Binario 9 e 3/4

14 1 0
                                    

L'uomo dai capelli rossi dovette aver capito che Harriet era tutto fuorché tranquilla dalla voglia di correre verso un muro.
- Ronnie, falle vedere come si fa - una ragazzina che sembrava della sua stessa età ma che era molto più alta, si fece avanti. Aveva lunghi capelli rossi, due occhi azzurri e un viso pieno di lentiggini. Fece un sorriso dolce allo sguardo inespressivo e diffidente ma incuriosito di Harriet ed entrò nel muro senza paura, sparendoci dentro.

- ora vai tu, tranquilla. Non ti accadrà niente. - la incitò ulteriolmente l'uomo.

L'undicenne era sempre stata un tipo diffidente e dal carattere difficile, il maltrattamento continuo subito dai parenti avevano avuto su di lei effetti disastrosi; e ora che le si chiedeva di di entrare in un passaggio così misterioso non si sentiva certo più fiduciosa del solito, se solo ci fosse stato Hagrid a rassicurarla..

Tuttavia era anche orgogliosa e non voleva assolutamente passare per una debole. Con finta noncuranza, con le mani ben serrate sul carello, con il suo bagaglio e con il suo gufo, cominciò a correre verso quel dannato muro. Fu questione di secondi e di ritrovò dinanzi a un bellissimo treno nero e scarlatto: l'espresso per Hogwarts. Si girò verso il muro e alle sue spalle lesse Binario 9 e 3/4. Sorrise fiera di aver superato la sua paura e si spostò dal passaggio. Come aveva intuito entrarono pure il padre dai capelli rossi, che vedendola le fece l'occhiolino, e suo figlio Jim, dirigendosi verso il resto della famiglia. Harriet li seguì di soppiatto con lo sguardo e si sentì un po' invidiosa. Avere tanti fratelli e sorelle e una papà  premuroso. Avere una famiglia numerosa e unita. Per lei era quasi fantascienza tutto ciò, era parte delle tante magie e stramberie viste fino a quel momento.
Sempre guardandoli con la coda dell'occhio salì sul treno, e colse alcune loro frasi.
- ecco il distintivo da prefetto Peggy. I vostri panini, ecco. Frennie! Smettila di fare il verso a tua sorella!
- lei non è Frennie! IO sono Frennie!
- Parola mia! E poi dici di essere nostro padre?
- Oh scusa Georgie...
- Fregata! Io sono Frennie!

Harriet abbozzò un sorriso prima di sparire nel treno. Cercando uno scompartimento vuoto, osservò i maghi che riempivano gli altri. Tutti le sembravano ragazzi normalissimi se non per qualche bacchetta all'aria e qualche magia semplice formulata per divertirsi o per stupire i più piccoli. Poi notò una ragazza diversa dalle altre, con una schiera di "ammiratori" intorno, tutti presi da ciò che diceva: era bionda platino e dagli occhi grigi.
- Mia madre pensa che Silente sia il preside peggiore che Hogwarts abbia mai avuto. Tutta quella sua simpatia per i Babbani. Puah. Continuo a pensare che Salazar Serpeverde avesse avuto l'idea migliore. Educare solo i Purosangue, i Nati Babbani sono esseri dal sangue sporco.

Tutti sghignazzavano e applaudivano a quelle parole. Nonostante non avesse mai sentito prima le parole "Nati Babbani" e "Purosangue", Harriet intuì a grandi linee quello che la ragazza bionda volesse dire, e ne fu disgustata. In un certo senso anche lei odiava i Babbani, che associava a persone quali gli zii o la Gattara che avevano per vicina di casa, ma non avrebbe mai vietato loro lo studio e la cultura, riservandola solo a un ristretto gruppo di persone. Secondo lei, chiunque avrebbe dovuto avere la propria possibilità di diventare importane, qualcuno. Sia nel mondo babbano che nel mondo magico.

rettoP yrraHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora