persi... ti scongiuro mamma non mi lasciare di nuovo>>
Lei mi accarezzo il viso e vidi un'altra lacrima rigarle il viso.
<< piccola mia, ti ho salvato la vita più volte, sia a te che ai tuoi fratelli, e lo sai bene, perché voglio che tu e i tuoi fratelli viviate felici raggiungendo i vostri sogni... quando arriverà il vostro momento torneremo insieme e diventeremo una famiglia grande con i vostri genitori e realizzeremo il sogno che abbiamo sempre avuto, ci sederemo a mangiare insieme e con la musica danzeremo tutti felici, non vi lasceremo più...
" la stiamo perdendo" sentii urlare qualcuno.
<< tesoro devo andare adesso ma vi resterò sempre vicino, non scordarlo mai che vi amo da morire>> mi abbraccio un ultima volta e mi baciò sulla fronte. Poi svanì e tornò di nuovo il buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2024 ⏰

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